Ambiente e Biodiversità
L’inatteso tempo della pandemia ci ha condotto verso opportune riflessioni tra le quali il richiamo alle Pestilenze troppo in fretta dimenticate e per le ultime generazioni del tutto ignorate. Avversità epidemiche che in passato hanno causato il crollo di intere civiltà e riparlandone chiameremo Sapiens la nostra specie , quell’uomo dotato di capacità mentali tali da condurlo a migliorare il ” vivere responsabile” .Oggi potremmo dire “ Sino a data Incerta “.
Allora il Sapiens non era ancora attrezzato con le tecnologie e le conoscenze sanitarie del momento e pertanto ha dovuto soccombere alle avversità prodotte da quegli esseri (poi conosciuti con la ricerca ) apparentemente “ Microscopici e Insignificanti.. Oggi ,invece, meglio attrezzato è quanto l’uomo dominatore comincia a temere non scongiurando un apocalittico futuro per questa ultima civiltà . Sicuramente la più avanzata in ogni campo nella storia dell’umanità ma fermo al bivio delle decisioni importanti.
La paura ricorrente
Siamo in tanti , consumiamo troppo , sprechiamo tanto , abbiamo quasi distrutto gli equilibri del pianeta e continuiamo a distruggere le risorse (anche le non rinnovabili ) in tempi più rapidi di quanto occorre per farli riprodurre. Questo il quadro molto preoccupante che porta il Sapiens ad una biforcazione dove dovrà decidere o meno su di una coesistenza responsabile o un suicidio di massa come si dirà appresso.
Sinora si è evitata la catastrofe, prodotta dallo smisurato desiderio di onnipotenza dell’Uomo Sapiens anni 2000 e degli altri Sapiens della storia recente. Catastrofe evitata in parte ma sempre dietro l’angolo, forse pronta a sopraffarci…prima o poi.
Il Dott. Mimmo Dastoli , che mi accompagna durante le interessanti escursioni ambientali , con le sue opinioni , riflessioni sociologiche e vedute ecologiche che nascono osservando una conchiglia , la carcassa di una faina sulla strada o l’albero di un ciliegio in mezzo al bosco , sostiene che la natura ha sempre trovato la risorsa per autoregolarsi…e per rigenerarsi. A volte una sola risorsa bastevole per il lungo /medio tempo. Mi porta qualche considerazione sugli animali. Quando c’è troppo di che nutrirsi alcune specie cominciano a moltiplicarsi sino a quando per sopravvivere non è più disponibile la quantità dell’alimento (esempio lepri ) che nutre un’alta specie ( volpi ) . La specie regredirà per malnutrizione o malattie innescando un principio di selezione tale da ristabilire l’equilibrio preesistente . E il ciclo ricomincerà con il progressivo aumento delle prede.Un esempio banale conosciuto da tutti .Tanto avviene anche lontano dai nostri Habitat , nel grande continente africano, dove i predatori carnivori riescono a pianificare l’alimentazione delle specie erbivore che , consumando le specie vegetariane, non avrebbero di che nutrirsi.
E allora è opinabile l’esistenza di una relazione intima tra pandemie, progresso , modernità mancanza di riequilibrio nella specie umana. Non c’è più equilibrio nella razza umana, anche per i positivi progressi sanitari che hanno contribuito ad allungare la vita , incrementare le popolazioni con il conseguente squilibrio delle risorse alimentari . Sarà un argomento complicato da affrontare ma per quelli che su queste tematiche tentano nuove soluzioni alimentare si è fatto recentemente riferimento alla commercializzazione di alimenti inusuali quali insetti , scorpioni , vermi … Percentuale umana in crescita e già in crisi alimentare mentre in sensibile decrescita viene accertata la specie selvatica degli animali controbilanciata alle specie allevate in modo intensivo.. I pesticidi ,diserbanti , il sovvertimento degli Habitat ,la devastazione dei boschi e delle foreste.
Nel corso della storia questi fenomeni si sono nutriti a vicenda tra loro segnando grandi e traumatici cambiamenti nello sviluppo della specie alla quale apparteniamo. Quando le società , poi , non possono adattarsi alla distruzione delle pandemie, collassano. Come nelle riflessioni di cui si faceva esempio sopra .
Collassano, ma è anche vero che quando una società collassa, può riaversi e svilupparsi meglio. E’ sempre madre natura a stabilire se e come e in che modo avviarci verso le soluzioni così come avviene nel mondo animale e vegetale.
Del passato sappiamo della estinzione dei Dinosauri e dei giorni nostri le numerose specie selvatiche che scompaiono mentre sull’espressione “estinzione umana a breve termine” che è relativamente recente, si avverte una distratta comunicazione su qualunque organo di informazione.
Questa è la verità ed è semplicemente troppo grande per poter essere soffocata in modo permanente già che l’ambiente del nostro pianeta ce ne fornisce direttamente prove continue sotto forma di catastrofi naturali , ambientali e altro, indipendentemente da quanto ce ne diano notizia e causa i mezzi d’informazione.
In nome della crescita e del progresso abbiamo invaso e quasi distrutto gli equilibri nel mondo degli animali e delle piante , della terraferma e degli oceani. Una catastrofe silente. Forse siamo già ad una delle ultime possibilità perché ristabilire l’equilibrio non sarà più possibile come è avvenuto nei secoli passati .
Sfide in tema di Salute.
Pandemia e Recessione Globale , Contagi e Calo dell’Economia sono le parole ricorrenti in tutti i notiziari e in qualunque tipo di informazione diffusa . A questi due fattori abbiamo avuto modo di riscontrare come nel passato siano stati legati il crollo di alcune tra le più progredite civiltà e responsabilmente si dovrà pur pensare “ perché questo estremo fatto apocalittico non possa capitare alla nostra odierna civiltà , certamente la più evoluta nella storia dell’Uomo Sapiens “.
Sapient che ha posto limiti importanti alla natura mantenendo una posizione da irresponsabile rispetto alla “ vita “ sulla Terra .Tante vite …dagli insetti ai funghi, dai pesci ai mammiferi e dai batteri al mondo vegetale. Sono motivo di vita anche le restanti risorse sempre più esigue nello stesso Pianeta.
Quanto a “ vita “ riferita all’uomo , in percentuale siamo pari appena allo 0.01% ma tanto è già bastato da “ dominatore “ per distruggere l’83% di quelle specie. Lo 0,01% sta a significare che sulla Terra ci sono (oggi) ben 7,6 miliardi di persone. Eppure, questo 0,01%, ha già causato, insieme alle precedenti generazioni dei Sapiens, la scomparsa, come si diceva, dell'83% dei mammiferi selvatici ed oltre alla metà delle piante.
Ambientalisti e ricercatori concordano che potrebbero essere 8.700.000 le specie esistenti .Un dato, fondamentale per lo studio del nostro ecosistema già molto compromesso secondo uno studio di settore relativo alle diverse componenti della biomassa totale (ossia l'insieme di organismi viventi) sulla Terra.
Non sarò certamente il solo a ritenere che noi umani siamo ospiti di questo Pianeta Terra .. La terra ,in verità, non è proprietà dell'uomo non avendola comprata,conquistata o ereditata. Semmai è l'uomo che appartiene alla terra e che oggi comincia (pare ) a poter decidere se andarsene. Cosa non consentita agli altri elementi del Pianeta quali il mondo animale vegetale..
Un modello mentale sempre uguale per l’Uomo Dominante.
Un esempio di questa cieca euforia potrebbe essere ,a ritroso , rappresentato dal capolavoro di Leonardo da Vinci con l’Uomo Vitruviamo .
Sapendo pochissimo , con un po di troppa ignoranza , sono stato a cercare scoprendo che L' Uomo Vitruviano deve il suo nome ai testi dell'architetto romano Vitruvio, descritte nel trattato De Architectura di Vitruvio nel lontano I° secolo a.C..
Al centro della pagina di Leonardo è disegnato un uomo nudo in posizione centrale. Il volto è quello di un individuo di mezza età dai capelli scriminati al centro, folti, mossi e lunghi, ricadenti dietro la schiena. Le braccia sono rappresentate in due posizioni. Totalmente distese all’altezza delle spalle. Formano una perfetta linea orizzontale perpendicolare al corpo. Nella seconda posizione sono invece leggermente sollevate e creano un angolo di circa 30° con la retta che passa attraverso le braccia sottostanti. La punta del dito medio di entrambe le mani tocca il cerchio nel quale si inscrive la figura. Invece le dita delle mani sottostanti toccano i lati del quadrato nel quale la figura viene racchiusa.
Le gambe sono anch’esse disegnate in due posizioni. Accostate in basso con il piede destro disegnato frontalmente mentre il piede sinistro è disegnato lateralmente. Nella seconda posizione invece le gambe divaricate formano un angolo di circa 30° con la linea che coincide con la verticale del corpo. I piedi poggiano poi su un cerchio il cui centro è rappresentato dall’ombelico dell’uomo.
Avremo poche disponibilità alimentari . Ricorreremo ... agli insetti , vermi , larve, scorpioni e cavallette ?
Un’immagine ricca di promesse e di speranze quando quella figura inscritta nel quadrato e poi nel cerchio poteva anche alludere a un ordine naturale portandosi dietro il messaggio di un rapporto fondato sull’armonia fra l’uomo e la natura . Che poi è mancato.
“piè fia la sectima parte dell’omo”.
Il Maestro suddivide l’altezza dell’uomo in sette parti. Il piede svolge una funzione puramente concettuale. Misura 26 cm mentre fra il cerchio e il quadrato si crea una geometrica corrispondenza dove il raggio del cerchio rappresenta la sezione aurea del lato quadrato che corrisponde ad un rapporto aureo pari a 1,618 …,. Dalla geometria all’architettura, dalla pittura alla musica, fino alla natura del creato si ha da osservare questa divina proporzione .
Riportiamo l’ambiente in primo piano.
Con qualche esempio .Se contiamo le api femmine che ci sono in un alveare e lo dividiamo per il numero dei maschi otterremo 1,618, se prendiamo una conchiglia di “nautilus, un mollusco cefalopodo ormai estinto e dividiamo il diametro di una sua spira per il diametro della spira successiva otterremo appunto 1,618. Un numero rintracciabile ,quindi , sia nel mondo animale che vegetale.
Se osserviamo un seme di girasole o la disposizione dei rami negli alberi o se facciamo un rapporto tra le zampe di un insetto, otterremo sempre il numero 1.618, quella proporzione che i primi scienziati chiamavano divina proporzione .
Tanto ed altro succedeva quando il Mondo degli umani , degli animali e dei vegetali girava in sincronismo e in perfetta “ Letizia “ . Perché l’essere umano è Unità insieme alla Natura che inizialmente non potyeva essere scissa . Poi è arrivato il consumismo, la produzione , la guerra per l’accaparramento delle materie prime e da ultima la Globalizzazione che di fatto ha messo quel patrimonio di saperi alla Porta del Nulla .
Lo spettro dell’Estinzione
Può anche essere dietro questa Porta del Nulla e tutti abbiamo già la nostra porta. Ho letto che nel 2009, ad esempio, alcuni ricercatori ( inglesi ) hanno spiegato che sono stati superati già tre dei nove limiti planetari interconnessi – relativamente al clima, alla perdita di biodiversità e ai cicli biogeochimici.
L’Homo Sapiens è la Specie predatoria più pericolosa mai apparsa sul pianeta ,una specie che prima si è impegnata a predare ed ora a fare profitto . E In uno spazio finito come adesso , non si può più fare crescita infinita .L'uomo sulla terra ,si scriveva ,non essere una unità se non insieme all’ambiente e se questa viene ignorata ancora l’uomo scomparirà.
Una di quelle volte che si avvertì il pericolo concreto, come stavolta , può datarsi al tempo della Peste Nera ( 1347 - 1352 ) che durò cinque anni uccidendo quasi il 50% della popolazione causando uno sconvolgimento in tutti i campi.
Ambiente e Biodiversità
Sono una sola Unità e , dopo gli allarmi profusi, il Surriscaldamento dell’Ambiente sembra un termine già superato.
Sostituito dalla parola infiammazione , l’Infiammazione dell’ambiente ci fa pensare ad un organismo precariamente ammalato riferita al Pianeta Terra. Una lesione che stiamo procurando dalla quale nasce l’infiammazione e da questa la nostra problematica esistenza..
Fra venti anni è prevista una diminuzione dell'acqua pari al 40% ...e forse la cacciata dell'Homo Strunzus dal Paradiso Terrestre
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casalinuovo francesco - ass.cult. kalokrio jacursoonline