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" Virus Veritatis "

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Il “ Virus Veritatis

Dieci milioni di abitanti all’incirca  sul 54% del territorio: i piccoli centri scontano il calo demografico, la soppressione  dei servizi, la chiusura degli esercizi commerciali e , per le Amministrazioni, il taglio dei fondi. I giovani sono emigrati per lavoro e gli ultimi per motivi di studio .Sono rimasti gli anziani e i pochissimi impiegati tra scuola e uffici. Un pezzo d’Italia si è già staccato dal resto del Paese e noi , a Jacurso , ce ne siamo accorti.

 

 

Se  si vive bene o male a Jacurso è comunque solo una personale visione o una scelta di vita ma, comunque, restiamo i protagonisti involontari di una lenta e insieme drammatica secessione. E ,poi,   continuiamo a non essere  nell’agenda della politica perché altrimenti non si spiegherebbe l’oblio in cui sono stati cacciate cittadine come Curinga , Maida dal glorioso passato o Girifalco e Borgia sul versante Est . Non è facile abitare , nel periodo invernale, quando  spesso non si incontra una sola persona e si aspetta l’estate per socializzare quando tutto, apparentemente, si trasforma. Adesso lo spettro della solitudine vive il momento buio che non si era mai vissuto visto che la necessità di essere ristretti in casa   non si era mai avverata nè sospettata. Eppure tra guerre, terremoti,alluvioni, carestie,la Spagnola  e altre epidemie, i periodi tristi e angoscianti non sono mancati.

In uno di questi travagli , una delle tante epidemie del passato compiva la sua missione di morte e dolore e , insieme  a tanti jacursani ,  moriva il nostro medico Michele Bilotta , qualche giorno prima di  ferragosto - il 12 - quando la temperatura, come si pensa ora , non indebolì quel Virus . Infettato dai tanti concittadini di Jacurso, che si era prodigato a curare sino a qualche  giorno prima , cedeva alla crudeltà del morbo . Adesso stiamo solo aspettando e non sappiamo ancora questo  “ Veritas Virus “ che non si nota, cosa ci proporrà e il conto che ci farà pagare. Tanto dipenderà dal nostro comportamento e dalle strutture sanitarie che non sappiamo sin dove reggeranno l'urto.

Virus della Verità perchè , da sconosciuto a farsi sopprimere  , invisibile e cattivo ha deciso di punire le nostre tracotanze mettendo a nudo la fragilità della globalizzazione, cioè la corsa al PIL che deve sempre crescere, rimettendo, speriamo, un po di ordine nelle nostre coscienze e un po di senno negli errori compiuti.

Di certo , in Calabria ,  troverà una terra stremata , debole e sicuramente  impreparata anche perché abitata male da gente per la maggiore anziana e ,  peggio ancora, governata male. Quando  ancora si pensava allegramente, cioè tranquilli, che l’affare era solo una roba cinese, la soppressione delle guardie mediche seguitava ad essere il decalogo stabilito per la calabria e nel nostro territorio il nostro Ospedale perdeva reparti ogni settimana sotto la direzione non di un curatore fallimentare ma addirittura da un Generale che pare dovesse ripetere le imprese nefaste di tale Cialdini mandato dal nord. E a  nulla sono valse le animose iniziative del nostro Sindaco ,delle proteste studentesche all’Ospedale e l’evento delle elezioni regionali. Come a nulla sono bastate le relazioni e la soluzione  indicata dai ricercatori , scienziati e uomini di buon senso che pure vivono in questo Paese.

E così l’onda di ritorno del coronavirus , che terrorizzava il Nord, ora colpisce il Sud dei Terroni   dove  un anomalo contro esodo è ancora in movimento  e investe il meridione con un imprevisto tipo di emergenza  nella emergenza; quella appunto del ritorno senza previsione che costringe la neo presidente della Regione - Santelli -  a considerare verosimilmente presumibile il rientro tre volte tanto dei dati conosciuti riferita ai calabresi provenienti dalla cosiddetta “zona rossa”». Scappare da una Zona rossa e diretti in altra Zona rossa, in via di formazione oltretutto , diciamo pure che sarà  stata una " forzatura accompagnata " all'italiana .

Confessa la neo Presidente , anche che “ la nostra regione ha esaurito i posti in terapia intensiva, molti dei quali già “occupati” dai malati “ordinari”. “ Una regione ancora priva di una  Giunta che il buon senso consiglierebbe di affrettare la formazione e mettere la politica dopo la precaria situazione sanitaria  Condizione della quale certo non ha colpe ma conseguenza  soprattutto di anni di pessima conduzione operata da politici corrotti e da connessioni  poco trasparenti dove ora mancano farmaci e infermieri , medici e attrezzature ma soprattutto la volontà politica di stare vicino ai calabresi in questo momento di angoscia e di impotenza dichiarata. Almeno così pare.

Quelli di jacursoonline  siamo niente e nulla per decidere  ma scrivere che sanificare il territorio ,disinfettando , sarebbe una cosa da fare con urgenza cosi  come recuperare gli Ospedali chiusi o dismessi come a Lamezia, mobilitare all' urgente  necessità la protezione civile e quella dei piccoli comuni in particolare e poi ancora organizzare le emergenze che certamente arriveranno e troveranno impreparata sia la Sanità che la politica  calabrese. Magari con i medici e gli infermieri volontari che non mancano tra i calabresi.

Il Virus della Verità ci farà sapere tante cose e molte cose certamente dovranno cambiare. Intanto è Pandemia dichiarata dall' OMS e Conte, il presidente del Consiglio, annuncia la chiusura totale intensificando le misure restrittive e  preannunciando con preoccupazione i primi effetti tra due settimane. Speriamo che la Madonna ci guardi e ,quella nostra, quella  della Salvazione ci salvi e  ci sia vicina come non mai .

La protesta dei sindaci per i tagli alla sanità. Il sindaco di Jacurso e di Maida. Col Virus in casa si dibatteva sulla chiusura delle Guardie Mediche e lo smantellamento dell'Ospedale di Lamezia mentre il Virus lavorava alla grande. Non si può affidare la Sanità ad un generale che di suo sa fare bene una sola cosa .  La Sanità in Calabria , a parte le nostre colpe (della politica) , deve stare invece  nel Servizio Sanitario Nazionale. Cioè un servizio uguale per tutti gli italiani che dovrebbe comprendere dall'Abruzzo in giù tutto il meridione cioè  " Il Regno di Napoli e delle Due Sicilie " che si comincia a rimpiangere anche per i primati nella Sanità di quel periodo. Quell'ultimo Francesco II ebbe a dire ... che non avremmo avuto lacrime per piangere ... e non fu solo una profezia.

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11 Marzo 2020 - ore  22:21

Conte annuncia la chiusura totale

Intensificate le misure restrittive, aperte solo farmacie e alimentari. Conte: “Necessaria la responsabilità di 60 milioni di italiani. Primi effetti tra due settimane”

Il premier Giuseppe Conte annuncia la chiusura totale.

Nel suo discorso alla nazione, annunciato qualche ora fa e concluso solo da pochi istanti, il presidente del consiglio sceglie un registro diretto e parla per appena 5 minuti, comunicando l’intensificarsi delle misure restrittive per il Paese, in risposta a quella che l’Oms ha definito pandemia di coronavirus:

“Consapevole che le misure restrittive chieste sabato rappresentavano un primo step, annuncio che ora è il momento di compiere un passo in più, quello più importante, con la chiusura di tutte le attività commerciali e di vendita al dettaglio, ad esclusione di farmacie e parafarmacie e dei servizi pubblici essenziali, come i trasporti”.

Chiuderanno, in sostanza, negozi, bar, pub, ristoranti, parrucchieri, centri estetici, servizi di mensa, mentre resterà garantito lo svolgimento dei servizi pubblici essenziali, tra cui i trasporti.

Saranno garantite anche le attività del settore agricolo, comprese filiere che costituiscono parte di queste attività, mentre industrie e fabbriche potranno restare operative solo rispettando misure precise e severe.

Conte annuncia la chiusura totale

La parola chiave per tutte le altre imprese - sottolinea Conte - resta lo smart working, da incentivare e garantire il più possibile ai dipendenti.

Il principio - prosegue il premier - è che solo motivi di salute e di necessità possono portare a muoverci:

“Restiamo consapevoli che l’effetto cominceremo a vederlo almeno tra un paio di settimane, non possiamo aspettarci che sia immediato. Se i numeri dovessero crescere in questi giorni non dobbiamo precipitarci a definire altre misure, c’è da avere pazienza.”

Cruciale anche la nuova nomina annunciata, che dào vita alla figura del commissario delegato per il potenziamento dell risposte sanitarie, individuato nell’attuale AD  di Invitalia Domenico Arcuri. Si occuperà del coordinamento dell’intero settore, specie per quel che riguarda le attrezzature e con potere di far sorgere nuove strutture provvisorie in risposta all’emergenza.

In questo, si interfaccerà con Angelo Borrelli e con tutta la protezione civile, che il premier ringrazia esplicitamente al termine del suo intervento, prima di un’esortazione al Paese:

“Necessaria responsabilità di ciascuno di noi, di 60 milioni di italiani, per tutta la durata di questa emergenza. Questa è la forza del nostro Paese, rimaniamo distanti oggi per abbracciarci con più calore domani.”

 

 

 

 


 

 

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francesco casalinuovo  jacursoonline     ass. kalokrio

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