Brava Gente e i Crimini Dimenticati
Era il 2005 quando al Giorno della Memoria, per ricordare le vittime del Nazismo , agli Italiani venne proposto un altro giorno da non dimenticare . Lo chiamarono il Giorno del Ricordo per distinguerlo dagli eccidi nazifascisti operato nelle terre dell’Est dalle milizie della Jogoslavia di Tito.
Con la fine della Guerra divennero ex province italiane la Venezia Giulia , l’Istria , Fiume e la Dalmazia . Per quasi sessant’anni quella tragedia è stata confinata nel regno dell'oblio ed era doveroso riprendere il ricordo dei quei ventimila o più, italiani che torturati e fatti morire, sparirono nelle “ Foibe “. Noi meridionali non conosciamo le “foibe “ perché la nostra conformazione territoriale è di altra natura da quella carsica. In quei territori le foibe, le profonde voragini , i profondi “ Buchi “ nelle rocce di quei Territori sono numerosi e anche profondi.
Con il crollo del regime - siamo ancora alla fine del 1943 - i fascisti e tutti gli italiani non comunisti vennero considerati nemici del popolo, prima torturati e poi gettati nelle foibe. Morirono, si stima, circa un migliaio di persone. Le prime vittime di una lunga scia di sangue.
Tito e i suoi uomini, fedelissimi di Mosca, infatti, iniziarono la loro battaglia di (ri)conquista di Slovenia e Croazia - di fatto annesse al Terzo Reich - senza fare mistero di volersi impadronire non solo della Dalmazia e della penisola d’Istria (dove c’erano borghi e città con comunità italiane sin dai tempi della Repubblica di Venezia), ma di tutto il Veneto, fino all’Isonzo.
I colpiti, cadendo e precipitando nell’abisso trascinavano con loro gli altri sventurati, condannati così a sopravvivere per giorni sui fondali delle voragini, sui cadaveri dei loro compagni, tra sofferenze inimmaginabili
Gli italiani morti in questo modo - nel periodo tra il 1943 e il 1947 - furono almeno 20mila mentre gli esuli costretti a lasciare le loro case almeno 250mila.
La maggior parte emigrò in America , Australia e Argentina .Altri tentarono di rifare una vita nel nord dell’Italia.
Questi gli orrori che ,a breve lasso di tempo tra loro sono ricordate con la Giornata della Memoria e Il Giorno del Ricordo .Ma quanti altri crimini non sono ricordati ma compiuti dagli stessi italiani !.
Italiani Brava Gente ? .....Non sempre fu così .
…. da qualche testimonianza indiretta, un po confusa ma comunque attendibile e certamente realmente raccontata alla fonte …
….la guerra è stata niente di fronte a quello che patiranno a fiume . Il fascismo non andava d’accordo con i croati e nemmeno con sloveni . gli italiani abitavamo sulle coste mentre l’entroterra era croato .Questo lungo tutto la Dalmazia e comunque i centri importanti erano tutti italiani . La convivenza era pacifica ma poi è subentrato il fascismo e ha voluto italianizzare tutto quindi è stata una violenza contro i croati .
Quando sono subentrati loro ,i comunisti , noi italiani abbiamo patito quanto avevamo fatto a loro. Volevano dimostrare che tutto era sempre stato jogoslavo ma non era vero ma c’è stata tanta rivalsa per tutte le arroganze fatte dal governo fascista .Quando siamo venuti in italia siamo stati considerati forestieri e peggio comunisti di Tito . Diffidenza e rancore quando siamo arrivati in italia . I fascisti operarono con barbaria con fucilazioni sommarie distruzioni e incendi. Gli italiani sono diventati peggio dei tedeschi, si diceva , facendo ribollire la rabbia e l’odio dei croati e istriani verso di noi .
Abbandonammo quei paesi con madri senza figli , mariti sena mogli ,figli maschi e femmine sbandati senza madri e senza padri . Nulla era rimasto perché tutto avevano rubato , devastato e distrutto peggio dei modi brutali dei tedeschi..
Un campo di concentramento era stato approntato in Slovenia ed altri Campi di Internamento dove furono lasciati morire di fame più di quattromila non italiani. Un campo era stato costruito anche in toscana vicino Arezzo …Renicci dove 142 sloveni furono lasciati morire di fame. Quello che è avvenuto in quegli anni va rivisto, allora , in un contesto più completo come il tentativo forzato di italianizzare il territorio dell’Istria. Tutti gli elementi vanno quindi messi in fila e guardati con gli sguardi e la lettura opportuna .
dal libro di Carlo Spartaco Capogreco, I campi del duce
I campi di internamento allestiti per ricevere i civili rastrellati dalle territorio jugoslavi annessi nel 1941 (provincia di Lubiana e di Dalmazia) e “allogeni” (sloveni e croati della Venezia Giulia, divenuti cittadini italiani dopo la Prima guerra mondiale) erano in totale 28: 14 in Italia e altrettanti nel territorio annesso. Il Friuli-Venezia Giulia ospitava sei campi: tre l'Umbria: Colfiorito, Pietrafitta e Ruscio; due il Veneto: Monigo e Chiesanuova; uno ciascuno la Toscana, la Liguria e la Sardegna: Renicci, Cairo Montenotte e Fertilia. I campi nei territori annessi si trovavano tutti nell'attuale Croazia per deportarvi la popolazione civile delle zone dov'era maggiore l'attività partigiana.
Gli internati, invece, morivano di fame, di malattie e di freddo. «caratteristiche pressoché costanti in questi campi furono la fame e la denutrizione generalizzate che determinarono l'alto tasso di mortalità».
Le razioni erano volutamente insufficienti e gli internati venivano alloggiati in tende senza tavolacci e quindi costretti a dormire sulla nuda terra, il che innalzava in modo consistente l'incidenza di malattie, soprattutto tra gli anziani. arbe, melada e zlarin erano collocati in riva al mare, il primo addirittura su un terreno paludoso.
Il modello era simile ai campi di prigionia in libia. i reclusi vestivano e calzavano indumenti propri e, poiché l'arresto li aveva colti di sorpresa, …… sono morti anche bambini di un anno, di pochi mesi, vecchi ottantenni, persino uno di 92 anni. morti di fame».
" ........... " Ripensiamo Un altro giorno
Per non dimenticare gli italiani " Brava Gente " ....in Africa .... Grecia, Albania ......Etiopia , Eritrea , Abissinia , Libia ....
domani ... sarà carnevale !
francocasalinuovo per jacursoonline.it