le poesie di Giuseppe Casalinuovo
Poesie di Giuseppe Casalinuovo
Era di Maggio
Era di maggio. Ed era verso sera.
Io la incontrai sul limite del bosco,
Carica di un gran fascio di brughiera.
"Non mi conosce?" "No, non vi conosco"
Turgido il collo e tutto rosso il viso,
Ella ansimava: sotto il peso grave.
La mia risposta spense il suo sorriso,
Che allo apparire tanto era soave.
Chi era? Non l'avevo mai veduta.
Era una donna come ne son tante,
Una povera donna sconosciuta
In povertà di veste e di sembiante.
Forse anche un giorno ell'era stata bella,
Rosea nel volto e ben torniti i fianchi;
Or niente aveva la persona snella,
E nei capelli c'eran fili bianchi.
- "Come? non mi conosce? ...Annamaria!" -
(Annamaria!... che nome in lontananza,
Detto sul limitar della via,
Sentito appena in una chiusa stanza;
Ma che, per la virtù d'una parola,
Altre parole dice a mille a mille:
Scintilla quasi spenta che da sola
Accende a un tratto un'onda di scintille!).
- "Annamaria! Ma sì, che vi conosco.
Era l'ombra del fascio; ed eravate
Contro la luce; e c'era attorno il bosco
Con l'ombra; e non vedevo... Come state?"
Oh quanto triste mi guardò, e comprese
Tutta la cortesia della menzogna!.
Si vide certo nei miei occhi e intese
Un senso di rimpianto e di vergogna.
- "Annamaria!..." - Sostò come smarrita.
Le gote le si fecero più rosse.
Al fascio si serrarono le dita
Per non farlo cadere. E poi si mosse.
Mi disse, a fil di voce: - "Buona sera!" -
E proseguì, scendendo, la sua via.
Le tolsi una ramella di brughiera
E la guardai sparire. - "Annamaria!" -.