Rione la Citatella
Rione “La citatella”
Le case del vecchio centro storico appartengono alla tipica architettura rurale. Case costruite in pietra con i muri larghi e la scala esterna. A volte i muri sono costruiti con blocchi di semplice fango impastato con “breschie”.
Sotto la scala esterna si trova quasi sempre la “Zimba “del maiale . La porta ,una sola,è divisa in due metà .La parte superiore è sempre aperta per fare entrare la luce nella stanza. Sul muro della porta è praticato un buco attraverso il quale passavano le galline o il gatto. Per saper leggere e interpretare questo primitivo ambiente si rende necessaria la lettura di tutti gli oggetti ancora presenti e dei segni architettonici che costituiscono questo primo insediamento abitativo. Le case ad un solo piano hanno tre o quattro gradini che vanno “saliti” sempre col piede giusto per arrivare con la pedata giusta alla porta. Manca il balcone e la pietra sul lato esterno della porta serve a disimpegnare l’interno dall’”affollamento”. Quì le donne,cioè i membri della famiglia, seduti a contatto con i vicini formano la “ruga”. Si socializza ,si parla e ci si aiuta a vicenda. I vecchi raccontano storie ai bambini,le donne parlano delle loro figlie e quest’ultime si confidano i loro amori. Gli uomini parlano di lavoro ,della terra e dei loro animali. Questa è la “ruga”un contatto continuo dove al mattino si incontra mentre si parte per andare in campagna e la sera si ascolta lo scampanellio delle capre che aspettano per farsi mungere il latte.
Queste case sono in pratica costituite da un solo locale,a volte due e lo spazio esiguo era condiviso da un’intera famiglia,La stanza è il punto di ritrovo della famiglia e spesso è annerita dal fumo del focolare . Fuori ,vicino la porta, ci sono le pietre a modo di panca .Al fondo del primo vicolo c’è anche il “casilino “ una sorta di prima casa dell’intero nucleo abitato che mostra a mala pena i ruderi dei muri. All’interno di qualche casa disabitata si possono trovare gli oggetti di chi ha vissuto,lavorato e consumato la sua esistenza. I vicoli sono stretti ,irregolari e quasi tutti in discesa. Non si affacciano balconi e la loro forma è fatta da come sono sistemate le scale. Queste sono una diversa dall’altra e spesso hanno un modo obbligato di salirle o scenderle. Non ci sono case con più di un piano se non due o tre costruite in epoca successiva magari dopo il terremoto del 1905. Ogni scala ha il suo “mignano”. Il mignano à semplicemente il pianerottolo: serviva per sedersi o “amprare” la fagiola,il granone o altro cereale da essiccare. Sotto il “mignano”si trova abitualmente un arco che lo regge,cè la “zimba”(il porcile) e subito la porta del “Catojo”. Vano destinato agli animali (capre,asino,vacca) e al deposito di materiali e attrezzi agricoli.