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Ormai lu cchiù è fhattu ! Era il ritornello che girovagava in testa .Continuava con questo pensiero ricorrente  quello che rimaneva  di un paio di scarponi  sottratti ad un soldato tedesco  a cui quegli scarponi non servivano pìù ........

 

Ormai lu 'cchiù è fhattu         da: un racconto breve -   autore Dastoli Domenico

Ormai lu cchiù è fhattu ! Era il ritornello che girovagava in testa .Continuava con questo pensiero ricorrente  quello che rimaneva  di un paio di scarponi  sottratti ad un soldato tedesco  a cui quegli scarponi non servivano pìù . Erano due numeri  “ più grandi “  e i suoi piedi ci sguazzavano dentro ma servirono ugualmente a proteggere i suoi piedi dalla neve dalle pietre , dal fango , dalle spine  e chissà da quante altre cose. Ogni tanto quando poteva trovava un luogo dove ripararsi , cioè fermarsi e riposare  senza correre grossi pericoli  , si sedeva , toglieva quei pesanti scarponi troppo  scomodi  , si massaggiava i piedi  e le dita con tanto vigore sino a trovar sollievo. “ Ndà fhacistivu caminu ! …’mò  …’mò  mi dassati ….. lu ‘cchiù è fhattu e incoraggiava se stesso e le gli scarponi .

La strada era lunga in mezzo ai filari di vigna e , in lontananza , voci di bambini portate dal vento   insieme all’abbaiare dei cani  lo rincuoravano  perché forse era in prossimità , forse , di un riparo .

Lui , però, trasaliva ad ogni rumore sospetto e pensava che non era possibile averla scampata dalle pallottole vere e  soccombere per una coltellata a tradimento.  Aveva imparato sin da piccolo , a camminare scalzo ed ora a breve distanza da una casa di campagna  non si rimise quelle scarpe, legò le stringhe  e li mise a tracolla.

Avvertì i cani che si avvicinavano rabbiosi  e gridò, cercò di gridare ma la sua voce , non più abituata a gridare  cadde tra le stoppaie di quella parvenza di strada sconquassata e inaridita  dall’acqua , dal caldo e dal vento mentre i cani si portavano correndo sempre più vicino. Poi, quando furono a viso aperto , cadde qualunque ostilità perche cambiarono tono,non ringhiavano anzi  scodinzolavano  le code.. Lui parlò  e …si capirono .

Da lontano si intravide  l’andare lento di un contadino , un contadino coi panni da lavoro e la bontà degli uomini che portano la sofferenza della vita. Il sole gli batteva in faccia e spostò la visiera della barretta, consunta e sbiadita , per poter guardare meglio chi si districava tra i filari della vigna.  E’  ‘natru gridò alla moglie, porta la vozza ca sicuramente ha site  e acquietò i cani che già istintivamente  si erano molto accucciati.   Salute …Salute  !  Si guardarono negli occhi  senza altra parola mentre uno ,  due e tre bicchieri  bastarono  a lenire la  gran sete di Vito.

Guardò quella vozza e guardò quel bicchiere . Lo guardò a lungo e condivise che quel bicchiere lui lo conosceva prima della guerra .  Apriva  la spinnoccia della damigiana di vino  , lo riempiva e lo porgeva senza farne cadere un sola goccia. Ma quello era un bicchiere  come della sua bettola !. A volte qualcuno lo restituiva perché  aveva la “ chjirica “ non era colmo sino all’orlo e lui con pazienza lo colmava e lo restituiva. Era un bicchiere pesante , ruvido …da bettola !

Lo prese quasi piano piano  e lentamente  assaporò il piacere che solo un assetato può capire .Poi  lo riappoggiò alle labbra e  con gesto deciso bevve d’un fiato…..Restituì il bicchiere e col braccio si asciugò le labbra.

Non era ancora arrivato a Jacurso ma l’umanità di quella famiglia  contadina quasi lo aveva fatto sentire già a casa.  E dalle vigne di Santa Fhemia cominciava a sentire odore di casa sua .

Antonio si ritrovò , invece , a Napoli tornando da  Dacau. A dacau non era andato da emigrante ma lo avevano trasferito dalla Grecia  i tedeschi . Non  come facevano gli inglesi in India o in Inghilterra ma in un campo di concentramento . Alcuni dei nostri non tornarono più mentre Antonio e Michele ebbero le traversie giuste per scampare e tornare a Jacurso.

Campo tedesco di detenzione. " Ospitò " un nostro soldato.

Quelli che tornarono non sempre trovarono ,però , un ambiente sereno . Le malattie che si erano portate addosso li costrinsero a volte ad un isolamento ostile quanto la prigionia.

…………………………

 

Non solo Dachau e Auschwitz

Acutil

.

Quel giorno ha sancito la sconfitta dell’Italia , sosteneva qualche nostalgico ma se quel giorno non fosse esistito , ho replicato , non saremmo    qui a parlare e a ripensare, in libertà ,  ciò che è accaduto. Questa libertà è quanto ha reso simili  noi e quelli che non la pensano come noi . Un altro della dinastia  , l’ultimo Vittorio Emanuele, che, a parer suo e pubblicamente  sostenuto ,  l’olocausto e le leggi razziali sarebbero state ben poca cosa dimostrando così  come dalla casata Savoia abbia ereditato scarsa sensibilità e denutrita intelligenza . Elementi tipici che hanno caratterizzato le ultime generazioni dei Savoia .

Il peso della Memoria è importante e , in questo caso ,  “ conoscendo  o  ricordando“  è il modo di celebrare democraticamente tutto ciò che è accaduto per rifiutare  quel passato. Quelle leggi razziali , direi Razziste , scritte così meticolosamente , avrebbero impedito ad qualunque   cittadino ebreo ogni possibile spiraglio di salvezza  , come lo impedirono agli omosessuali , zingari e oppositori.

Oggi distrattamente , cioè senza approfondire i contenuti, si legifera spesso producendo errori vistosi per  incongruenze  , mancanza  di chiarezza se non addirittura carenze tali da non consentire l’approvazione della  legge.   Le leggi razziali pare siano state , invece , un capolavoro  di perfezione!

Giovane soldato di Jacurso : Buccafurni Francesco di Antonino muore per " Malattia " in un Lager Tedesco

Portare la salma di un re che firmò quelle leggi , che scappò  lasciando soli gli italiani e allo sbaraglio  gli alti comandi   dell’esercito non potrà mai giustificare il senso di umanità che questo savoia non ebbe per gli italiani

.

E fu l’unico Re ,in Europa , a firmare , appoggiare e mettere in atto quelle norme che segnarono l’abbandono e la discriminazione  dei suoi cittadini   disobbedendo a quello  statuto  sul quale aveva pure giurato , per difendere la dignità e la vita dei " suoi " Italiani . Quali ?.

......Puzzano più da morti ...che da vivi  ... dicevano


In questi giorni  si è “ italianamente “ riscontrato   qualche cortocircuito nel comportamento delle nostre Istituzioni. Da una parte,  con tutti gli onori  , viene nominata senatrice a vita la Sig.ra Segre , che ha tenuto alto il ricordo di quanto accaduto nel 1938  ma  nello stesso tempo queste stesse istituzioni hanno  fatto risaltare e onorato  il ritorno del Re  Savoia in Italia . La costituzione non prevedeva il ritorno  della salma di questo re che ha firmato  le leggi razziali ,che li ha controfirmato , le ha sostenute , le ha appoggiate e ha fatto si che entrassero in vigore .

"L'Olocausto e le leggi razziste " per l'ultimo Vittorio emanuele sarebbero state, anche, cose da poco !

E’ rientrato con un volo militare , all’aeroporto ha avuto un picchetto d’onore , al  santuario il rappresentante della prefettura , carabinieri in alta uniforme , sindaco,…mi chiedo come è possibile  un cortocircuito di questo tipo .

Da una parte stigmatizziamo le leggi razziali , meglio scrivere razziste ,  e dall’altra parte onoriamo chi quelle leggi razziali li ha firmate, controfirmate  consentendo che procurassero quei danni disastrosi  80 anni fa . Ma lo si fa per umanità.

Con la stessa umanità quando a jacurso , una piazza importante del fascismo provinciale , finiva in cella, per motivi giustificati di ordine pubblico ma ufficialmente per altre motivazioni  , un certo   …. Antifascista che avrebbe  dato fastidio alle manifestazioni di piazza programmate .

Nomi e Cognomi di confinati o sfollati  riparati a Jacurso durante la seconda guerra

 

 

Italiani in Africa   ...Brava Gente


 

 

 

 

 

per jacursoonline        franco casalinuovo

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