Il Ricordo delle Foibe
La crudeltà con la quale sono stati compiuti gli eccidi è paragonabile soltanto alle stragi perpetrati dai nazisti sugli ebrei e le altre vittime nei campi di sterminio.
I condannati a morte venivano legati l’uno all’altro con un lungo fil di ferro stretto intorno ai polsi. Una volta schierati sugli argini delle foibe, veniva aperto il fuoco su di loro: i colpi partiti dai mitra li trapassavano da parte a parte. Ma, particolare ancora più duro e macabro, non si sparava su tutto il gruppo, bensì soltanto sui primi tre o quattro della catena; questi, precipitando ormai senza vita nelle foibe, trascinavano con sé gli altri ai quali erano stati legati. Alcuni sopravvivevano per giorni, tra atroci sofferenze e con accanto i cadaveri degli altri sventurati.
Le foibe ,come ben ormai si sa, sono concretamente delle cavità naturali presenti sulle terreno del Carso ed il nome deriva dal dialettale giuliano, “ fovea “ dal latino ,cioè , fossa o cava.
Con la primavera del 1945 la violenza delle foibe raggiunse il proprio apice quando , con fine della Guerra, l’esercito jugoslavo occupò Trieste, riconquistando i territori che, dopo il primo conflitto mondiale, erano stati negati alla Jugoslavia.
In soli due mesi migliaia di italiani che risiedevano tra Istria, Fiume e Dalmazia furono costretti a lasciare la loro terra. E questi furono i più fortunati. Altri vennero barbaramente uccisi dai partigiani di Tito, con due tecniche di sterminio crudeli e disumane. Gettati nelle foibe o deportati nei campi sloveni e croati. Carabinieri, poliziotti e guardie di finanza furono tra i primi ad essere infoibati. E la stessa fine fecero anche normali cittadini o partigiani che non accettavano l’invasione jugoslava.
I primi a immaginare le foibe come luogo di sepoltura del nemico furono i fascisti italiani . Fascisti e irredentisti istriani come un tal Cobol come si potrà apprendere documentando quel periodo. Fu Ministro e pubblicò un libretto ( di pessimo odio e disprezzo) nel quale si prefigurava l’infoibamento degli slavi. Purtroppo si avvererà il contrario perchè la foiba di Vines sarà la prima in cui saranno sacrificati e poi rinvenuti, proprio dalle autorità repubblichine, i primi cadaveri di italiani e non slavi.
Oggi cosa è cambiato . Poco. Odio e che il Vesuvio compia la goduria per quella gente che in quelle terre ancora risiede e prospera anche per il sacrificio di tanti giovanissimi meridionali caduti su quei monti a renderli liberi e italiani.
Dopo l’armistizio i nazisti ,insieme ai fascisti di Salò, scatenarono una violenta repressione che portò la provincia di Gorizia a essere la prima per numero di morti nei lager nazisti. L’arrivo delle truppe dell’Armata popolare jugoslava in Istria, nel goriziano e a Trieste portò a violente repressioni, epurazioni, e rese dei conti. Le repressioni colpirono persino esponenti del Comitato di Liberazione italiano, ovvero ideali alleati nella lotta antifascista. Italiani odiati e combattuti da italiani e militanti di Tito comunista.
La crudeltà delle foibe ebbe termine con la firma del trattato di pace di Parigi il 10 febbraio 1947. Gli esuli emigrarono in varie parti del mondo e molti si stabilirono nel nord Italia e non solo . Appena nel 2004 il Parlamento italiano istituiva il Giorno del Ricordo . Ma per anni i libri di scuola non hanno fatto riferimento a questi terribili fatti e ancora oggi i negazionisti sono numerosi quanti numerosi restano i negazionisti dei crimini nazisti .
A Jacurso si trattenne per alcuni anni una giovane scappata da quelle terre e qui rifugiata .
Donne condotte al sacrificio private della spicciola dignità. Svestite. Profughi i più " fortunati "
Per non dimenticare gli italiani " Brava Gente " che spesso non fu vero ....in Africa .... Grecia, Albania ......Etiopia , Eritrea , Abissinia , Libia ....
La Guerra non conosce uomini buoni.
11 Luglio 1995
La guerra di Bosnia e la tragedia di Srebrenica
Venti anni fa. 11 luglio del 1995 si consumò il massacro di Srebrenica - l'eccidio di 8mila musulmani ad opera dei serbo-bosniaci guidati dal generale Ratko Mladic.
Anche in quella circostanza non poche famiglie del nostro Comune ospitarono ragazzi e ragazze per l'intero periodo di guerra. Tanti ricorderanno i due autobus della Polizia di Stato portatesi a Jacurso per riportare questi ragazzi in Jugoslavia
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francesco casalinuovo -- jacursoonline
il vero Simbolo e Stemma di Jacurso.
faranno parte del sito jacursoonline i giovanissimi :Umberto Ciliberto e Francesco Pellegrino