M'illumino di Meno

 

 

L'inquinamento  Luminoso

La luce per la maggior parte dei sistemi biologici è un fattore vitale, così come l’alternarsi tra il giorno  e la notte che ha accompagnato l’evoluzione di animali e vegetali per centinaia di milioni d’anni.

 

 

Quando si leggeva al focolare


 

La luce di candela è fioca. Molto. Due candele accese in una stanza 5×5  ( 3x3 bastava la lumera  ) arrivano a gettare un cerchiolino di luce gialla grande abbastanza per una pagina e lasciano il resto della stanza nella semioscurità. A patto di tenere la fiamma bene alimentata, si legge meglio accanto al camino – a patto di sedere in basso e tenere il libro orientato nel modo giusto. Le considerazioni  sono state apprese da  quelle " ricerche " lontane dalla realtà dove che non hanno considerato la pessima riflessione del soffitto , non certamente bianco per riflettere la luce. Immancabilmente annerito dalla persistente infiltrazione del fumo che " catramava " le tavole dei soffitti. La considerazione poteva essere per una casa signorile ma non per le "stanze  " dignitosamente e acutamente piccole per difendersi dal freddo e non solo.

Provandoci, comunque ,  si acquisisce una nuova comprensione a leggere un libro nonché un rispetto per tutti quegli scrittori che hanno prodotto capolavori a lume di candela.

Nelle nostre escursioni tra le case contadine non ci è stato singolare trovare libri che

sicuramente venivano letti al focolare e alla luce delle lanterne.


Anche senza voler leggere, scrivere o cucire, la quantità di luce è limitatissima. Vista da

un’altra stanza attraverso una porta a vetri, la luce di due candele è un pallidissimo alone

bigio e , vista attraverso una finestra da una distanza qualsiasi, ci vuole spirito

d’osservazione per rendersi conto che la stanza non è al buio ma appena illuminata .

Con un buon lume le cose miglioravano un po’, ma occorreva alimentare seriamente il camino  e

,considerato che la legna non difettava , vicino al focolare si stava  nella posizione ideale per riposare

e leggere .

Inquinamento luminoso

 

 

L’impatto dell’illuminazione sulla fauna e sulla flora

La luce per la maggior parte dei sistemi biologici è un fattore vitale, così come l’alternarsi tra il giorno  e la notte che ha accompagnato l’evoluzione di animali e vegetali per centinaia di milioni d’anni. Nel momento in cui si altera quest’equilibrio con l’irraggiamento di luce artificiale sugli ecosistemi, in cui vivono e si riproducono gli animali, vi è il rischio di creare danni irreversibili. Oggi è ben noto che l’inquinamento luminoso può recare danni al mondo animale non solo a livello di individuo, ma anche a livello di popolazione, comunità e di ecosistema, mediante abbagliamento diretto e illuminazione persistente .

Tra gli effetti maggiormente noti dell’inquinamento luminoso si annoverano il disorientamento, l’aumento di mortalità e l’interferenza con i cicli vitali di molte specie fotosensibili. Si conoscono  modifiche comportamentali dovute all’illuminazione artificiale  e, sul nostro territorio  montano, anche per le mutate condizioni ambientali dovute  alla esistenza cospicua  di generatori eolici  che  , è accertato , disturbano  le rotte migratorie e interferiscono sui comportamenti orientativi degli uccelli . Soprattutto le specie di passaggio  che hanno rotta tra Monte Contessa e Monte Covello.

È noto che molti uccelli, tra cui i Germani reali e alcuni Passeriformi (come Capinere, Beccafichi, Bigiarelle ), usano l’orientamento astronomico, luna e stelle fisse, come riferimento per mantenere la rotta durante i voli nelle loro migrazioni notturne e, pertanto, possono essere disturbati dalla presenza di fonti luminose artificiali quali la luce rossa delle torri eoliche .

Lungo un viale alberato cittadino, illuminato artificialmente è facile notare come le chiome degli alberi ubicati in prossimità dei lampioni stradali, si protendano verso le fonti luminose.

Le lampade è intuitivo che  possono influenzare in modo significativo l’attività biologica delle piante, prolungando la fase luminosa della fotosintesi durante la notte e generando così una marcata situazione di stress nella pianta.

 

Oscura e profonda era e nebulosa

tanto che, per ficcar lo viso a fondo,

io non vi discernea alcuna cosa.

«Or discendiam qua giù nel cieco mondo»,

cominciò il poeta tutto smorto.


«Io sarò primo, e tu sarai secondo»

 


 

 

 

Le lucciole

Le lucciole sono parte del patrimonio naturalistico italiano, stanno però gradualmente scomparendo a causa dei pesticidi, della cementificazione e dell’alterazione dell’equilibrio ambientale.

Nella nostra montagna diverse specie animali sono disturbate anche dalle “ evoluzioni “ continue della pale eoliche.

L’uomo ha inventato la lampadina a incandescenza verso la fine dell’Ottocento .Le lucciole, invece, emettono luce da sempre, senza alcuna fatica, illuminando i boschi, le campagne e i nostri cuori nelle notti estive. Il lume e le lucciole sono stati i compagni fedeli e naturali di Bruno e Anna al Pagliaio della Mela . Nessun altro disturbo se non l’arrivo delle falene .Le farfalle notturne. Sono molto belle e si lasciano gurdare negli occhi mentre si godono lil bagliore tremolante della fiammella. Tutti conosciamo le lucciole, non tutti però sanno che si tratta di un coleottero, appartenente alla famiglia dei Lampiridi. Lampurijha o sampurijha …arriva da lì.

Perché le lucciole si illuminano

Il caratteristico bagliore delle lucciole, fenomeno definito bioluminescenza, è finalizzato all’accoppiamento, la luce serve appunto a maschi e femmine per vedersi. La femmina può emettere luce per oltre due ore, mentre il maschio solo per brevi istanti.

La luce prodotta dalle lucciole è forse la più efficiente che esista. Una lampada ad incandescenza, ad esempio, converte in luce circa il 10 per cento dell’energia, il restante 90 per cento viene disperso sotto forma di calore. Una lucciola è invece in grado di impiegare quasi il 100 per cento dell’energia generata dalla reazione chimica per produrre luce.Oggi la luce viene prodotta anche con le lampade a Led. Queste inquinano ancora di più llo spettro luminoso ma a noi importa poco. Anche perché non lo sappiamo

Le popolazioni di lucciole, efficaci indicatori della salute ambientale, sono in declino in diverse aree del mondo. Soprattutto in Italia .Difendiamo questo fenomeno .però, con le buone intenzioni e con la pubblicità.

Le cause principali della scomparsa delle lucciole sono l’utilizzo di pesticidi, la cementificazione e l’inquinamento luminoso. I pesticidi uccidono le larve che potrebbero essere invece ottime alleate degli agricoltori, si nutrono infatti di lumache, chiocciole e altri insetti dannosi per le colture.

L’amore per gli animali coincide con l’amore per il mondo. Se hai a cuore l’ambiente, il rispetto, la gentilezza, valuta di scegliere una nuova energia. Non inquinare l’ambiente.

 

Le idee  ,  anche per uno sviluppo sostenibile

Il culmine dell’estate sono per tanti i  momenti di pace. Quando si fa sera è appagante  sedersi sotto ad un albero e cercare  con lo sguardo le lucciole, mentre il cielo sereno  risplende delle loro sorelle, le stelle. Se avessi voce in capitolo, farei abbassare l’illuminazione pubblica nei giorni del solstizio d’Estate. Davanti all’ultima delle Serre ( La catena termina al Passo della Rutta ) ,da mare a mare ,  si osserva il profilo lungo e disuguale della Presila. Sotto il profilo è un continuo vibrare di lucette .Quello delle pubbliche illuminazioni e degli abitati .Lamezia è la più estesa ed è bello distrarsi per tanto tempo. Ma è pur un disturbo visivo che si chiama inquinamento. Forse, dopo una certa ora , non sarebbe una offesa attenuare questi bagliori che puntano al cielo e abbagliano . E potremmo sentire di nuovo la magia della notte.

Quando finalmente siamo circondati dal buio, allora possiamo incominciare a scoprire la luce. Il fuoco è la sua forma più semplice. Potrebbe darsi che una volta seduti, in mezzo alla natura aperta, ci sia lo spazio sufficiente solamente per qualche piccola candela. O per qualche lumino in vasetti di vetro.  Come facevano i nostri contadini .Bastava recuperare tra  il vasellame di  cucina poco usato : un  bicchiere, una scatola di latta..una bottiglia..una boccia.

Le candele sono decorative anche spente, specialmente in gruppi di varie dimensioni e con la cera a lacrima sino all’ultimo mozzicone. Non è una soluzione costosa e di solito ci duole il cuore accendere la prima candela perche nei negozi si trovano quelle decorative , colorate, ma il risultato è davvero appagante. Quelle buone e semplici si usano ancora in chiesa e quelle sono le migliori. Le più collaudate.

Quando accendiamo le candele ,le lenterne o i lumi , arrivano le falene. Le farfalle notturne sono belle. Anche le zanzare che sono aggraziate più delle falene ma si fanno disprezzare. Si ha  difficoltà ad individuare l’estetica e il loro movimento aggraziato perché “ la contraerea “ diventa implacabile... Forse le terranno lontane alcuni oli ,diconoi. Forse. Però le candele alla citronella hanno un buon odore e loro sì, che sono anche belle.

Le lucerne – le conoscete?  Ne abbiamo trovato qualcuna e quelle in pietra sono molto primordiali. Fatte in casa

Nelle nostre case contadine di montagna , quelle vere , qualcuna rimessa “in condizione “ – rinduciuta – ha fatto la sua bella figura. Qualcuno , senza tante pretese per provare il gusto del semplice ,ha soggiornata per poche giorni e poi ha allungato …un mese. Di notte la voce dei rapaci , dei grilli ,la voce del vento e purtroppo il fastidio delle pale…Di notte  disturbano, disturbano e questo si chiama pure inquinamento.

L’amore per gli animali coincide con l’amore per l'ambiente .Per il mondo. Se hai a cuore l’ambiente, il rispetto, la gentilezza, valuta di scegliere una nuova energia. Non inquinare l’ambiente.

 

 

 

franco casalinuovo  jacursoonline   Ass. Cult.  Kalokrio