Notizie Scorrevoli

ALI SUL MEDITERRANEO

ALI SUL MEDITERRANEO Per il terzo anno co... Read more

Enrico Mattei

  Enrico Mattei Alle 18,40 del 27 ottobre 1... Read more

E' Deceduto

a Portogruaro Antonio Moio Read more

Cordoglio per la morte di Natale Amantea

  per anni già Sindaco di Maida   Read more

Jacurso memorie ,racconti e personaggi del passato

Il lettore jacursano e quanti leggeranno questo... Read more

Tre Poesie

Oggi, in non pochi poeti calabresi che scrivono... Read more

Dialettando con la Poesia

Dialettando nel Tempo Siamo fatti di tempo. ... Read more

Il Ricordo delle Foibe

  La crudeltà con la quale sono stati compiuti ... Read more

Inquinamento Luminoso

Luce e Inquinamento Luminoso La luce per la ma... Read more

San Sebastiano Martire

La chiesa di San Sebastiano Martire

La struttura della chiesa
Esistente di certo prima del  ‘500 potrebbe  risalire intorno all’anno  1300 – 1400.
Subì gravi danni per via dei terremoti e delle alluvioni. in particolare il terremoto del 1638 demolì il tetto e parte delle mura rivolte ad oriente.
Fu ricostruita ma il terremoto del 1783 la ridusse in cattivo stato .
Per la seconda volta un terremoto la privò del tetto   e  crollò anche  la cupola che non fu più recuperata come dopo il sisma del 1638 .Non venne ricostruita e divenne appianato il soffitto come per la campata centrale . Furono ripresi i muri ,mal messi dopo il crollo,e la struttura mantenne  l’altezza preesistente  più bassa di quella attuale .Questa ,infatti, venne elevata dopo il progetto dell’Ing.Migliavacca a seguito di altro terremoto ,quello del 1905.
Ricostruita subì gravissimi danni nel 1783 con il terremoto che a Jacurso causò anche 32 vittime e danneggiò l’intero abitato. In quell’anno Jacurso contava 1200 abitanti. Per quasi duecento anni non subì ulteriori danni per altri eventi tellurici ma le alluvioni furono frequenti danneggiandola più volte. La  struttura della Chiesa, dopo la ricostruzione del 1783,prese forma a croce e le pareti furono dotate di colonne con fregi che richiamano lo stile settecentesco anche se in forma molto semplice.
Il 1905 fu devastata dal terremoto dell’otto Settembre. Crollò il tetto e la cupola. I muri presentarono crepe e lesioni ma non tutti furono demoliti. Il progetto fu affidato all’Ing.Migliavacca di Nicastro che abolì la cupola e rialzò i muri perimetrali.
Oggi si possono notare queste modifiche essendo molto precario l’intonaco esterno che regge malamente l’intervento degli anni ’50 facendo intravedere la vecchia e la nuova muratura,il coronamento in legno e le modifiche alla parte esposta  ad ovest ove  è ubicato l’altare maggiore.
Esternamente si possono notare le due volte laterali che però internamente non esistono più seguendo un andamento geometrico ad angolo. Resta l’arco  ,sebbene ricostruito in materiale legnoso. Sul portone di ingresso fu ricavato un soppalco per l’accesso al vano delle campane verso Sud / Est che prima erano sistemate nelle zona di  Nord/Ovest.
Sul lato destro si trova la sacrestia al cui fianco era anticamente sistemato il locale delle campane.
La chiesa fu costruita su un piccolo terrapieno  naturale che va a degradare e per via dei terremoti il materiale di risulta riempi la parte più degradante  con un muro di contenimento chiamato da sempre “Tribona” .
Da qui si accede con più facilità al portone dell’ ingresso principale mentre ,come in molte chiese, una porta di servizio dà sull’attuale Piazza San Giovanni  che un tempo era semplicemente un spiazzo consistente .
La chiesa inizialmente dominava  l’abitato.
Non esistevano case oltre la chiesa  (lato Nord/Ovest ) se non nella zona “Citatella” (Oriente) ,nè attorno e nelle vicinanze. Solo nell’ottocento viene costruito il Palazzo Bilotta che guarda apertamente la Chiesa .
Lo spazio tra la chiesa e questo  palazzo si chiamerà “ Piano del Palazzo” e tale rimarrà fino a quando saranno costruiti nel 1900 altri due palazzi. Uno  a quasi tre metri dalla Chiesa e l’altro a venti metri dal Palazzo Bilotta che di fatto occuperanno il “Piano del Palazzo” cancellandolo dalle indicazioni riportate  nelle annotazioni  di anagrafe.
Per essere una semplice chiesa non aveva la maestosità di un luogo di culto con le navate. Successivamente,però,una navata fu costruita ma non nello spazio previsto  (perché occupato dal palazzo Giliberti).
Fu edificato sul lato che guarda a Nord e per farlo si rese necessario costruire un muro di contenimento principiando sulla strada sottostante. Per chiarezza di notizia ,la navata non costituiva un ampliamento dello spazio interno della Chiesa ma semplicemente doveva servire come sede e luogo di preghiera della Congregazione Maria Santissima della Salvazione fondata dall’illustre medico Michele  Bilotta.
Dopo il terremoto del 1905 ,la ricostruzione curata dall’Ing.Migliavacca aboliva dunque la cupola e il soffitto veniva  “intavolato” e ricoperto con teli di juta come si usava a quel tempo adornare  i salotti delle case .
Le campane vennero alloggiate dentro un piccolo locale sopraelevato sul muro di gronda prospiciente la Piazza sottostante e sulla facciata trovò posto anche l’orologio.
Per mezzo secolo no si vide alcun lavoro se non qualche riparazione al tetto per  via delle alluvioni.
Altre richiesta ,per cura dell’Arciprete  Vito Provenzano ,non portarono a nessun finanziamento cioè alcun lavoro sino agli anni ’50 quando arriva a Jacurso il nuovo parroco don Adolfo Guzzo che sostituisce il vecchio  Don Vito Provenzano.

Mastro Francesco Trino
ha recuperato e rimesso la vecchia
Acquasantiera nello stesso posto
della prima posizione

Banner

Banner
Ora Esatta
Immagine casuale
jacurso-7.jpg
Chi è online
 23 visitatori online
Sondaggi
Quale sezione ritieni più Interessante