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La Consortile per Non Perire

 

 

La Strada Consortile

La locale associazione culturale KaloKrio ha organizzato un convegno sul tema: 1868  - La Strada Consortile   .

Era l'ultimo evento del 2016 e la volontà di preparare l' incontro si era manifestata a seguito di nostre  considerazioni per quelle che non solo noi definiamo  distrazioni di massa ,erba trastulla ...aspetta e spera. Insomma  " Spero Promitto e Juro che ...vogliono l'infinito futuro. Cioè MAI." Progetto esecutivo Ponte sullo Stretto ...Riparte la trasversale Per le Serre... Nuovi Cantieri sulla 106 . Qui si campa di promesse e si dimentica presto.  Chissà quanti saremo a ricordare i fondi per la strada 106 poi impegnati per pagare le quote latte agli amici dell'allora Senatur. E sempre nel Pacco Promesse ,per quanto ci interessa ...la nostra  Bretella....

 

La jonica 106 .Una strada incapace da sempre a contenere insieme il traffico " Civile " e quello Commerciale : la Strada 106. La strada dove si muore e che collega ,pensate , un territorio importante quanto deve  pensarsi la provincia di Crotone !

Ma noi di Jacurso, come si faceva a " spostarsi " ?

Intanto stavamo fermi cioè spostandoci prevalentemente all'interno del nostro territorio e andando fuori per stretta necessità. Da San Pietro Lametino a Napoli per emigrare all'America ,all'Ospedale Vecchio di Catanzaro ( pochissime volte  ) , al Tribunale di Nicastro o Catanzaro , a volte ,per triste storie , come alla Ruota dei Projetti presso il Brefotrofio Vittorio Emanuele ,sempre di Catanzaro ,o al Filangieri di Vibo Valentia. Per le altre attività si viaggiava a dorso d'asino e a piedi lungo le strade comunali che non erano poche. Sterrate ,alcune carrabili e altre mulattiere ma attive. E se erano tante sta a pensiero di quando non   un piccolo lembo di terra restava arido cioè privo del lavoro di zappa quanto alla  facilità di irrigazione   attraverso gli acquari accortamente vigilati e mantenuti efficaci.

Per questa narrazione non  si può dar spazio sulle nostre strade e sulle altre interessanti divagazioni  ma per avere pur qualche riferimento con i Comuni vicini ...Maida, San Pietro, Cortale e Curinga era opportuno un riferimento sulla viabilità campagnola  che percorrendo queste  sterrate si combinavano affari di ogni sorta con gli abitanti commercianti e contadini degli adiacenti territori , abitualmente raggiungibili sia dalla parte montana che dalle terre di marina . Cortale si raggiungeva costeggiando il Pilla e salendo poi per il Cimitero di Cortale mentre per Maida dalla località " lu Quartu " si saliva al  vicino Convento. In ogni caso alla località " Quartu " si arrivava percorrendo la stradella comunale , neanche tanto carrabile , da Castanò  a  Vincello - Petra Cavata - Curcello e lu Quartu. Queste località venivano conosciute come terre di marina per la  loro scarsa altitudine.

L’iniziativa ha avuto luogo presso la Sala Conferenze del Comune nel pomeriggio di Giovedì 29 . Nelle previsioni non era poca la curiosità di sapere e pertanto l' incontro  ha visto una buona partecipazione con l'interesse non solo per  " La Consortile " , della quale non si conosceva storia, ma anche per gli altri temi legati alla viabilità antica . E c'è da credere che a tutt'oggi  si conosca ben poco  o nulla anche negli altri Comuni interessati dallo stesso progetto e dalla stesso consorzio  che ha poi consentito l'istituzione della prima linea Postale  Catanzaro - Curinga. Oltretutto , per la Strada ,  un nome già curioso e inconsueto.. Nel passato del nostro abitato segnerà  ,però, una tappa molto interessante essendo stati  coinvolti oltre che amministratori , cittadini e abitanti locali anche quelli del circondario che , legati da un bene comune , non si sono sottratti a dare tutti il proprio sostegno a che l'opera venisse realizzata. Per l'interesse di una consistente popolazione se considerati gli abitanti dei sette Comuni coinvolti.

 

 

Il tavolo dei relatori :  Franco  Notaris , Mimmo Dastoli ,  Carmen Mutone e Franco Casalinuovo


Dopo l’introduzione da parte di Mimmo Dastoli che ha coordinato il dibattito, il saluto di Ferdinando Serratore (sindaco di Jacurso) e quindi l’apertura del convegno che prevedeva una serie importante di relazioni: “Le antiche vie di comunicazione nell’Istmo al tempo dei Romani del dott. Franco Notaris e  “Le vicende e l’impegno per la costruzione della Strada Consortile Borgia– Curinga nel 1868 a cura di  Franco Casalinuovo .

il Sindaco  , il Dott. Notaris , il Dott. Mimmo Dastoli

In fondo  il luogo dove fu necessaria la demolizione  di dodici case per far largo alla Consortile


La Prof.ssa Carmela Mutone è, invece, intervenuta su vari aspetti quali “ Jacurso e la ricchezza nascosta: un percorso alla ricerca delle nostre radici “ che tanto si integrava e interagiva sui contenuti esposti dagli altri relatori.

Interventi finalizzati alla scoperta della storia nascosta nel territorio di questo piccolo comune che si allinea in seconda fila tra gli abitati lungo l’asse che ,tra destra e sinistra, congiunge Jonio e Tirreno attraverso l’istmo di Catanzaro.

Durante l'incontro l' intervento dei relatori è riuscito spontaneamente ad essere coordinato   così da   unire riferimenti storici ed archeologici di questo territorio riportandole all’interno del primo sistema insediativo nato e mantenutosi  presidio e controllo della via dell’Istmo come ha ampiamente narrato il Dott. Notaris . Un Istmo non troppo lungo e pertanto da sempre snodo determinante per i percorsi commerciali e culturali nell’antichità .

Le presenze indigene, greca, italica e romana , ha proseguito la Prof.ssa Mutone , si sono avvicendate sul territorio, nel corso dei secoli, dando vita ad una stratificazione di culture multiformi e varie alla base dell’odierna identità.  Ha proseguito facendo osservare come da Borgia a Curinga si parlano ancora dialetti non identici ma diversi anche nella tonalità della pronuncia e , a volte nel significato .

Testimonianza e prova dell’isolamento in cui tali abitati si governavano senza eccessivi scambi per via della carenza di vie di comunicazione.  La strada Consortile riesce ,dunque , a interrompere tale isolamento ed è fortemente voluto dagli amministratori del piccolo Jacurso che ,da quanto  apprendo rivoltando antiche carte ,appunti e note nell'archivio privato  della  famiglia Soverati , dove ebbe a vivere  l'allora  cancelliere (il Segretario odierno ) Elia Panzarella,  che tra altri appunti ci consegna  l'anelito , la determinazione  e il valore che quell'opera  “servirà ad aprire le menti ,facilitare i commerci ed unire le genti “ riportando  in altri appunti le parole del Sindaco ,anno 1868 , Gregorio Giliberti  ed altri Amministratori . " Uomini colti di pensiero , di progresso e di fatiche , consapevoli  che poche cose si realizzano da soli e che le  iniziative si portano avanti col  prezioso aiuto di molti ".

 

Gli sforzi per la realizzazione della Strada Consortile, che “ doveva aprire le menti, facilitare le conoscenze e facilitare i commerci “, lo si trova nei pensieri  di quei nostri semplici uomini di allora che nel corso degli anni hanno contezza che le necessità finanziarie per l'opera diventeranno anche pesanti . Pesanti per le casse comunali quando l'economia era " davvero differenziata " da comune a comune . E Jacurso era sempre stato davvero un semplice casale e poi Comune  senza antichi potenziali Casati , Baroni e Baronie di cui neanche ai giorni nostri si può far vanto.

Costoro dovettero sostenere un sacrificio economico considerevole per la realizzazione dei due Ponti più impegnativi sul Fiume Pilla , sul Cottola e su altri di minore misura. Ben nove complessivamente. I più significativi i primi due, sia in altezza che lunghezza se rapportati alle capacità strutturali locali del periodo.E quando fu avanzata la proposta per una variante che allontanava la strada dall’abitato ,furono determinati “ a che la strada passasse solo da dentro all’abitato “ come voluto e sottoscritto nella convenzione dello Statuto .

E più tardi, anche a costo che venissero demolite , alcune case  per far largo alla Consortile   quando " apparve un pretestuoso sacrificio  loro chiesto ” , come ha ampiamente commentato con  testimonianze dell’epoca Franco Casalinuovo.

Sacrifici che comportavano il coinvolgimento del Monte Frumentario , degli introiti dovute alle tasse sulle Mano Morte ed altre rinunce di non poca rilevanza. Persero la casa ,condividendo il pensiero degli amministratori ,le famiglie appresso indicate che si accorderanno al bonario per far passare la rotabile ;

Dai documenti catastali del tempo ,considerate per superficie appaiono modestissime piccole case come ,però, tante nel nostro abitato. Anche un sol vano ma dentro più persone. Michele Ciliberto , Francescantonio Dattilo , Pietro Ciliberto , Pasquale Serratore,Fortunata Maria Ciliberto , Francesco Buccafurni , Vincenzo Buccafurni , Pietro Bilotta , Michele De Vito, Raffaele Graziano , Giuseppe Chiriano e successivamente ancora una …  "Coi  quali il consiglio si e accomodato al bonario ..."

Riprendendo l’intervento , Mimmo Dastoli ha evidenziato come la conoscenza e la valorizzazione del patrimonio ambientale e culturale sono tra gli obiettivi primari dell’Associazione KaloKrio, ancor di più se questi possono diventare veicolo di consapevole crescita e sviluppo.

La conoscenza del nostro mitico passato ha ripreso il Dott. Notaris , quando il territorio della zona faceva parte della prestigiosa Magna Graecia, facendo da sfondo alle vicende storiche che hanno visto per protagonisti grandi personaggi dell’antichità, fino alla conquista Romana ,sono storie ormai note.

Questi nuovi contributi alla conoscenza e alla memoria del nostro passato, sono stati analizzati e narrati nella loro evoluzione storica, al fine di chiarire soprattutto le ragioni profonde del processo di trasformazione subito dal nostro territorio nel corso degli anni.

La Strada Consortile  ,partendo dalle sponde del Fiume Corace, ha unito e collegato la Marina di Catanzaro con San Floro e poi Borgia , Girifalco , Cortale, Jacurso, Maida, San Pietro a Maida e Curinga è stata la prima occasione del passato per uscire dall’isolamento ed anche utile per la conoscenza dei luoghi e  facilitare il commercio  …che oggi abbiamo paradossalmente smarrito come valori , impegno sociale e politico allorquando si ricoprono cariche politiche ma si realizza ben poco in comunità di intenti per le nuove esigenza della motilità..

Nel nostro territorio non riusciamo a riaprire gli antichi tratturi montani , cioè  mantenerli almeno visibili e nelle aree urbanisticamente interessate a seguire  una bretella, una tangenziale , una strada sterrata che ci apra verso le Serre.    Ci sarebbe tanto da riflettere e prendere insegnamento da quei nostri che già sapevano quanto importante ..." era aprire le menti per non perire ". E sono riusciti a collegare Jonio e Tirreno con pala , piccone e tanta voglia di inseguire il futuro.



L'abitato del piccolo Jacurso. Dall'estremo Sud Est della Citatejha al Burrone Castanò che impediva qualunque avanzamento edilizio e viario per carenza di risorse e strutture .

 

Ci sarebbe tanto da riflettere e tanto da imparare da quei nostri che già sapevano ,da responsabili del bene collettivo,quanto importante era aprire le menti per non perire.

E ,lontani da schemi che rispondessero solamente a logiche di potere, di successo e di soldi, riuscirono a collegare ,come si scriveva , persino Jonio e Tirreno.

Ma lo fecero solo per quell’interesse collettivo che ,oggi , non è più un valore .

 

 

 

 

francesco  casalinuovo  -  Ass Cult. KaloKrio -   www.jacursoonline.it

 

 

 

 

 

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