Pranzo di Fine Anno
LUNEDI 28 Dicembre 2015
Anziani, giovani e famiglie si sono ritrovati al “Ristorante La Contessa “ per il tradizionale pranzo di fine anno. Buono il locale dove si è anche mangiato molto bene con una gran bella torta finale.
Nutrita la partecipazione dei jacurzani (circa 90 persone o forse più) purtroppo anche con alcune defezioni legate ad impegni vari e condizioni di salute che impedivano la partecipazione.
Ma servono questi incontri si domandavano alcuni ! Certo !
Sono utili se le finalità producono gli effetti sperati e sempre che siano gli effetti auspicati. Intanto l’incontro è servito per un ritrovo tra tutte quelle persone che ,per le frequentazioni abitudinarie ,non hanno modo di incontrare altre persone alle quali sono pure legate da vincoli di amicizie giovanili o da parentele attenuate.
Ognuno avrà avuto certamente da raccontare qualcosa a chi gli stàva vicino ed è stato anche,il modo migliore per riprendere i rapporti smarriti ,conoscere e farsi conoscere all’interno della nostra comunità. I giovanissimi così pochi pochi ,ormai, non conoscono davvero gli anziani che sono tanti !
Noi abbiamo conosciuto e ci siamo soffermati ad ascoltare ,per esempio,una simpatica signora di oltre “novanta” (novantatrè) portati con gagliardia e che ha vissuto "intensamente " nella contrada montana gran parte della sua esistenza tra figli e lavoro .
Carmela Ciliberto Serratore di cose ,a noi poco note, ne ha raccontate tante. Da 48 anni in Svizzera, il signore che stava vicino con la moglie ( Famiglia Caccavari ),ci rivelava che “…dopo la quinta elementare a Pietro Verre, mio padre mi disse che ,se tutti studiano, la terra chi la zappa ? “ . “E siccome - continua - a me la terra,zapparla non è mai piaciuto, ho capito che dovevo trovarmi un lavoro senza zappa e sono andato in Svizzera “ .
“Gli ultimi quarantadue anni ho lavoro in una fabbrica per carta vetrata e sono arrivato alla pensione. Primo anno fu in un ristorante a lavare piatti,poi fabbrica di metalli.
Sede di lavoro Frauenfeld nel cantone tedesco di Turgovia
La moglie ci racconta altri aspetti di vita interpretando il ruolo anche di madre e lavoratrice. Sappiamo anche di un congiunto deportato in Germania durante l’ultimo conflitto del ‘45 e il ritorno “ a piedi “ durato più di quattro mesi.
L’atmosfera era quella giusta ,come succede in queste occasioni,e sicuramente hanno fatto bene ai rapporti interpersonali . Almeno per una giornata..