Notizie Scorrevoli

ALI SUL MEDITERRANEO

ALI SUL MEDITERRANEO Per il terzo anno co... Read more

Enrico Mattei

  Enrico Mattei Alle 18,40 del 27 ottobre 1... Read more

E' Deceduto

a Portogruaro Antonio Moio Read more

Jacurso memorie ,racconti e personaggi del passato

Il lettore jacursano e quanti leggeranno questo... Read more

Tre Poesie

Oggi, in non pochi poeti calabresi che scrivono... Read more

Dialettando con la Poesia

Dialettando nel Tempo Siamo fatti di tempo. ... Read more

Il Ricordo delle Foibe

  La crudeltà con la quale sono stati compiuti ... Read more

Inquinamento Luminoso

Luce e Inquinamento Luminoso La luce per la ma... Read more

E' Venuta a Mancare

La Sig.ra Giovanna Soverati                       ... Read more

La Giornata dell'Acqua

Valutazione attuale: / 1
ScarsoOttimo 

Istituita dalle Nazioni Unite nel 1992 , il 22 marzo ricorre  la Giornata Mondiale dell’Acqua .  In quegli anni più dell’acqua s'era inasprita la sete di petrolio ma l’oro blu , come era già' stato considerato , aveva già creato non pochi tensioni  per la sofferenza idrica dei popoli africani .I dati diffusi dalle ONG ,che si occupano del tema siccità, sono decisamente preoccupanti. Adesso non solo  i profughi , disperati dalle carestie , cercano miglior vita da noi ma soffre la quasi globalità del pianeta. Che cosa sono le Organizzazioni non governative ONG?

Le ONG sono organizzazioni non profit impegnate e specializzate nella cooperazione internazionale allo sviluppo .  E’ parso utile cercare qualche notizia più documentata  per  capire  e poi parlare di ONG in quanto, di fatto , le funzioni di queste moderne Organizzazioni  da sempre sono state interpretate nella cultura dei popoli lontani che tutti abbiamo avuto modo di studiare tra i banche di scuola. Quando a scuola si studiava ancora  la Storia e la Geografia.

L’acqua, l’oro blu

Abbiamo appreso che  l’acqua è una risorsa centrale nelle vicende delle società umane, fin dai tempi più remoti. I nostri insegnanti ci hanno detto che  le prime civiltà sedentarie con un’organizzazione sociale complessa, di tipo urbano, si sono sviluppate lungo il corso dei grandi fiumi, non solo nel Vicino Oriente e in Egitto, ma anche in Cina e India.

L’organizzazione di queste comunità , si spiegava , come e quanto si era  modellata in funzione del controllo e della gestione dell’acqua, strategica per sostentarsi, coltivare, alimentare le attività produttive. Ho letto come nel 2019, a distanza di cinque millenni dalla nascita di queste prime società idrauliche, da cui scaturirono le grandi civiltà fluviali, l’Unesco, una delle agenzie internazionali dell’Onu preposta alla educazione, alla scienza, alla cultura, ha stilato un rapporto sullo sviluppo dell’acqua nel mondo secondo il quale, tra il 2010 e il 2018, si sono contati 263 conflitti scoppiati per guadagnare l’accesso all’acqua, l’oro blu, come si è cominciato a chiamarla. Quest’ultimo dato più di altri dà l’idea del ruolo strategico delle risorse idriche per la vita sul pianeta. Tanta sete, adesso in Italia , comincia a mettere in difficoltà sia l’agricoltura che altri settori produttivi.

Dalla carenza in Africa , dai Ghiacciai alla deriva , dalla secca dei fiumi italiani e non solo , la carenza di precipitazioni , queste organizzazioni concordano che tutto il Pianeta ha sete e la preoccupazione è dunque motivata a sufficienza.

Eppure al mondo di acqua ce n’è tanta. Salata (97 %). Poi c’è ghiaccio 2 % e finalmente acqua dolce 1 %, di cui solo una metà utilizzata da uomini animali e piante.

1 miliardo e rotti di persone non hanno acqua decentemente bevibile. Vanno avanti contentandosi di quell’acqua certamente non di qualità.

Mezzo miliardo , invece , non ce l’hanno proprio, bevibile o meno, e procurarsela è una fatica quotidiana che distoglie e ricorre ai bambini e donne per recuperarla e trasportarla.

25 milioni all’anno muoiono a causa dell’acqua che bevono o non bevono.

Tanti altri  milioni di cittadini si ammalano per l’uso di acqua tossica a vari livelli.

“Laudato si’, mi’ Signore,

per sor’Acqua,

la quale è multo utile et humile

e preziosa e casta "

Pendici del Monte Contessa . Acque libere che , sino agli anni cinquanta,erano motivo di aspre contese, poiché punto strategico per l'abbeveraggio delle mandrie e delle coltivazioni a grano o altri cereali . Questo immenso serbatoio di acqua ha fatto vivere e crescere alberi, animali , spighe di grano e famiglie numerose che , attraverso l’acqua, hanno trovato il modo di sopravvivere ed alimentarsi. Quì l’acqua veniva  raccolta , mantenuta in capienti vasche  ed utilizzata in alcuni abbeveratoi per il bestiame e quindi per irrorare i campi coltivati. Oggi la maggior parte si disperde e alimenta il fosso omonimo che da questo sito andrà a formare  il Cottola  .Oggi ,queste acque di natura oligominerale, possiamo rispedirle al ...mare mentre altrove c'è grande sete. Quando , per l'età ,  non ci sarà dato assistere a questo dispiacere, in questo  territorio desertificato verranno a inscatolarsi l'acqua , i prodotti di queste  Terre , adesso inutili quanto chi le amministra , mentre il vento già produce l'energia che, quanti  osannati a Dio , non hanno saputo neanche contrattare . E non è lagna ma il frutto dei nostri guai che qualcuno deve pure , senza paura e riverenza , denunciare.

Un pozzetto per reggimentare le acque  che scendono dalla sommità del Monte Contessa , ad occidente il golfo di Santa Eufemia. Questa  la zona più copiosa di sorgive quassi di superficie  e siamo sulla parte opposta alle sorgenti del Pilla .

Le due ultime immagini ,rivolte allo Jonio, guardano il Monte Covello abbondante di acque. Acqua Calabria oligominerale . La sorgiva  alimenta una pozza dove l'acqua tracima   formando  un rivolo che scorrendo scaverà il suo letto . Incontrerà altri rivoli e insieme proseguiranno fin dove la conformazione del luogo sarà capace di accoglierli tutti. La località " Ordicaro " , quasi mille  metri slm , dove le sorgive daranno vita al Pilla.


I Motivi e i Problemi

Il problema è che l’acqua non si beve soltanto: è fondamentale per agricoltura, industria, produzione energetica. Senza acqua non puoi nemmeno fare il parrucchiere.

 

Le attività bevono più delle persone.

E’ opportuno menzionare che il lago della Sila ,che alimenta le turbine della Centrale Idroelettrica dell’ Orichella (Cotronei) , ha creato grossi problemi all’agricoltura locale ( che fa bene ricordare per la produzione dei Finocchi ) solo perché i gestori e proprietari dell’Impianto “ hanno preferito “ svuotare l’invaso e produrre energia .

So bene che  tale impianto , ubicato in galleria per non deturpare l’ambiente  e inizialmente di proprietà  statale ( Enel ) è tuttora in mano ad altra proprietà.

So bene che  tale impianto , ubicato in galleria per non deturpare l’ambiente  e inizialmente di proprietà  statale ( Enel ) è tuttora in mano ad altra proprietà.

La polemica se non costruttiva , non ha mai portato a buone soluzioni ma ogni tanto  come  in questo caso quando cioè  le fonti idriche e le produzioni di energia vengono destinate a regioni che già di loro usufruiscono di buone economie   la politica dovrebbe operare per le giuste correzioni. Sir Lamezia . Acciaieria Gioia T. , Saline Jonica , Polo industriale Crotone , Porto di Gioia e tra le più recenti il grande evento del Ponte ,individuato come risolutore di tutti i mali, viene da se ritenere che non si è più nella condizione di autogovernarci. Grande idea nordista che , personalmente , porterà gran lavoro per l’economia industriale spalmata sotto le Alpi. Noi ci “ salveremo “ per  tante braccia di lavoro operaio , qualche morto in mare  ed una possibile  partecipazione della rinomata  industria locale , volano , sinora ,del sottosviluppo nostrano.

L’Acqua

C’è da osservare che i proprietari ( Società privata del Nord )  “ spediscono “  l’energia prodotta in Calabria alle Industrie lombarde , piemontesi ….attraverso l’imponente elettrodotto ad alta tensione che attraversa su imponenti tralicci  anche il territorio di Jacurso. Una direttissima per il Nord. Ecco ! La nostra acqua  “ scivolando .. scivolando “  sinora è servita a questo , servirà ancora  e dovremmo stare anche accorti alla privatizzazione della stessa  .

Un progetto di sviluppo che risale ai primi anni cinquanta. Acqua per tutti , Energia Idroelettrica ,Agricoltura e Viabilità . Ma era già Economia Differenziata . Per noi era già in atto un'emigrazione di necessità.

Il  territorio di Jacurso  produce , ancora oggi , ottime acque in un ambiente  indenne da inquinamenti , tanta energia eolica e produrrà , quasi sicuramente ,  energia anche da altre fonti. E sarà necessario  poter gestire queste fonti con oculatezza! Quella idraulica non la produciamo per altre ottusità di trascorse amministrazioni. Al tempo della nostra autonomia  ( 1811 Decreto  Murat ). Paci , Ripartitore di Governo) ,  veniva assegnato al nuovo Comune il suo territorio prevalentemente montano .


Un Territorio Verde e  con troppe Falde Acquifere

Verrebbe da supporre che , riconoscendo le nostre fragilità insite in una comunità  priva di figure “ potenti “, il territorio  assegnato  non poteva essere diverso cioè composto da ritagli e rimasugli strappati alle aree periferiche di altri comuni limitrofi. Maida , Cortale , San Pietro , Curinga e Filadelfia . Anfratti , Boschi , tanta Zona Montana per lo più fredda e innevata e poco  Pianura  . In pratica , senza far torti , i residui altrui.. Oggi che il mondo tende  continuamente a capovolgersi  quei rifiuti territoriali sono diventate eccellenze .  Forse!  Acqua , Sole , Vento , Posizione geografica tra due Mari , Bellezza Paesaggistica. Siamo in grado di gestirla ?  Di usufruirle per una potenziale ricchezza ?

Qualche  esperienza  e alcune  considerazioni maturate  leggendo lo scarso lavoro operato nel  comprensorio , sia come descrizione dei dis-equilibri sia  in termini spaziali, relazionali, economici , politici  e culturali  con il resto del territorio inducono a pensare e scrivere convinto che non succederà . La gestione di un territorio, ed ancor più di una collettività, comportano un incessante impegno e delle serie responsabilità, dal momento che gli effetti delle decisioni politiche, e dei conseguenti atti amministrativi, si riverberano in maniera pressoché definitiva sulla vita dei cittadini e delle imprese, sugli equilibri dell’ambiente e del territorio e più in generale sull’intero tessuto socioeconomico.

Non si è a conoscenza  ma l'Unione dei Comuni, di cui fa parte anche Jacurso , potrebbe , ad esempio nelle varie Misure , maturare il pensiero quanto questa area interna possa  essere interpretata  anche come una “piccola costellazione di sistemi locali tra loro in sinergia ”. E con i fondi PNRR si potrebbero affrontare diverse criticità.

Quella demografica è certamente la prima fondamentale dimensione da considerare sulla base preoccupante  che riguarda tutte queste località che  hanno raggiunto un grado di invecchiamento che non assicura un sufficiente ricambio generazionale. Molti sistemi territoriali sono destinati a subire un collasso demografico nel medio periodo  a una riduzione della popolazione nelle classi di età lavorativa, con una conseguente forte riduzione o azzeramento delle capacità di sviluppo endogeno.


Riparlare di Acqua

E bisogna già stare accorti  per quanti e chi potrebbero diventare i gestori  .. a proposito di acqua e non solo acqua  all'interno della predetta Unione.

Del Ponte , a proclami nazionali ,dicono debba essere la panacea per  risolvere  il malessere del Sud ( tutti i mali ) ma non ci dicono del PNNR, della Viabilità , Sanità , Scuola , Lavoro…. Rifiuti ..Della mancanza di figure professionali capaci di elaborare e gestire i progetti del nostro ritardo , della nostra emigrazione , della desertificazione. Doverosamente  non possiamo pensare ad un urlo di rancore . Emigriamo per abitudine .

Personalmente soffro ma  accadrà l’apartheid, già che la discriminazione sta in atto dagli anni 50 e l’economia differenziata non potrà che essere figlia di tanta attesa . Sarà uno stimolo necessario per tornare alla terra per sopravvivere  ritrovandoci  in uno Stato quasi autonomo . Autonomo ma della Nazione Italia. Tanto  l’Economia Differenziata la subiamo da sempre  e senza ribellarci.  Noi abbiamo bisogno di un papà. . Continueranno a somministrarci “ l’erba trastulla “  e noi contentarci di una briciola oggi anziché un pane intero domani. Da sempre abbiamo l’immagine di quel  Papà che pensi a noi e noi a restare con la sindrome di Peter Pan.

A Sx si intravede il locale per  le tre vasche di captazione spontanea e di superficie . Sopra, invece ,  si cala la pompa di pescaggio a quaranta metri di profondità dove si incontrerà la roccia . La falda è calata anche in questo posto  ad 850 metri slm

Il buon Pasquale ci metteva passione e garbo per svuotare dal ciotolame due vasche di decantazione . Asportava la fanghiglia ,fine come il borotalco, con pazienza . Puliva il pietrisco utilizzando anche la “ Varechina “ , ricomponeva quelle bianche pietre   nelle vasche che imprigionavano le sorgive. Vedere  “ nascere “ l’acqua non si potrà descrivere in modo esauriente se non assistendo a questo fenomeno della natura. Prepotente di forza, arriva in superficie  con una bolla che si dilata  e poi  si richiude e poi si riapre in un moto perpetuo. E’ l’acqua che sale  dalla falda .La località “ Cammisa “ ai piedi del Monte Contessa. Quell’invaso adesso riposa . La Falda non ha più la forza di salire in superficie ma si ferma a meno venti dal suolo. E’ stata opportuna una Pompa di sollevamento.

Qualche anno addietro, con Mimmo , salivamo lungo un sentiero adesso impercorribile. Due figure ed una vettura ferme sulla sommità  e noi a preoccuparci salendo . Due robusti assi di legno a mò di bastoni e poi quei due che chiedono informazioni sulle località …Cerasara … Cerasarella ….Dattilo  Madama Laura. No ! Ci eravamo solo preoccupati ma ad aspettare per chiedere due giovani dell’Università interessati a monitorare la portata e la costanza o meno delle sorgive in quelle zone nel nostro territorio.  Perché noi siamo tanta acqua e sotto la Madama e la Contessa , ci dicevano , è come avere una lago d’acqua. Un grande lago tra Jonio e Tirreno.

Ecco, insieme alla bellezza del territorio , alla visione dei due mari , all’Istmo abbiamo anche il vento e l’acqua. Potremmo essere produttori di energia da vendere  ma forse è più conveniente svendere. Meglio una briciola che un pane. E così si va avanti verso l’estinzione con la pace dei più , dei bravi e dei capaci se non si pensa ad una inversione  di pensiero , prospettive  e scelte responsabili.. Lungo il percorso, il Pilla ,che da queste parti si forma , riceve sempre più acqua dalle sue trentasei sorgive. Scendendo il fiume propone dei salti notevoli dove anni addietro era possibile posizionare almeno tre mini impianti idroelettrici : Altri si sarebbero tuffati e , se al Nord, fatto un affare. Noi qui campiamo d’aria perché è buona . E’ un’altra risorsa che non difetta ma non si può campare d’aria e per campare c’è da essere acuti , intraprendenti , sognatori e capaci.

Siamo sui 350 metri Slm e questa è una della tante Briglie nella definizione del tempo. E' stato   un invaso molto utile all'agricoltura ed in tempi recenti , più in basso un salto ideale per turbine idrauliche . Faranno il Ponte. Con le carestie di energia praticamente gratuita il ricorso al PNNR sarà " distratto " parlando del Ponte .


In prossimità dei menzionati salti , che sono di notevole altezza , sono state costruite le Briglie. Oggi si chiamerebbero Dighe o Invasi che tanto care e opportune , se piene , sarebbero all’agricoltura del Nord. Sono li dai tempi del Fascio quando furono bonificate per la  malaria nelle marine. Ecco noi abbiamo l’acqua e pur se minerale la spediamo a mare , la sprechiamo , la perdiamo nella rete colabrodo  del rurale e sprechiamo persino quella a pagamento dell’ex Cassa per il Mezzogiorno. Perché con l’acqua , diciamo minerale , si curano gli ortaggi  e quella poca agricoltura di bisogno Nelle case , come potabile , ci è stata “ imposta “ quella del fiume . A nulla valse il puntiglio , il progetto  e la determinazione dell’allora sindaco Dott. Soverati. Altro grande carrozzone politico sino agli anni ottanta che in un territorio zeppo di acqua  “minerale  ( vedi “ Certosa “  Mangiatorella  , Fabrizia , Sorbello ,Fontenoce, Calabria “ ) imponeva il suo acquedotto .

Si è parlato d’acqua a modo e per come abitualmente può fare una modesta associazione che definiamo “ liquida “ , senza sede e volutamente senza fondi che non impediscono di dare voce a qualche problematica che non potrà mai avere ascolto o voce negli abituali canali dell’informazione  condizionata.

Infatti

L’acqua non basta più e non è solo questione di efficienza. E’ la prima delle risorse vitali che non è più in grado di star dietro all’aumento di popolazione ed alla “crescita” economica.

Idealmente la quantità di acqua per abitante dovrebbe essere di 2000-4000 metri cubi all’anno. La soglia di sufficienza si raggiunge con una disponibilità tra i 1000 e i 2000 metri cubi, al di sotto dei 1000 metri cubi si può cominciare a parlare di scarsità d’acqua. Secondo stime recenti, ogni anno muoiono nel mondo almeno 840 mila persone per scarsità d’acqua. Situazioni particolarmente gravi si registrano nell’attuale Medio Oriente – in Iraq (nell’antica Mesopotamia) e in Afghanistan – e in Africa: Mozambico, Ciad, Sud Sudan. In Africa, in particolare, si stima che un abitante consumi in media appena 185 metri cubi di acqua all’anno. Inoltre, anche nelle aree in cui l’acqua abbonda, la sua qualità non è necessariamente buona: molte acque sono deteriorate per via dell’inquinamento ambientale prodotto dall’uomo e dalle sue stesse attività o insalubri ovvero contaminate e dannose per la salute

Guerre per l’acqua potrebbero scoppiare in Africa tra Egitto, Etiopia e Sudan per le risorse idriche del fiume Nilo; o tra Kenya e Etiopia per il corso dell’Omo. E in Asia, tra Pakistan e India per il controllo del fiume Indo. È cominciata infine una “gara polare”, per accaparrarsi territorio e rotte nell’Artico: i protagonisti di questa “corsa all’acqua polare” sono la Russia, la Cina, gli Stati Uniti e la stessa Unione europea.

Non abbiamo ancora sofferto e  , forse , non avremo penuria d'acqua in questo territorio . La nostra sofferenza  si chiamerà desertificazione umana.

francesco  casalinuovo  - kalo krio      jacursoonline

 

Ringraziamo i nostri lettori riportando alcune località

Roccavaldina Catanzaro  Palermo   Roma  Napoli   Cisterna di Latina Torino  Parma Cantinella Catanzaro Altofonte Taranto   Lamezia Terme   Crucoli  Bologna  Lecce  Milano  Jacurso (IT)   Reggio Emilia

e dall'estero

Pilar  AR   Jinjiang (CN) Guangzhou (CN)   Eckbolsheim   Kollbrunn (CH)    Opfikon (CH)

.................................................


Banner

Banner
Ora Esatta
Immagine casuale
jacurso-9.jpg
Chi è online
 6 visitatori online
Sondaggi
Quale sezione ritieni più Interessante