Radici Meridionali

Valutazione attuale: / 0
ScarsoOttimo 


Radici Meridionali

L’emigrazione è ancora oggi ,per noi meridionali ,un fenomeno sociale che ha distrutto il Sud ad iniziare dal 1861 .Ciascuno di noi ha avuto una esperienza migratoria. A volte provvisoria ,spesso definitiva. Cosa diventerà la terra del Sud lo sappiamo già . Quel che è stato il Sud prima della Mala Unità lo conosciamo invece poco ed è il caso di riappropriarci del passato per vivere meglio il presente.

Grazie alla collaborazione di  Franco Mancuso da Marcellinara il sito Jacursoonline segnala alcune pagine da visitare  .

Incontreremo anche importanti personaggi ,nostri corregionali , che  continuano a mantenere  alte le nostre radici con il loro impegno culturale e non solo.

Per Legittima Difesa è uno dei siti suggeriti. Michele Bisceglie – Domenico Jannantuoni – Pino aprile – Nicola Zitara e tanti altri li incontreremo strada facendo….


RETE PER LA CALABRIA

Associazione culturale Neoborbonica
L'ORGOGLIO DI ESSERE MERIDIONALI

https://www.facebook.com/perlegittimadifesa

Il Sud era ed è rimasto, nel sistema italiano, un prolungamento demografico, ferroviario, stradale, aeroportuale del paese padano….

In effetti, il Sud fu distrutto dai debiti che il Piemonte aveva contratto e che l'Italia continuò a contrarre per le costruzioni ferroviarie e per l'armamento dell'esercito e della marina sabaude.! Nicola Zitara..

https://www.facebook.com/perlegittimadifesa

Per Legittima Difesa

13 ottobre 2014 ·

SUD. COLONIA INTERNA DEL NORD...: “In realtà - continua Legambiente - A2A continua a considerare la popolazione silana alla stregua delle tribù indigene che in molte parti del mondo vengono depredate delle proprie risorse senza poter esprimere un loro parere. Legambiente ha chiarito da tempo ad A2A che, né il Sila ne in altre parti d'Italia, sono rimaste tribù che hanno ancora l’anello al naso ma, al contrario, ci sono cittadini e organizzazioni che si battono per il diritto all’ambiente e per i beni comun....

https://www.facebook.com/perlegittimadifesa

Per Legittima Difesa

15 ottobre 2014 ·

È la vergognosa storia di Tiberio Bentivoglio, imprenditore 61enne di Reggio Calabria, che da 22 anni vive dentro un incubo per essersi comportato da uomo onesto diventando testimone di giustizia. Costretto a subire una lunga serie di attentati, culminanti in un tentato omicidio da parte delle cosche, ora si sente abbandonato anche dalle istituzioni che lo dovrebbero sostenere..

Per Legittima Difesa

23 settembre 2014 ·

E FINALMENTE LA NOSTRA "MEGLIO GIOVENTU'" PRENDE ATTO CHE NON SIAMO NATI "TERRONI"... !!! "---Non Solo Pallone non ha ambizioni politiche, ma vuole raggiungere quel singolare e ambizioso fine che in tanti auspicano da decenni: il riscatto del Meridione attraverso una presa di coscienza di chi eravamo e di cosa siamo diventati...." http://stanchideisolitiblog.com/…/non-solo-pallone-il-risc…/

Per Legittima Difesa

2 aprile 2014 ·


"Per legittima difesa" 21° Puntata- Domenico Iannantuoni-

 

 

 

 

 

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

YOUTUBE.COM|DI UC0UNLOKEUA0Q1AU

Lo scandalo dei Monopoli dei Tabacchi

54ZYHMBW

 

 


Per Legittima Difesa

1 luglio 2014 ·

ULTIMA PUNTATA.!

"Per legittima difesa" 27° ed ultima puntata- " Pino Aprile" - "Il Sud puzza"

Per Legittima Difesa

LA MUSICA ABBATTERA' LE MURA DEL MUSEO LOMBROSO DI TORINO..!

La Banda Valle del Savuto è Testimonial del Comitato No Lombroso

L'associazione Banda Valle del Savuto si propone di promuovere, gestire e coordinare attività culturali al fine di favorire la conoscenza e la diffusione della musica e dei valori a carattere storico, letterario, etnico e artistico. L’associazione, costituita ufficialmente nell'estate del 2011, torna alla ribalta del panorama calabrese dopo qualche anno di sospensione e rinnova la tradizione culturale e musicale portata avanti per circa vent'anni dall'Associazione culturale e musicale Valle del Savuto.  L'origine di questa banda risale alla seconda metà del Novecento. Il sodalizio si è sviluppato nel corso degli anni grazie al contributo di persone provenienti da diversi paesi della Calabria e si è consolidato nel 1988 con la fondazione del Complesso Bandistico Valle del Savuto, sorto per iniziativa del maestro direttore Alfredo Chieffallo e degli allora presidenti delle Bande Musicali di Bianchi, Malito e Belsito. Così formato, il Complesso bandistico Valle del Savuto ha tenuto concerti a Catanzaro, Cosenza, Reggio Calabria, Colosimi, Bianchi, Marzi, Martirano, Soveria Mannelli, Dipignano, S. Stefano di Rogliano, Camigliatello, Tiriolo, Lamezia Terme, Vibo Valentia, Pizzo Calabro, Nocera Terinese, Lorica; ha partecipato ai raduni bandistici di Cittadella del Capo (CS), San Lucido (CS), S. Mango d'Aquino (CZ), Rogliano (CS) e Patti (ME), ottenendo riconoscimenti da parte di artisti come Severino Gazzelloni, Leonardo Leonardi e Rolando Nicolosi; ha sfilato per il corso principale di Cosenza in occasione della Mostra Mercato "Natale a Cosenza". Esso, inoltre, è stato oggetto di attenzione e segnalazione da parte di emittenti televisive come Rai-TG3 Calabria, Telespazio e Cinquestelle e da parte di giornali come Gazzetta del Sud, Giornale di Calabria ed altri periodici locali. La Banda Musicale Valle del Savuto ha contribuito a diffondere la cultura musicale sull'intero territorio regionale. Notevoli risorse finanziarie ed umane sono state impiegate per l'educazione e la preparazione di numerosi allievi. La formazione si è distinta per aver eseguito un vasto programma, dal tradizionale repertorio bandistico ad un più impegnativo programma lirico – sinfonico. I componenti della Banda Musicale provengono da tutto il circondario del Savuto: Mangone, Belsito, Bianchi, Malito, Parenti, Colosimi, Santo Stefano di Rogliano, San Mango d'Aquino. Per la Stagione concertistica 2014 nel gruppo sono stati inseriti ottimi Maestri provenienti dalle regioni Puglia, Campani e Basilicata, e il Complesso è diventato un luogo di aggregazione in grado di superare i campanilismi e proiettarsi verso il futuro. Far parte del Complesso Bandistico diventa così un'opportunità di crescita personale, sociale e culturale, oltre che di divertimento. Il Maestro-direttore-artistico è Alfredo Chieffallo. L'Associazione propone corsi di orientamento musicale per strumenti a fiato, percussioni, di orientamento bandistico, pianoforte, chitarra, canto, fisarmonica, strumenti tipici della cultura musicale calabrese. La formazione è affidata a docenti qualificati che seguono costantemente la crescita musicale, e ogni allievo ha la possibilità di esprimersi nel migliore dei modi.
Alfredo Chieffalo, Direttore Artistico della Banda Musicale Valle del Savuto, Membro Testimonial del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso ci dice:" Mortificare e offendere i propri simili è segno di pazzia, mettere in piedi un museo con teschi umani è da vigliacchi, la musica abbatterà queste teorie!" 

http://www.bandamusicalevalledelsavuto.it/

Comitato No Lombroso

La Banda Valle del Savuto è Testimonial del Comitato No Lombroso

L'associazione Banda Valle del Savuto si propone di promuovere, gestire e coordinare attività c...

1861-1871 Dieci anni di storia nascosti di Michele Bisceglie .

Jan 10th

Home arrow Notizie arrow Attualità e Società arrow Il teschio del calabrese Villella torna a casa

Il teschio del calabrese Villella torna a casa

SABATO, 20 OTTOBRE 2012

di Michele Bisceglie

Con una sentenza storica del 5 Ottobre 2012, a firma del Dott. Gustavo Danise  presso il Tribunale di Lamezia Terme, il Museo Lombroso di Torino è costretto a restituire al Comune di Motta Santa Lucia (CZ) i resti mortali del patriota Villella, esposto nel museo dal 1872, e anche le spese di sepoltura sono a carico del Museo.

Questa è la vergognosa storia  di Villella, di Lombroso e del suo Museo, figlia del Risorgimento e come tale occultata, non raccontata sui libri di storia : “Nell’ottobre 1860 Luigi Carlo Farini, inviato nel Mezzogiorno da Cavour, scriveva a quest’ultimo: «Altro che Italia! Questa è Affrica: i beduini, a riscontro di questi caffoni sono fior di virtù civile, la provincia napolitana non ha popoli ma mandrie». «In queste regioni , gli faceva eco Nino Bixio, non basta uccidere il nemico, bisogna straziarlo, bruciarlo vivo a fuoco lento... son regioni che bisognerebbe distruggere o almeno spopolare e mandare i caffoni in Africa a farsi civili». Negli atti di una inchiesta parlamentare sul Meridione si poteva leggere che «l’inferiorità del contadino meridionale è un prodotto storico. Dato l’ambiente di miseria e di ignoranza in cui ha vissuto per secoli il lavoratore della terra, qual meraviglia se il suo temperamento si è volto al male, se l’acutezza della mente ha degenerato in frode, la forza in violenza, l’amore in libidine?».

E Massimo d’Azeglio, dopo aver detto pubblicamente «fatta l’Italia bisogna fare gli italiani», in privato scriveva: «Unirsi con i napoletani è come giacere con un lebbroso».

Chiamarono “beduini e caffoni” gli uomini che avevano visto i loro paesi bruciare, le famiglie morire, o per mano dei Piemontesi o per fame, gli uomini che, per combattere l’invasore, diventarono delinquenti o assassini costretti a nascondersi nelle montagne, nella speranza di sopravvivere alla furia distruttiva e sanguinaria dell’invasore piemontese. Molti di quegli uomini, apostrofati come “briganti”, una volta uccisi, furono decapitati: le loro teste erano sottoposte a degli studi che ne provassero l’inferiorità, e Giuseppe Villella fu uno di questi. A realizzare questi studi sull’inferiorità della “razza meridionale” fu Cesare Lombroso (1835-1909), antropologo, criminologo e giurista dell’epoca. Studiando i crani dei meridionali, e dei briganti in modo particolare, scoprì alcune caratteristiche fisionomiche che, a suo avviso, erano comuni a tutti quei furfanti, e da qui l’“eccezionale scoperta”: dall’aspetto fisico era possibile scoprire i connotati psicologici e morali di una persona. Da alcune caratteristiche somatiche, tra cui la famosa “fossetta dietro l’osso occipitale” era possibile etichettare che “la razza meridionale è biologicamente inferiore, semi barbari o barbari completi, per destino naturale”.

Questa “fossetta dietro l’osso occipitale” fu riscontrato nel cranio del “brigante” Villella e quindi valse come certificazione della teoria lombrosiana che  fece scuola al punto che le sue idee razziste furono utilizzate dalla Germania, dal Terzo Reich, per teorizzare l’inferiorità della razza, anzi nel caso tedesco la superiorità della razza ariana. Lombroso è l’immagine di uno stato criminale che viene nel Sud, ne degrada il territorio, umilia il popolo, ne sottrae le ricchezze e alla fine trova anche una giustificazione scientifica dietro cui celare il loro razzismo!

Il 27 novembre 2009 a Torino, con le più alte Autorità in testa, è stato inaugurato il nuovo museo dedicato a Cesare Lombroso, costato oltre 5 Milioni di euro e pagato anche con i soldi dei meridionali, nel quale museo, racchiuse in centinaia di teche, sono esposti scheletri e teste dei “briganti meridionali” da lui sezionati (le potete trovare su internet), ma cosa gravissima, nessun politico “italiano” ha mai commentato anche solo per prenderne le distanze o per esprimere semplice disappunto. C’è voluta una lunga battaglia dei meridionalisti, passata attraverso migliaia di firme e molte adesioni di Comuni e Regioni, tra cui la Regione Calabria, che, all’unanimità ha aderito al “Comitato No Lombroso” (di cui io faccio parte), e pertanto oggi ringrazio tutti gli Onorevoli regionali per aver contribuito a questa grande vittoria di civiltà  e di dignità del popolo calabrese! Questa vittoria è solo l’inizio della nostra legittima difesa contro le soprafazioni della politica colonialista del nord!

l’unità d’Italia

di Michele Bisceglie
(2^ parte – tratta dal libro “1861-1871: 10 anni di storia nascosti”, 2011, Falco editore, www.falcoeditore.com)

Oltre ad averci rubato tutto iniziarono anche a criminalizzare il nostro passato, operazione non ancora ultimata, cercando sempre in ogni modo di creare dentro di noi veri e propri complessi di colpa e di inferiorità: il Sud è camorra e mafia, il Sud succhia i soldi al Nord che lavora, ecc. Eppure dalle statistiche ufficiali e dalla storia risulta che i più grandi ladri e truffatori sono sempre stati nel Nord, ma su questo si sorvola con indifferenza. Questa continua azione di mistificazione è sotto gli occhi di tutti e solo chi non vuol vedere non se ne accorge(Antonio Pagano).

Voglio ricordare qualche scandalo nordista: Banca Romana, Banca Italiana di Sconto, Anas, Loocked, BNL Argentina, Banco Ambrosiano, Scandalo dei Petroli 1° e Scandalo dei Petroli “duemila miliardi”, Enimont, Tangentopoli e Mani pulite, Telekom Serbia (sto parlando di importi di gran

Tag: CalabriaGiovanni PecorameridionalismoMichele BisceglieRete per la Calabriasud

IL NORD REALIZZA LA SUA COLONIA

di Michele Bisceglie
(tratto dal libro “1861-1871. Dieci anni di storia nascosti”, 2011, Falco Editore, www.falcoeditore.com)

La politica di sfruttamento dei “fratelli d’Italia” nei confronti dell’ex Regno di Napoli fece esclamare al deputato Francesco Noto nella seduta parlamentare del 20 novembre 1861:

“Intere famiglie veggonsi accattar l’elemosina; diminuito, anzi annullato il commercio; serrati i privati opifici. E frattanto tutto si fa venir dal Piemonte, persino le cassette della posta, la carta per gli uffici e per le pubbliche amministrazioni. Non vi ha faccenda nella quale un onest’uomo possa buscarsi alcun ducato che non si chiami un piemontese a sbrigarla. Ai mercanti del Piemonte si danno le forniture più lucrose: burocrati di Piemonte occupano tutti i pubblici uffizi, gente spesso ben più corrotta degli antichi burocrati napoletani. Anche a fabbricar le ferrovie si mandano operai piemontesi i quali oltraggiosamente pagansi il doppio che i napoletani.
A facchini della dogana, a camerieri, a birri vengono uomini del Piemonte. Questa è invasione non unione, non annessione! Questo è voler sfruttare la nostra terra di conquista. Il governo di Piemonte vuol trattare le provincie meridionali come il Cortez ed il Pizarro facevano nel Perù e nel Messico, come gli inglesi nel regno del Bengala”.


Tag: CalabriaGiovanni PecorameridionalismoMichele BisceglieRete per la Calabria

~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~"Non dimenticare che nei periodi più bui, un piccolo numero di donne, di uomini, di giovani e perfino di bambini sparsi sulla terra, sono stati capaci di cambiare il mondo” (Frére Roger Schutz) SEGNALA LA TUA DISPONIBILITA' A DARCI UNA MANO UTILIZZANDO LA NOSTRA PAGINA DEI "CONTATTI" ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~

  • LA RETE PER LA CALABRIA SOSTIENE IL 5×1000 PER AMMAZZATECI TUTTI