Il Sud... che non funziona
RACCONTI BREVI
Il Primo
- Il Sud che non funziona -
Mastru Michieli quando incominciò a capire che stava succedendo qualcosa a... Sud per cui il più delle volte il Sud non rispondeva ai…comandi, lui che era un uomo pio e devoto (anche se gli piacevano in modo ...smodato le himmini) piano piano senza dare nell’occhio si allontanò da S M C (lui abbreviava – non voleva nemmeno sprecare il fiato smc stava per santa madre chiesa).
Le persone che lo conoscevano erano un po’ sorprese per questi suoi nuovi atteggiamenti.
Passò qualche tempo e la sua presenza in chiesa era diventata rara. Soltanto quando c’era da spostare la statua dell’Addolorata o addobbare la Varetta lui era presente ma con un fare non conforme a quelle che erano i suoi atteggiamenti allegri e spiritosi.
Era quasi depresso.
Anche nel linguaggio non era lo stesso.
I suoi occhi si accendevano soltanto quando qualcuno incominciava a parlare di donne.
Lui che era un grandissimo “estimatore delle arti delle donne” nonché grande donnaiolo, tanto da vantarsi che in un paesino vicino era riuscito a fare “ il ripopolamento “ , parlando di questo argomento si infervorava a tal punto che diceva - se lui avesse potuto comandare per almeno cinque minuti l'unica cosa che avrebbe fatto era quella di togliere tutte le feste dal calendario e istituirne solo una il 3 giugno e in quel giorno tutti i maschi dovevano fare la sfilata inneggiando al “cunno”, si era calmato e manifestava segni di pentimento.
Gli scapocchioni suoi amici avevano intuito che le cose si stavano mettendo male per il suo “Sud” ma non avevano il coraggio di affrontare l’argomento per non offendere la sua …sensibilità alle grazie himminine.
Un giorno che era in piazza e che si accorse che l’argomento verso cui sfociava il ragionamento che stava sentendo andava a parare nel lato più discolo del suo …invecchiare, cercò di tagliare la corda.
I suoi amici, non gli diedero il tempo di defilarsi; lo circuirono, lo adularono, lo misero in mezzo per accompagnarlo verso casa sua.
Sulla strada di casa c’era il tabacchinaru Micu che aveva anche una rivendita di giornali, lo salutò e gli disse che i sigari erano arrivati…ma mastru Michieli gli disse di conservarglieli che andava a casa a prendere i soldi e che sarebbe tornato a prenderseli.
Gli amici, nonostante il suo tentativo di allontanarsi dal gruppo, riuscirono a farlo entrare dentro il tabacchino e Micu avendo capito cosa stavano cercando di fare, fece di tutto per mettere in evidenza un giornale porno.
Lui con tranquillità reagiva con il solito spirito alle battute con doppi sensi dei suoi amici finchè non gli venne messo “involontariamente” sotto gli occhi la copertina del giornale porno.
Di colpo sorprendendo tutti gli amici prese quel giornale si inginocchiò e con le mani giunte in forma di preghiera guardando quella foto e alzando gli occhi al cielo esclamò:
OREMUS - e si fece il segno della croce.
Guardò con ingordigia quella foto e poi corrucciandosi aggiunse, svelando il mistero della sua mancata partecipazione alle funzioni religiose -
Cinque , dieci – mostrando le dita delle mani , - quindici, venti - mostrando i piedi – DICIANNOVE perdio ! uno in meno e un ossicino lasciarlo dove sarebbe servito da commido quando arrivava la vecchiaia.
- In chiesa non ci andrò più da vivo -.
Mantenne la parola.