I Prodotti del Regno
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Consuma i Prodotti del Regno
Consuma i “Prodotti del Regno – Prodotti di eccellenza !
“ Basta consumare l’1% in più di prodotti meridionali e gli industriali della Polenta si metteranno le mani nei capelli !!!
Il Regno
Il territorio del Regno di Napoli e delle Due Sicilie - lo Stato italiano preunitario più esteso territorialmente - era diviso in 22 province, di cui 15 nel Sud continentale e 7 in Sicilia:
le Province di Napoli (capoluogo Napoli )
Abruzzo Citeriore (capoluogo Chieti )
Primo Abruzzo Ulteriore (capoluogo Teramo)
Secondo Abruzzo Ulteriore (capoluogo L’Aquila
La Basilicata (capoluogo Potenza )
La Calabria Citeriore (capoluogo Cosenza )
La calabria Ulteriore ( capoluogo Reggio )
Seconda Calabria Ulteriore ( capoluogo Catanzaro )
Il Molise (capoluogo Campobasso )
Il Principato Citeriore ( Campania capoluogo Salerno)
Il Principato Ulteriore (Campania capoluogo Avellino )
La Capitanata ( Puglia ) (capoluogo Foggia )
La Terra di Bari Puglia (capoluogo Bari )
La terra D’Otranto Puglia ( Capoluogo Lecce )
La terra di Lavoro (Campania ) (capoluogo Capua – Caserta )
Sicilia
Palermo
Trapani
Girgenti
Caltanissetta
Messina
Catania
Noto
Le regioni del Regno : Abruzzo - Basilicata – Calabria – Campania – Molise – Puglia – Sicilia – Lazio (parte) Eccellenze Agroalimentari
“Consumare e spendere i prodotti del Mezzogiorno è giusto perché è il modo più efficace, diretto, rapido e utile per aiutare le nostre Aziende agroalimentari e artigianali a sopravvivere e a crescere, soprattutto in un momento di grande crisi economica. Ma è giusto anche sul piano istituzionale e politico, perché ormai il federalismo, almeno sul piano finanziario, è una realtà, e ogni regione deve saper valorizzare se stessa.
Le regioni del Sud devono impegnarsi a difendere insieme le loro economie di mercato,i loro prodotti di qualità e far crescere le proprie aziende. Sono quelle sopra evidenziate che un tempo reggevano l’economia nel regno di Napoli che tanti primati aveva conosciuto ricevendo riconoscimenti in tutta Europa per i traguardi raggiunti nel campo della cultura,dell’industria,della ricerca ,dei trasporti ferroviari e marittimi a parte la grande quantità di prodotti agricoli e di trasformazione.
Oggi più che mai è necessario riappropriarci di quel mondo che fu e che potrà ancora ripetersi.
Per quanto riguarda la Calabria “Non dobbiamo essere una colonia al servizio delle multinazionali o di quanti non collaborano allo sviluppo vero della regione secondo un modello solidale, capace di distribuire in modo giusto la ricchezza, ma anche di salvaguardare i nostri valori più profondi”. “Consumare e spendere calabrese- fa anche bene, perché nella gran parte dei casi il sistema agroalimentare calabrese è fatto di brava gente, è integro, trasparente, genuino, rispetta la natura ed è quindi legato ai concetti di sana alimentazione e di dieta mediterranea.
E poi è bello, perché i nostri prodotti agroalimentari e artigianali sono figli di culture ultramillenarie e consentono, pertanto, un suggestivo viaggio nella storia. Evidenti, quindi, anche le connessioni con uno sviluppo del turismo finalmente coerente con le nostre potenzialità, oltre che con la tutela dell’identità culturale dei Calabresi, smarrita e troppo spesso umiliata”
Questo uno dei passaggi registrati ad uno dei convegni della Coldiretti sullo sviluppo e riportato dal servizio informazioni di “ Jonionotizie “.
Consuma e Spendi Calabrese è a sostegno della battaglia strategica che la Coldiretti, sul piano nazionale e regionale, sta conducendo per l’affermazione della Filiera agricola tutta Italiana firmata dagli Agricoltori.
Quella di Coldiretti non è solo una iniziativa a tutela della categoria, ma è un meraviglioso progetto di sviluppo per il Paese, perché guarda a una struttura economico-sociale che rispetta la natura e il territorio, che difende gli agricoltori veri, che tutela i diritti dei consumatori, che parte dal cibo per parlare di economia sostenibile.
“ Made in Colonia “ – La volontà e la programmazione mirano alla desertificazione del Sud. Cinquanta sono le generazioni sparite da Jacurso. Altrettanto nei comuni vicini e nel mezzogiorno. Al Sud non è determinante la realizzazione del Ponte e alla larga opinione dei calabresi quel paesaggio non va contaminato. Servirebbe solo alla imprenditoria del Nord . Come per il passato ,gli investimenti al Sud servirebbero solo per gli investimenti camuffati del Nord. Siamo cresciuti e tanto abbiamo capito .Sulla nostra pelle e sempre con la valigia in mano e … cento illusioni.
E se abbiamo sete , beviamo le nostre acque .
Ci tormenta ancora il “ prendere due piccioni con una fava “ con gli investimenti degli anni ’70/80 . Centro siderurgico di Gioia – Saline Joniche ( distruzione della piana e grande beffa ) Sir di Lamezia (distruzione della piana e beffa ) - Sibari (altrettanto ) e via ricordando..
‘Made in Calabria’” deve sostituire il Made nelle Colonie. Quelle perse resteranno giustamente perse per sempre e non saranno le Regioni del mezzogiorno a sostituirle nella strategia consumistica e imprenditoriale tuttora vigente.
Fermiamoci un momento a considerare come i nostri soldi ,per la via dei super e iper mercati , tornano al nord e addirittura all'ESTERO per gli investimenti e la ricchezza della polenta o dei crauti dove ci sarà spazio per fare ricerca,fare impresa e creare lavoro e benessere.
La Calabria vanta una miriade di prodotti di nicchia e stagionali, che parlano di territorio, che hanno la caratteristica della genuinità anche perché nascono in territori che sono in prevalenza incontaminati.
La mancata industrializzazione della Calabria, per tanti anni guardata come un limite, in verità ci ha lasciato ricchi, purché si abbia la voglia di accorgersene: disponiamo di mari, fiumi, boschi, campi e aria in gran parte puliti, senza piogge acide e inquinanti chimici.
Molti dei nostri vini, dai rossi robusti ai passiti, vengono realizzati a partire dalla riscoperta di vitigni autoctoni come il gaglioppo, il nerello, il magliocco, il greco nero, il greco bianco. Salumi, latticini, lavorazione di pesce azzurro, funghi e castagne, dolciumi, pasta, sott’olio sono frutto di ricette antichissime che si tramandano di generazione in generazione. Il nostro olio extravergine di oliva è tra i migliori al mondo.
Anche in questo piccolo borgo ( Jacurso ) cominciamo a fare piccole cose . Portiamo avanti modesti progetti di impresa – agricoltura e turismo - che potrebbero diventare produttivi e importanti.
Crediamo , anche ,poco nella politica perché ,il più delle volte , è priva di idee , di concretezza e di attenzione e soprattutto irta di difficoltà. In particolare in ambito locale, generalizzato ,dove crescere significa " fastidio " e spesso è intuitivo intraprendere da soli.
Quello che si sta realizzando ,abbiamo osservato, è frutto - quasi ovunque - di iniziative purtroppo isolate mentre occorrerebbero solidarietà e cooperazione .
In Questo Borgo stiamo promuovendo - da soli - soprattutto il territorio che non è un perimetro di terra qualsiasi ma la parte più stretta della penisola con una storia, geologica e storica ,molto importante.
In itinere il Progetto " Parco Fluviale del Pilla e il Territorio di Madama Laura " si interessa di questi aspetti e sta impegnando un cospicuo gruppo di ambientalisti , agricoltori e promotor di prodotti locali e sviluppi turistici innovativi.
Intanto che si procede promoviamo ,senza alcun interesse e senza alcun tornaconto , tutte le aziende e le associazioni che,di proprio, spingono per lo sviluppo sostenibile del Sud. E noi siamo del Sud.
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