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Il Sapore dell'Acqua

 

Il sapore dell’acqua.

KaloKrio é più alto di una spanna del vicino Monte Covello , nel territorio di Girifalco ma i Monti distano poco tra loro. Jacurso e Girifalco , però, restano accomunati per la stessa acqua e per i due fiumi che partono da queste zone e poi si incontrano alla “ Vota Tunda “ confluendo nell’Amato che arriva dal versante opposto.

 

 

Nei nostri occhi quella mattina si stagliava il suo profilo ed era l’anno 1988 quando , in compagnia del compianto Ing. Cirianni della vicina Curinga, ci portammo insieme al vicesindaco del tempo ,Pasquale Dattilo , che per l’occasione cambiò il turno di lavoro per essere presente .

Con noi anche l’omonimo Pasquale Dattilo, dipendente comunale del quale mi corre l’obbligo morale di ricordare la grande disponibilità , la collaborazione e la dedizione al territorio del quale conosceva ogni palmo, limiti e toponimi ,boschi , affittuari ,strade e fossi che si rendeva necessario conoscere per operare al meglio. E si imparò tanto sin quando Madama Laura cominciò ,forse, ad essere intesa come una bella donna e non per  per quella che è : una bella distesa di boschi e di acque e di pace .

Quel giorno l’acqua era al centro delle nostre attenzioni . Interessi maturati dopo opportune riflessioni concluse con la determinazione di rimpiazzare l’acqua calcarea e limacciosa della Casmez che alimentava la nostra rete interna ,con altra a basso costo e certamente migliore.

Immettere acqua presumibilmente oligominerale della “ Montagna “ era divenuto uno dei progetti da farsi per il bene della collettività. Le precedenti Amministrazioni , con quelle acque , avevano messe in opera energie e progetti per servire “ tutte “ le contrade montane e le altre dell’intero territorio ,

Sino allora quelle acque erano , invece , asservite al solo scopo irriguo. L’ing. Cirianni disse che sotto questi due monti “ allegoricamente “ si potesse pensare come ad un lago di acqua inesauribile. Geologicamente , in seguito, questo aspetto fu descritto e rappresentato dal Geologo come un bacino acquifero orientato e pendente ad ovest.

Ciò significava che la disponibilità d’acqua superiormente restava disponibile nelle aree di Cerasarella, Dattoli (leggi Dattilo ) sino alle contrade Bellifico.

A “ Portella “ esisteva già una “presa d’acqua “ superficiale . Una struttura di fabbrica in muratura chiusa , con tre vasche di decantazione che il buon Pasquale gestiva rinvenendo mensilmente il pietrisco necessario al filtraggio e decantazione .

E’ un dono della natura assistere al fenomeno di come l’acqua “ nasce a vita “ arrivando dalle profondità del suolo.

Un rigonfiamento quasi lento, poi una bolla che esplode lasciando microscopiche particelle. Poi si chiude e si riforma e poi riesplode. Tante esplosioni e un rivolo che prende forma verso le vasche.


Oggi che la falda si è considerevolmente abbassata , quell’acqua affiora con difficoltà in superfice , è meno copiosa di quanto lo era a quel tempo e la colonna di risalita si ferma a circa venti metri dal suolo . Viene perciò prelevata alla profondità di novantasette metri nell’alveo di un pozzo profondo centotrenta. E non è semplice approvvigionare i serbatoi sottostanti di Petaca “ perché entrano in sinergia più componenti variabili che è indispensabile saper gestire in contemporanea armonia tecnica e con automatismi soggetti inevitabilmente ad osservazione e monitoraggio e regolazioni periodiche .

L’acqua ,fatta scorrere per trenta minuti e prelevata a tale profondità, mantiene in superfice una temperatura costante di 12°.

Nel territorio del nostro Comune ci si imbatte in paludi, rigoli di acqua incontrollata , un sottosuolo un po ricco di ferro e di altri minerali , oltre 400 specie di piante e fiori, il 15% rare (woodwardia radicans). Un posto da osservare e studiare, da percorrere in comitive dove si avverte il rumore del vento ,degli alberi e dell’acqua.


Quanto alla presenza di ferro non va dimenticata l’antica fabbrica di ferriera di Mongiana con

le miniere di Pazzano. La presenza di questo minerale l’abbiamo incontrato copioso in alcune

zone e sono state oggetto di attenzioni tecniche anche al pozzo di “ Portella


La richiesta d’acqua dalle condotte , la disponibilità dei serbatoi , la produzione della falda ,il livello del giacimento, i tempi di lavoro per l’aspirazione e l’ottimizzazione dei consumi di energia stanno alla base del buon funzionamento di questo sistema idrico. Le perdite , i colpi d’ariete , le bolle d’aria si aggiungono ,se non controllate , alla disfunzione del sistema nel suo complesso.

Alquanto precario risulta ,al momento ,l’attrezzatura per il sistema di controllo igienico e i rilievi per le analisi di potabilità che tuttavia vengono regolarmente espletate mensilmente. Una attenzione necessaria che potrebbe costare poca cosa sbrigata in economia dal personale disponibile.


Quanto ai serbatoi l’acqua viene conferita in vasche igienicamente sane e le stesse sono protette da opportuni sistemi contro l' ìntromissione  di qualsivoglia agente esterno .

Neanche una formica ,per capire ,sarebbe in grado di accedere all’interno .

Agli inizi degli anni sessanta la Cassa del Mezzogiorno decide, con il parziale avallo di alcuni enti locali e di altri Enti superiori , la costruzione di una grande acquedotto che fornirà acqua a molti comuni tra i quali Jacurso che già di acqua ne ha a sufficienza nel territorio e che in modo indiscriminato,invece, la concede ai Comuni di Filadelfia e Maida .


 

Con ottusa cecità gli amministratori del tempo optano per lacqua della Casmez che nella rete di Jacurso arriva per sollevamento a mezzo Pompa la quale in più circostanze diviene causa di disservizi e di approvviggionamento .

 

Questo “ Il Sapore dell’Acqua “ che ogni cittadino di Jacurso potrebbe essere in grado di conoscere ,come oggi si dice, bevendo acqua a chilometro zero.

Noi di KaloKrio pensiamo , e suggeriamo con la dovuta umiltà, che prima ancora dell’utenza questa conoscenza deve essere patrimonio indispensabile degli amministratori e per essi ai tecnici degli uffici preposti i quali saranno in grado, e ne abbiamo contezza , di mettere a frutto le loro conoscenze e professionalità per l’ utilità dell’Ente e della collettività in particolare .

Si introducono l' elettropompa e le tubature metalliche che saranno portate sul fondo del pozzo.         Insieme al cavo di alimentazione vengono fascettate i sensori di profondità.

La custodia metallica scorrevole. Protegge dalle scariche atmosferiche e consente la manutenzione del pozzo


Prova all'aperto della portata. Circa dieci litri/secondo Si intravede il tubo in acciaio che cala sino a cento metri.

Oggi la nostra acqua costa in bolletta , non eccessivamente, ma costa per un importo che, con le dovute misure e iniziative , potrebbe essere largamente rivista in ribasso . Non vogliamo avventurarci ,però, in strade buie che invece vorremmo ,con il dialogo e la collaborazione, semplicemente illuminare .

Al momento l’acqua arriva in rete per due diverse fonti di approviggionamento . Il primo della Sorical e l’altro gestito dall’amministrazione locale. Acque diverse come composizione organolettica ma uguale il sistema di immissione in rete cioè a mezzo sollevamento . Oltre al costo dell’acqua incide ,pertanto , sulla bolletta comunale anche l’aggravio del consumo di energia elettrica.

Non ricorre la circostanza per aggiungere altro tributo ma la convenienza sarebbe di predisporre anzitutto la volontà politica e poi disporre l’opportunità decisionale di immettere la sola acqua di Monte Contessa nella condotta urbana.

Un rigolo delle tante sorgive

I costi andrebbero ,in tal caso quasi azzerati, disponendo di una opportuna autonomia anche energetica con i convenienti dispositivi oggi disponibili.

Questa è solo una visione percorribile mettendo insieme quattro operazioni senza calcolatricce ma lontanamente si tenta di porre suggerimenti . Lungo l’adduzione ai serbatoi potrebbe ,inoltre, essere immessa in rete altra acqua non necessariamente prodotta a sollevamento .

Le perdite ,la manutenzione e la pulizia dei pozzetti sono parte solo di una corretta attenzione contro lo spreco e l’igiene dell’acqua medesima.

Il sapore dell’acqua nel passato

Il sapore era conosciuto come esclusivo della Fontana dei Tre Canali - poi divenuta Fontana dei Cinque Canali – per necesità. Vi facevano ricorso praticamente tutti e quindi era animata da mattina a sera. Acqua per lavare i panni, acqua per riempire Varrili e Vozze o colmare di sentimento i cuori delle ragazze che assaporavano il sapore dell’amore.

Al mattino presto facevano il pieno contadini e ciucci mentre alla sera ,arsi dal lavoro ,si rinfrescavano persone,ciucci,vacche e capre.

Poi arrivò la Fontana di Castanò ma si era intorno agli anni trenta.

Una delle gallerie interne alla fontana che si allunga sotto le case. Si nota la cunetta e una buona quantità d'acqua

In fondo alla galleria ,al centro a destra ,si nota una fenestrella dalla quale sgorga acqua


Il Sapore delle loro acque non era e non è granchè gradevole oggi quanto ieri . Batteriologicamente impure per la presenza persistente di coli batterici e per la falda particolare dalla quale provengono. La Cinque Canali da una falda ad alta consistenza argillosa e troppo vicina ad un fosso acquifero naturale.

Quella di Castanò , per le conoscenze di chi scrive , dovrebbe invece trattarsi di falda costituita da sabbie, conglomerati e arenarie poco compatte, che giacerebbero sopra una formazione impermeabile argillosa.

Di sopra poggia l’abitato che interessa quella zona .Gli scarichi non dovrebbero, poi , essere in condizione di assoluta garanzia. Anzi !

Acqua dichiarata sempre non potabile ad ogni analisi effettuata. Tranne che per gli usi alimentari è stata sempre preziosa per l’irrigazione ed altri utilizzi. Ogni sorta di pensiero per l'utilizzo a scopo alimentare comporterebbe un dispendio di energia per sollevarla e una forte perplessità per la depurazione.

Più legittima appare invece una nuova adduzione lungo il percorso montano. Meno dispendiosa ,perché a caduta ,  della stessa falda acquifera e certamente più " leggera ".

 

 

 

Fcas per kalokrio jacursoonline

continua.....

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