Era il 9 Maggio 1928
Oggi 9 maggio 1928. Un fatto del passato
Cambiano i luoghi , i nomi e le epoche ma, a volte , non cambiano gli eventi. “Per non Dimenticare “ , la rubrica del Sito vuole essere memoria di storia pubblica nata e curata per custodire e valorizzare la storia, la cultura , le testimonianze su Jacurso e quanti hanno abitato questo luogo e il territorio .
Oggi tornerà all’attensione di quanti ci seguono un fatto del passato che , in questo particolare momento di giornalieri infortuni sul lavoro, merita un’attenzione tutta sua . L’argomento sarà , comunque ‘ ripreso in seguito per una delle iniziative intraprese dalla nostra Associazione.
Bisogna pur scrivere ,però, che da come si legge , il 95 % degli incidenti sui luoghi di lavoro è dovuto a cause umane per carenza di Formazione, Manutenzione, Impiantistica, Consapevolezza del Rischio. Aggiungo che un altro 95% sia dovuto all’imprenditore (privato in particolare) e ,senza penetrare l’argomento, viene da narrare un episodio al quale ho assistito.
Manca erogazione di energia elettrica presso l’abitazione di un a persona , di fatto sola e comunque incapace di provvedere. Mi impegno per contattare il Servizio Enel che interviene nell’arco di poche ore. Sono due giovani ragazzi che, per altri motivi ,conosco e che dopo qualche informazione burocratica si preparano all’intervento. Indossano il casco, i guanti , il cinturone e provvedono con una scaletta alta due metri. Si apre la cassetta e si provvede a serrare un cavo che non fa contatto. Finito. Mi congratulo e uno dei due esclama .Ricordate ?. E gli rispondo con una pacca di soddisfazione. Se non si esegue questo “cerimoniale preparatorio all’intervento “ saranno cazzi loro in caso di infortunio. Ma era la Società Enel a pretenderlo e ad istruirli.
Credo possa essere sufficiente per capire in che direzione debba andare la prevenzione oltre che alla necessità dei controlli e all’educazione al rischio.. Lo Stato , purtroppo, per incapacità si sta autosmantellando sopprimendo lentamente nell’istruzione quegli Istituti di eccellente formazione quali erano gli Istituti Industriali e quelli Professionali pilotando verso i Licei dove la spesa è davvero inferiore nella gestione. Poi tutti a fare Medicina , Numeri Chiusi, Medici Stranieri e il paradosso sponsorizzato come …. Industrie in Difficoltà…Figure Professionali che Mancano… . Poi gli Italiani non vanno a votare. Perché e per Chi ?
Sarà ancora così che tutte le singole morti quotidiane rimarranno nell’oblio degli italiani . E solo perché un singolo morto non fa notizia.
Pur occupando uno spazio molto frequentato ,nel periodo estivo, il luogo di cui si parlerà , è sempre stato il crocevia come momento di aggregazione e di particolare interesse anche per la presenza delle due Gelaterie che riescono a mantenere la permanenza per l'aperta visione sull'Istmo e sui paesini della preSila.
Al momento il luogo è transennato perchè interessato a lavori di sistemazione urbana quanto invece , non lo era in quel giorno di lavoro che si andrà a raccontare .
Perché farlo? Perché quando i ricordi sembrano persi per sempre , devono essere riportati a memoria per una sorta di rispetto per chi non c’è più..Monito per quanti , ancora ai giorni nostri, subiscono infortuni o perdono la vita. E dell'ultimo periodo, come si scriveva, le cronache sono preoccupanti
1927 –
L'abitato, oltrepassando la Chiesa di San Sebastiano, s’è allungato in direzione del Burrone Castanò mentre la zona sottostante è prossima alla campagna con qualche riparo per animali e poche casette di modesta struttura che , ancora oggi , danno identità al luogo definendolo " li casiajhi ".
Quel Burrone , ripido e impervio , costituisce concretamente un ostacolo sia per l'avanzamento edilizio che per l’attraversamento verso la sponda opposta ove in quelle terre trovano da lavorare i contadini e i proprietari.
Percorrere quel pericoloso sentiero incassato alla sommità " che di sera fa paura al forestiero ". come viene descritto il viottolo , costituisce un ostacolo difficile da risolvere con i mezzi dell’epoca dove ,oltre al precipizio , al di sotto non poche sono le sorgive che danno luogo ad un pantano infestato da canne , arbusti e cespugli.
Documenti del tempo , utili per meglio descrivere il fatto, descrivono anche che la “ Tessitura del Terreno essere rappresentata da sabbia, limo e argilla “ . Allora non era possibile documentare attraverso immagini da consegnare dopo un secolo mentre oggi mi è stato possibile avvalorare quell’ annotazione osservando lo svuotamento della trivella nel corso dei lavori in quest’area. Liquami, limo , argilla ,sabbia finissima che si spandevano sul terreno.
Difficoltà finanziare e burocratiche ,tuttavia, non impediscono o scoraggiano gli amministratori del tempo che aderiscono al costituendo Consorzio di Comuni finalizzato a collegare l'area dello Jonio con quella del Tirreno attraverso una Strada Consortile che prenderà inizio nella zona del fiume Corace (Catanzaro Marina ) sino a Curinga (sul Tirreno ) collegando dalla Roccelletta i comuni di San Floro , Borgia , Girifalco , Cortale , Jacurso, Maida , San Pietro e Curinga.
A Jacurso, dove In questo luogo gli amministratori ritengono farsi passare la strada ,dovranno attendere alle non poche difficoltà quali la bonifica del burrone e ,in seguito , i muri di sostegno al terreno sopra passerà la Consortile .Se non realizzato condurrebbe la strada ad un indebolimento del costone oltre che ad una prvigenza considerata la ripidità del pendio.
Con la dovuta attenzione nel 1927 gli amministratori danno , pertanto, inizio ai lavori di bonifica per la costruzione dei muri i cui lavori avranno inizio nei primi mesi del 1928.
Otto maggio del 1928 - ore 10.00 di un Martedì di Sole
Quel giorno i lavori erano ripresi di buon mattino con una mattinata di sole Si scava la pendice del burrone. Pala , piccone e cestoni di vimini per asportare il materiale fangoso , a tratti viscido –melmoso dissero - , che le donne in un via vai allontanavano trasportandolo in capienti cesti appena poggiati sulla testa ai quali erano abituate per il trasporto anche delle pietre..
Facciolo Pietro picconava “ la timpa “ in pendio mentre Serratore Pietro riempiva lo scavato nei cestoni che le donne in un andirivieni allontanamento. Altri operai stavano affiancati per lo stesso compito ed era da almeno tre ore che si operava tra picconatori e impalatori.
Poi solo un attimo quasi senza un rumore, le urla dei vicini e la consapevolezza per quanto era capitato. Gli operai che si ritrovano nel panico a scavare disperati anche con le mani ,!
C’è poco da aggiungere per quella tragedia che si stava consumando mentre da li a niente alla sommità del burrone si era posto tutto il paese! Mi disse Teresina ,che faceva la terza elementare, che “ erano le dieci quando ci mandarono a casa “.
Pietro Facciolo più in alto a scavare e Pietro Serratore in basso a riempire i cestoni delle donne vengono inghiottiti e sepolti sotto la consistente frana che li priva del respiro.Il tempestivo intervento dei compagni riesce ad estrarre Serratore che stordito – dissero – certamente salvato dal cestone quale protezione e riserva d’aria . Il Podestà ,intervenuto per le sue competenze ,. decide però di fermare il tentativo. Paura per evitare altro smottamento e altre vittime ? Si procederà con cauzione dando per scontato il decesso che viene accertato quando avviene il ritrovamento.. La stessa Teresina mi dirà che “ era bello, sembrava dormisse , non aveva neanche un graffio “ Chissà ! Pietro Facciolo poteva essere salvato ?
Pietro Facciolo lasciò ( che vita senza alcuna Assistenza ) la giovane moglie ed una figlia ,Giovanna, di pochi anni.
E Giovanna non ebbe vita lunga. Era una ragazza molto bella,dissero . Quanto la nonna paterna . Morì forse di meningite. Di certo anche per una vita di sofferenze .La mamma si portò a vita " La Vedova ".
Oggi si dice che in quel posto qualcuno “sente ancora pena “.
Ecco .Questo episodio è stato , come altri , già riportato a memoria ogni anno . Personalmente in questo periodo desidererei aversi solo un po più di ricordo e rispetto pestando quel terreno .
francesco casalinuovo - dastoli domenico - Ass.Cult.KaloKrio --Jacursoonline