Radici Meridionali
Radici Meridionali
L’emigrazione è ancora oggi ,per noi meridionali ,un fenomeno sociale che ha distrutto il Sud ad iniziare dal 1861 .Ciascuno di noi ha avuto una esperienza migratoria. A volte provvisoria ,spesso definitiva. Cosa diventerà la terra del Sud lo sappiamo già . Quel che è stato il Sud prima della Mala Unità lo conosciamo invece poco ed è il caso di riappropriarci del passato per vivere meglio il presente.
Grazie alla collaborazione di Franco Mancuso da Marcellinara il sito Jacursoonline segnala alcune pagine da visitare .
Incontreremo anche importanti personaggi ,nostri corregionali , che continuano a mantenere alte le nostre radici con il loro impegno culturale e non solo.
Per Legittima Difesa è uno dei siti suggeriti. Michele Bisceglie – Domenico Jannantuoni – Pino aprile – Nicola Zitara e tanti altri li incontreremo strada facendo….
Associazione culturale Neoborbonica
L'ORGOGLIO DI ESSERE MERIDIONALI
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Il Sud era ed è rimasto, nel sistema italiano, un prolungamento demografico, ferroviario, stradale, aeroportuale del paese padano….
… In effetti, il Sud fu distrutto dai debiti che il Piemonte aveva contratto e che l'Italia continuò a contrarre per le costruzioni ferroviarie e per l'armamento dell'esercito e della marina sabaude.! Nicola Zitara..
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SUD. COLONIA INTERNA DEL NORD...: “In realtà - continua Legambiente - A2A continua a considerare la popolazione silana alla stregua delle tribù indigene che in molte parti del mondo vengono depredate delle proprie risorse senza poter esprimere un loro parere. Legambiente ha chiarito da tempo ad A2A che, né il Sila ne in altre parti d'Italia, sono rimaste tribù che hanno ancora l’anello al naso ma, al contrario, ci sono cittadini e organizzazioni che si battono per il diritto all’ambiente e per i beni comun....
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È la vergognosa storia di Tiberio Bentivoglio, imprenditore 61enne di Reggio Calabria, che da 22 anni vive dentro un incubo per essersi comportato da uomo onesto diventando testimone di giustizia. Costretto a subire una lunga serie di attentati, culminanti in un tentato omicidio da parte delle cosche, ora si sente abbandonato anche dalle istituzioni che lo dovrebbero sostenere..
E FINALMENTE LA NOSTRA "MEGLIO GIOVENTU'" PRENDE ATTO CHE NON SIAMO NATI "TERRONI"... !!! "---Non Solo Pallone non ha ambizioni politiche, ma vuole raggiungere quel singolare e ambizioso fine che in tanti auspicano da decenni: il riscatto del Meridione attraverso una presa di coscienza di chi eravamo e di cosa siamo diventati...." http://stanchideisolitiblog.com/…/non-solo-pallone-il-risc…/
"Per legittima difesa" 21° Puntata- Domenico Iannantuoni-
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Lo scandalo dei Monopoli dei Tabacchi
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ULTIMA PUNTATA.!
"Per legittima difesa" 27° ed ultima puntata- " Pino Aprile" - "Il Sud puzza"
LA MUSICA ABBATTERA' LE MURA DEL MUSEO LOMBROSO DI TORINO..!
La Banda Valle del Savuto è Testimonial del Comitato No Lombroso
L'associazione Banda Valle del Savuto si propone di promuovere, gestire e coordinare attività c...
1861-1871 Dieci anni di storia nascosti di Michele Bisceglie .
Jan 10th
Home Notizie Attualità e Società Il teschio del calabrese Villella torna a casa
Il teschio del calabrese Villella torna a casa |
SABATO, 20 OTTOBRE 2012 |
di Michele Bisceglie Con una sentenza storica del 5 Ottobre 2012, a firma del Dott. Gustavo Danise presso il Tribunale di Lamezia Terme, il Museo Lombroso di Torino è costretto a restituire al Comune di Motta Santa Lucia (CZ) i resti mortali del patriota Villella, esposto nel museo dal 1872, e anche le spese di sepoltura sono a carico del Museo. Questa è la vergognosa storia di Villella, di Lombroso e del suo Museo, figlia del Risorgimento e come tale occultata, non raccontata sui libri di storia : “Nell’ottobre 1860 Luigi Carlo Farini, inviato nel Mezzogiorno da Cavour, scriveva a quest’ultimo: «Altro che Italia! Questa è Affrica: i beduini, a riscontro di questi caffoni sono fior di virtù civile, la provincia napolitana non ha popoli ma mandrie». «In queste regioni , gli faceva eco Nino Bixio, non basta uccidere il nemico, bisogna straziarlo, bruciarlo vivo a fuoco lento... son regioni che bisognerebbe distruggere o almeno spopolare e mandare i caffoni in Africa a farsi civili». Negli atti di una inchiesta parlamentare sul Meridione si poteva leggere che «l’inferiorità del contadino meridionale è un prodotto storico. Dato l’ambiente di miseria e di ignoranza in cui ha vissuto per secoli il lavoratore della terra, qual meraviglia se il suo temperamento si è volto al male, se l’acutezza della mente ha degenerato in frode, la forza in violenza, l’amore in libidine?». E Massimo d’Azeglio, dopo aver detto pubblicamente «fatta l’Italia bisogna fare gli italiani», in privato scriveva: «Unirsi con i napoletani è come giacere con un lebbroso». Chiamarono “beduini e caffoni” gli uomini che avevano visto i loro paesi bruciare, le famiglie morire, o per mano dei Piemontesi o per fame, gli uomini che, per combattere l’invasore, diventarono delinquenti o assassini costretti a nascondersi nelle montagne, nella speranza di sopravvivere alla furia distruttiva e sanguinaria dell’invasore piemontese. Molti di quegli uomini, apostrofati come “briganti”, una volta uccisi, furono decapitati: le loro teste erano sottoposte a degli studi che ne provassero l’inferiorità, e Giuseppe Villella fu uno di questi. A realizzare questi studi sull’inferiorità della “razza meridionale” fu Cesare Lombroso (1835-1909), antropologo, criminologo e giurista dell’epoca. Studiando i crani dei meridionali, e dei briganti in modo particolare, scoprì alcune caratteristiche fisionomiche che, a suo avviso, erano comuni a tutti quei furfanti, e da qui l’“eccezionale scoperta”: dall’aspetto fisico era possibile scoprire i connotati psicologici e morali di una persona. Da alcune caratteristiche somatiche, tra cui la famosa “fossetta dietro l’osso occipitale” era possibile etichettare che “la razza meridionale è biologicamente inferiore, semi barbari o barbari completi, per destino naturale”. Questa “fossetta dietro l’osso occipitale” fu riscontrato nel cranio del “brigante” Villella e quindi valse come certificazione della teoria lombrosiana che fece scuola al punto che le sue idee razziste furono utilizzate dalla Germania, dal Terzo Reich, per teorizzare l’inferiorità della razza, anzi nel caso tedesco la superiorità della razza ariana. Lombroso è l’immagine di uno stato criminale che viene nel Sud, ne degrada il territorio, umilia il popolo, ne sottrae le ricchezze e alla fine trova anche una giustificazione scientifica dietro cui celare il loro razzismo! Il 27 novembre 2009 a Torino, con le più alte Autorità in testa, è stato inaugurato il nuovo museo dedicato a Cesare Lombroso, costato oltre 5 Milioni di euro e pagato anche con i soldi dei meridionali, nel quale museo, racchiuse in centinaia di teche, sono esposti scheletri e teste dei “briganti meridionali” da lui sezionati (le potete trovare su internet), ma cosa gravissima, nessun politico “italiano” ha mai commentato anche solo per prenderne le distanze o per esprimere semplice disappunto. C’è voluta una lunga battaglia dei meridionalisti, passata attraverso migliaia di firme e molte adesioni di Comuni e Regioni, tra cui la Regione Calabria, che, all’unanimità ha aderito al “Comitato No Lombroso” (di cui io faccio parte), e pertanto oggi ringrazio tutti gli Onorevoli regionali per aver contribuito a questa grande vittoria di civiltà e di dignità del popolo calabrese! Questa vittoria è solo l’inizio della nostra legittima difesa contro le soprafazioni della politica colonialista del nord! |
di Michele Bisceglie
(2^ parte – tratta dal libro “1861-1871: 10 anni di storia nascosti”, 2011, Falco editore, www.falcoeditore.com)
Oltre ad averci rubato tutto iniziarono anche a criminalizzare il nostro passato, operazione non ancora ultimata, cercando sempre in ogni modo di creare dentro di noi veri e propri complessi di colpa e di inferiorità: il Sud è camorra e mafia, il Sud succhia i soldi al Nord che lavora, ecc. Eppure dalle statistiche ufficiali e dalla storia risulta che i più grandi ladri e truffatori sono sempre stati nel Nord, ma su questo si sorvola con indifferenza. Questa continua azione di mistificazione è sotto gli occhi di tutti e solo chi non vuol vedere non se ne accorge(Antonio Pagano).
Voglio ricordare qualche scandalo nordista: Banca Romana, Banca Italiana di Sconto, Anas, Loocked, BNL Argentina, Banco Ambrosiano, Scandalo dei Petroli 1° e Scandalo dei Petroli “duemila miliardi”, Enimont, Tangentopoli e Mani pulite, Telekom Serbia (sto parlando di importi di gran
Tag: Calabria, Giovanni Pecora, meridionalismo, Michele Bisceglie, Rete per la Calabria, sud
IL NORD REALIZZA LA SUA COLONIA
di Michele Bisceglie
(tratto dal libro “1861-1871. Dieci anni di storia nascosti”, 2011, Falco Editore, www.falcoeditore.com)
La politica di sfruttamento dei “fratelli d’Italia” nei confronti dell’ex Regno di Napoli fece esclamare al deputato Francesco Noto nella seduta parlamentare del 20 novembre 1861:
“Intere famiglie veggonsi accattar l’elemosina; diminuito, anzi annullato il commercio; serrati i privati opifici. E frattanto tutto si fa venir dal Piemonte, persino le cassette della posta, la carta per gli uffici e per le pubbliche amministrazioni. Non vi ha faccenda nella quale un onest’uomo possa buscarsi alcun ducato che non si chiami un piemontese a sbrigarla. Ai mercanti del Piemonte si danno le forniture più lucrose: burocrati di Piemonte occupano tutti i pubblici uffizi, gente spesso ben più corrotta degli antichi burocrati napoletani. Anche a fabbricar le ferrovie si mandano operai piemontesi i quali oltraggiosamente pagansi il doppio che i napoletani.
A facchini della dogana, a camerieri, a birri vengono uomini del Piemonte. Questa è invasione non unione, non annessione! Questo è voler sfruttare la nostra terra di conquista. Il governo di Piemonte vuol trattare le provincie meridionali come il Cortez ed il Pizarro facevano nel Perù e nel Messico, come gli inglesi nel regno del Bengala”.
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