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Il Peccato Originale

 

 

In Tre + Ernesto e Mario. Scrivere, aprire nuovi canali di comunicazione, trovare modi nuovi per esprimere ciò di cui si parla ,si pensa e si è fatta esperienza .

L’autunno è la stagione ideale per le camminate, per osservare la natura e ammirare la bellezza dei luoghi. Vogliamo bene al nostro Territorio e lo conosciamo camminando , osservandolo  e pensando al bene collettivo che potrebbe  consentirci.

 

 

Gli alberi , le rocce, le pietre, la terra, l’acqua, l’erba , la fauna che riprende.  A Marzilo , in un’ansa di quel terreno che si infossa per diventare impervio, angusto , ricoperto di vegetazione e a volte palude, sorgive certamente generose danno corso al Cottola.

Ancora più in alto , localtà Dattoli  (Dattilo ) durante una nostra escursione incontriamo due ricercatori (dell’Università di Reggio) . Stanno sui pendii di Monte Contessa  e domandano della località per aggiornare  i dati di queste sorgenti (precedentemente rilevati ) .Diventeremo  di supporto per le altre della località Cerasara , Cerasarella e Madama Laura.

Sorgive abbondanti che daranno corso al Cottola, Turrina e altri piccoli corsi sempre attivi .Il Cottola è un affluente del fiume Amato che sfocia nella piana di Lamezia Terme dopo aver attraversato il territorio del comune di Jacurso e  Maida. Sorge a quota 700 m s.l.m. dalle pendici del monte Contessa   per riversare le sue acque nel Pesipe.  Un Fiume , il Pesipe, che arriva dalle alture del Monte Covello di Girifalco e che dopo aver accolto altre acque si  riversa nell’Amato che ha foce nel Golfo di Lamezia . Il Turrina, invece , sorge dalle pendici di Monte Contessa ad un’altitudine di 981 m s.l.m. Attraversa la piana di Lamezia Terme a sud di Curinga e sfocia nel mar Tirreno.

Uno sbarramento sul Pilla per interrompere  la velocità di discesa verso la piana e i lavoratori  che realizzarono le briglie

 

Nella zona alta di  Madama Laura , nel territorio di Jacurso in  località Ordicaro, trentasei sorgive danno vita al Pilla ( il  nostro Fiume ) che scende frenato da diverse briglie per poi  congiungersi nel Pesipe in una zona pianeggiante di cui si parlerà in seguito. Le briglie hanno formato invasi al tempo  molto utili per l’agricoltura ma servivano  precipuamente a porre freno ai tanti corsi ,anche sul versante opposto, che erano l’origine delle zone malsane della Piana dove le acque si arenavano formando acquitrini e zone infette da zanzare e poi malaria.

Quì , a Madama Laura,  rumori  e profumi non possono raccontarsi  o tantomeno conservare come ricordo in un barattolo con il tappo a vite. Restano vissute solo esperienze sensoriali e di percezione per l’olfatto. Uccelli e uccellini che cantano , il frinire curioso dei grilli con la rana che gracida , il curioso  canto  del cuculo, il vento che fischia tra  gli aghi degli abeti .

Dopo una breve  pioggia diventa piacevole l’odore pungente dell’ozono  mentre  quello dei fiori e delle resine dei pini appartengono alle sensazioni del momento che è difficile raccontare.

La Piana di Santa Eufemia con a destra Capo Suvero .Nella parte centrale " forzando " si intravede parte del Pontile . Nell'altra immagine ,Mimmo dell'Associazione , mostra le Eolie e la linea verso l'Etna.


Ai piedi del monte Contessa si attraversano le terre dei quattro abitati sottostanti mentre , proseguendo per Filadelfia , il paese di Curinga domina da guardiano a tutto il golfo tra Capo Vaticano e  Capo Suvero di Amantea .

Non servono tante parole per descrivere il lungo arco di litorale lambito da un mare cristallino caratterizzato , dopo Pizzo , da una costa  a volte alta e rocciosa  intervallata anche da tratti bassi e sabbiosi. Scogliere a strapiombo sul mare e piccole spiagge incastonate di quel che resta tra mare e terra, il mare dai colori cangianti tra il verde e il blu.

Osservandoli ci siamo domandati di tutte quelle sfumature  e c’è stato il tempo per migliorare la conoscenza che brevemente facciamo menzione.

Il colore in se non è una proprietà della materia, ma il risultato della luce che in parte riflette. Se vediamo un oggetto rosso è perché la sua superficie riflette la frequenza d'onda del rosso ed assorbe tutti gli altri colori. L'acqua è trasparente ma può anche riflettere e questo dipende dall'angolazione con la quale la luce colpisce l'acqua. Se l'acqua è bassa spesso assume parte della colorazione del fondo marino. Il mare è sempre in movimento e questo cambia continuamente l'angolo di incidenza della luce che proviene dal sole ed anche della luce riflessa dal fondo. Composizione del fondo, profondità e  presenza del plancton contribuiscono a questi fenomeni. Non discutiamo di inquinamento che sempre si nega ma molto controlli farebbero bene alla collettività oltre che all’ambiente.

Pizzo , Tropea , Zambrone ,Capo Vaticano ….Scalea , Praia a Mare .Poi la costa continua a farsi notare sino a incontrare  lo Stromboli  con il resto delle Eolie che , se belle di giorno , si mostrano galanti e misteriose di sera quando , foderate di trasparenza , cessano a mostrarsi al rosso naufragar del sole che ,tramontando ,le coglie da dietro con forme misteriose . Nelle serate fredde , quando l’aria è secca e l’umidità  assente , la vista riesce a propagarsi lontana e sarà la condizione giusta per sostare  ad osservare l’Etna.

Tornano ricordi particolari  dell’Etna durante le attività eruttive  del 2017  quando apparvero visibili gli sbuffi pulsanti di fuoco e vapori ma soprattutto i boati che da noi arrivavano con le sembianze di un  eco ritardato. Intervallati e molto cupi . Durarono almeno due  giorni. Gli operai idraulici forestali ,quelli del servizio notturno antincendio e le squadre delle  manutenzioni alle torri eoliche potettero  , per primi ,osservare questi naturali eventi e noi che ci passarono l’informazione abbiamo il ricordo e  l’opportunità che raccontiamo.

Tra tanta bellezza , zone non contaminate, lasciamo  alle spalle lo scempio delle torri  del Parco Eolico che altrove non vogliono e qui trovano ospitalità senza dolenza, La vista sul golfo non può che fermarsi su una sorta di Speranza Abbandonata. In fondo la città di Lamezia Terme , la Punta del Golfo verso Capo Suvero e l'aeroporto di Lamezia .Visibili le piste e la Stazione

Costruito nel 1971, mai entrato in funzione, da volano di sviluppo per il territorio e il Meridione , il Pontile è diventato il simbolo dell’abbandono e  dello spreco: 230 miliardi di lire dell’epoca per erigerlo. Dopo i fatti di Reggio C. il Pacchetto Colombo, per lo sviluppo del Sud ,finanziava tanta illusione togliendo dalle tasche degli italiani risorse che contribuivano ad indebolire e indebitare il paese  Italia quanto oggi sta  ancora peggio.

Di tanto è solo rimasta  l’onta dell’aver distrutto un litorale di spiagge libere ,vivai e terreni produttivi  (grano e granturco ) , Agrumeti  che gli agricoltori tentarono pure di difendere .

Il Pontile divenne lo spasso di fine settimana. Si andava su con la macchina, gli innamorati lo percorrevano a piedi e i pescatori della Domenica si allineavano senza difficoltà di spazi  liberi ….

Scrive F.sco Murone  sulla  stampa locale  del tempo :

“Triste destino, poiché ne è segnata la fine: più coerentemente rispetto ad altri individui il Pontile ha così deciso, una volta essersi assicurato la benevolenza di molti, di iniziare a salutare i suoi visitatori, dissolvendosi nel mare che per lunghi anni ne è stato solitario compagno, lasciando nella memoria di chi rimane i ricordi e gli insegnamenti che, silente, ha saputo dare.”


Il Pontile veniva costruito per consentire l’approdo di navi destinati alla nascente SIR di Rovelli. Navi che però qui non attraccarono mai perché mai la Sir ebbe a produrre segnali di lavoro. Sempre chiacchiere ed Erba Trastulla . Il Pontile divenne utile per la pesca , per osservare e sentirsi  veramente in un mare aperto …per fare una camminata sui flutti…        Al costo di tanti, milioni allora in lire, che al conto di Pantalone successe così..


 


Quando dello  spreco pubblico non c’è un Responsabile

Si mette in sicurezza  senza mai utilizzarlo ! Nel terzo trimestre del 2010, tra Luglio e Settembre, avrebbero dovuto iniziare ..pensate… i lavori di ristrutturazione per 450 mila euro, per la messa in sicurezza dell’opera, ossia il Pontile dell'area ormai  ex Sir. Almeno questo si legge sulla programmazione triennale delle opere pubbliche 2010/2012 dell’Amministrazione del Comune di Lamezia Terme. Il problema è che giorno 1 Settembre, il pontile non ha retto oltre all’attesa dell’inizio dei lavori, ed è rovinosamente crollato. Ha ceduto proprio il punto più in prossimità alla riva, che è stato anche quello più soggetto a spinte, un punto in cui da tempo le travi avevano pure  smesso di esistere e a reggere tutto il carico era rimasta soltanto una soletta in cemento. È bastato che il tempo, l’erosione dovuta alla salsedine, il vento, le mareggiate facessero il loro mestiere, perché le principali strutture metalliche del pontile -ormai ridotte da anni a miseri lamierini arrugginiti inconsistenti- cedessero provocando una deformazione irreversibile e quindi un crollo inevitabile.

Un Pontile sul quale si è scritta la storia di un'epoca di promesse fallite e di sviluppo industriale che non si è mai realizzato.


Il Peccato Originale

Sta nell’aver , senza attenzione , voluto sacrificare l’agricoltura , le bellezze naturali e un progetto sul turismo , dotando la regione delle strutture mancanti,sull’altare degli investimenti all’epoca concentrati sulla chimica industriale .

Rammentando di quanto si è raccontato sulla bellezza e potenzialità del territorio , collinare e montano , offeso senza sorta di rispetto per  alcun vincolo paesistico si è continuato a cancellare (almeno tentare senza pensare ) quel che di buono si aveva .In particolare nell’aver ,anche in questa fase , tentato di realizzare malamente un’area industriale a pochi passi dal mare e da un Sito di interesse strategico quale baricentro nel mediterraneo  e votato verso altre  prospettive. Quando poi si fanno i cattivi pensieri ...  hai sempre torto . Anche quando si aprono gli occhi sui finti strateghi regionali e si chiudono occhi ed orecchie  verso coloro che qualcosa o tanto di buono potrebbero dare.

Certamente  perché  di tutto il gran lavoro necessario non si era fatto nulla se non le convenienze della politica convenientemente circondata da imprenditori amici e non da strateghi dell’economia e dello sviluppo. Questa parte d’Italia, storicamente nota come Mezzogiorno, ancora una volta s’è ritrovata dunque gabbata  ed ha così continuato a soffrire  di un significativo divario economico rispetto alle aree del  Nord . Molto prima , al tempo del Regno di Napoli, il territorio non conosceva emigrazione  era una terra laboriosa in agricoltura , nella sericoltura e nell’industria metallurgica . In Calabria prestigiose le Ferriere a Mongiana per l’alta qualità delle armi che produceva.

Poi , derubati dai Savoia e con la mala Unità del ’61, iniziava la triste odissea dell’emigrazione che oggi ci consegna  una terra spopolata , desertificata ed ultima tra le regioni europee.

Al contrario di quanto si vuol far credere ,infatti , con il 58,9 ( dati odierni ) la Calabria compare tra le ultimissime posizioni a livello europeo (classificandosi 221esima su 234 regioni totali).  La Calabria è stabilmente in fondo alle graduatorie europee delle dotazioni e degli indicatori economici e sociali. Una regione non solo molto più povera, ma anche più diseguale delle altre.  Se non ci fosse la Grecia e pochi altri paesi dell’Est europeo a soccorrerci, la Calabria sarebbe da tempo “il Regno della Povertà” . Ma noi siamo cocciuti e testardi , servizievoli , sempre pronti a lamentarci ma sempre piegati ad ossequiare. Al mio paese e alle ultime elezioni   il primo partito… La Lega. Gli italiani  dice Cetto La Qualunque… sono un Gregge che segue il cane …e io so abbaiare benissimo.

Le considerazioni di alcuni imprenditori

…”Abbiamo impegnato una vita per trasformare questa terra in una delle più produttive del Mezzogiorno e adesso, con l’insediamento dell’industria petrolchimica, tutto rischia di andare perduto, non solo i nostri investimenti ma anche le decine di miliardi di lire che la Cassa per il Mezzogiorno ha impegnato qui nell’agricoltura”. Il lago dell’Angitola e il sistema irriguo a canalette uno dei tanti.

Chi dice così era  uno dei primi vivaisti, gli agricoltori più avanzati della piana di Sant’Eufemia Lamezia, che hanno creato vivai tra i più moderni d’Italia, dove si allevano agrumi indenni da virus, pompelmi speciali, di quelli che si coltivano anche in Israele e si praticano ortofrutticoltura e orticultura a livello scientifico. L’azienda è così famosa che è oggetto di visite da parte di tecnici di tutto il mondo…

Ma essi hanno fatto anche di più. Con il loro esempio hanno scosso dal torpore le vecchie famiglie di agrari redditieri che praticavano un’agricoltura estensiva. I marchesi e i principi proprietari terrieri, si sono svegliati e hanno capito che dovevano anch’essi trasformarsi in imprenditori se volvevano sopravvivere. Per esempio l’azienda Cefaly è divenuta la più progredita nell’olivicoltura, ha meccanizzato la raccolta delle olive e ha creato una stalla funzionale. Inoltre da quattro o cinque anni si sono ottenute a Sant’Eufemia Lamezia le condizioni per un grande decollo agricolo della piana, perchè è arrivata finalmente l’energia elettrica ed è stata in parte terminata la rete di distribuzione delle acque raccolte dalla diga dell’Angitola, costata alla Cassa otto miliardi di lire.

Seguendo l’esempio dei primi vivaisti, non solo i grossi agrari ma anche la miriade di piccoli coltivatori cominciarono a meccanizzare e a irrigare. Così hanno trovato già occupazione circa 900 persone fra salariati fissi e stagionali (con salari non molto inferiori a quelli industriali) e che potrebbero diventare in pochi anni migliaia, se il processo di sviluppo in corso non venisse arrestato. Invece stava per succedere  proprio questo.

Dopo la rivolta di Reggio Calabria, quando fu stabilito il famoso “pacchetto” di investimenti per la Regione, si decise di insediare proprio in questa zona un’industria di chimica derivata della SIR la quale si è impegnata a fare investimenti per 284 miliardi di lire per occupare 2500 operai nel 1977 (ma lo stesso ministro per il Mezzogiorno dichiarava che il programma avrebbe subito notevoli ritardi). L’acqua sarà presa dalla diga dell’Angitola e tolta quindi agli agricoltori. La SIR farà tre stabilimenti: uno per la produzione di materie chimiche, uno di pannelli di plastica, uno per fibre di vetro. Il fatto incredibile è che questa industria inquinante è stata collocata nella località di Marina di Maida dove, secondo l’ispettorato agricolo, sorgono  già le migliori aziende della Calabria e dove la Cassa ha investito e continua a spendere miliardi per l’agricoltura.

Come mai questo è potuto avvenire? Perchè non c’è stato un minimo di programmazione e di coordinamento tra iniziative industriali e settore agricolo ?

A nord della statale 18, si trovano le aziende  sul cui terreno dovevano essere costruite le infrastrutture: dalle mense per gli operai, agli uffici, alle aree di servizio, alla centrale elettrica.

Sarebbe stato necessario , quindi, espropriare aziende  che si sono dedicate alla zootecnica e che, anche con l’aiuto della Cassa, ha creato una stalla moderna di 220 capi di vacche da latte e da carne. Quell’anno si proponeva di ampliare gli impianti zootecnici ma se fossero espropriati i circa 65 ettari da cui l’azienda ricava il mangime e il foraggio, essa non avrebbe più avuto la possibilità di proseguire nella sua attività…

Gli agricoltori, che avevano in verità sonnecchiato, perchè non credevano davvero all’arrivo dell’industria, adesso che hanno visto che si realizzava, hanno cercato di reagire. Hanno fatto ricorsi al Consiglio di Stato… Ma il presidente del Consorzio industriale, avvocato Magnavita, esclude che si possa tornare indietro…

Quello di Lamezia è quindi un caso esemplare di mancanza di coordinamento, di errori sull’ubicazione di una industria, di sperpero di danaro pubblico. La SIR provocherà nuova emigrazione, perchè scaccerà la mano d’opera agricola e non troverà sul posto mano d’opera specializzata, distruggerà la possibilità di sviluppo agricolo, renderà inutili gli investimenti di decine di miliardi della cassa e dei Consorzi di bonifica, toglierà buona parte dell’acqua della diga dell’Angitola all’agricoltura, deturperà l’ambiente…

 

Jacurso meta di tanti appassionati della pedalata.

Dallo spazio alberato del  Santuario,  il Golfo con le Eolie e il sole che tramonta  sul Golfo tra colori come questi.


La sera è un particolare momento della giornata quando in cui in questo paesino si raggiunge l’apice della rilassatezza. il tramonto. Quando il sole scende all’orizzonte e il cielo si tinge di sfumature arancioni, rosa e viola, i panorami offerti dalle sue logge  diventano ancor più scenografici.

 

La strada Consortile non è granchè trafficata e comunque sgombera del traffico pesante. E’ il percorso

ideale pe le pedalate sulla bici e fermarsi a gustare un ottimo gelato. La vista spazia da un mare

all’altro scorrendo l’Istmo


Per questa parte di territorio stavolta si è “ scanzato “ il pericolo lasciando il lavoro nell’agricoltura a tanti lavoratori  dei paesi della vasta area del golfo. Un  caso esemplare di mancanza di coordinamento e sperpero che non si verificherò , invece ,  negli anni  ( trenta ) del Novecento quando con meno mezzi e più onestà si diede inizio alla bonifica e alla vocazione agricola dell’area di Lamezia.

 

Di questo e altro narreremo nella prossima pubblicazione.                                                            " La Bonifica della Piana e lo Zuccherificio "


I tre. Scrivere, aprire nuovi canali di comunicazione, trovare modi nuovi per esprimere ciò di cui si parla ,si pensa e si è fatta esperienza .

L'ultimo spazio ,per la prima volta, lo dedichiamo ai soci dell'associazione che sul territorio vivono tante esperienze, momenti importanti dello stare insieme proponendo alla  lettura per quei tanti che seguono da lontano.

 

Nota

per questa pubblicazione sono state consultate e riportate alcune parti tratte dai giornali di varie epoche

franco casalinuovo   Ass Cult. Kalo Krio      jacursoonline

 

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