Ai nostri Amministratori

Signor Sindaco ,

Signori Consiglieri della Maggioranza,

Signori Rappresentanti della Minoranza Consiliare.

Signor Antonio Ciliberto ,responsabile dell’Area Tecnica di codesta Amministrazione.

A nome di tutti quelli che rappresentiamo e condividono gli ideali dell’associazione Kalokrio. A nome di quant’ altri che , vicini o lontani , hanno coscienza di appartenenza a questo luogo (ancor più che alle persone ), avvertiamo l’obbligo morale per fare appello alle Vostre coscienze affinchè le competenze ,a Voi demandate dal popolo ,non vengano delegate alla sola burocrazia della Municipalità che rappresentate.


La sostituzione al vostro ruolo politico non può essere demandato per la soluzione sempre più pressante verso adempimenti che potranno incidere sia sul territorio che sull’intero tessuto urbano e che ,riconosciamo, arrivano a Voi trascurati negli anni .

 

Cosa Chiediamo

Proponiamo un accorato appello per sensibilizzate le vostre competenze amministrative in merito al cedimento strutturale di quasi tutti i muri che ,vistosamente ,stanno cedendo soprattutto per la scarsa attenzione, il disamore e la carenza di manutenzione perseverata nel tempo.

Assieme a queste incurie ,anche geologicamente ,pare, qualche fenomeno sta concorrendo ad accelerare tali processi di cedimento.

La prima negligenza ha avuto luogo già qualche anno fa e ,in questi giorni ,potrebbe avverarsi la seconda e poi la terza ...nella indolenza quasi generale anche di chi ,come Voi Amministratori , può rimanere intrappolato  verso un disinteresse consolidato ma non giustificabile .

Vorremmo appena ricordare come questa collettività sia stata già privata di simboli generazionali indelebili quali il Calvario,le Icone sulle strade rurali,i resti di Antiche Sepolture e di rinvenimenti interessanti, di Scalinate , Ringhiere ,Arcate in pietra , Statue , Suppellettili , Fontanelle,Paramenti e Arredi Sacri, Organo a Canne , Organo a Mantice, Confessionali ,Targhe e Stipi in legno …..mentre della Civiltà Contadina è rimasto troppo poco essendo stato spogliato tutto, ad esempio , nei tredici Mulini e Case Coloniche che hanno sorretto per secoli l’economia e la vita di questo paese.

Languono i muri esterni del Municipio con appresso il Colonnato di Cinta , sono cadenti i Portoni dei Palazzi Comunali e sono in stato di degrado i Muri e le Scalinate del Timpone.

Quanta dimenticanza ,quanta indolenza e quanta negligenza.

Dopo questa apparente catastrofe non siamo qui per allestire processi o condanne nè siamo attrezzati per l’inventario delle opere che “collassano “ . Stiamo prendendo solo consapevolezza che tale malessere esiste ,è bene che sia enunciato ed è opportuno che sia responsabilmente condiviso tra gli ultimi che resistono.

Riteniamo ,pertanto che la presente serva per dare un qualsiasi contributo umano e sociale a Voi Amministratori che in questo particolare momento siete delegati ad amministrare la cosa pubblica in un momento forse delicato.

Scriviamo, anche, che abbiamo registrato buona accoglienza di proposte e segnali di impegno sul " campo " .

Avvertiamo ,dunque,il disappunto che potremmo anche suscitare ,ma provocatoriamente ,non percepiamo ad esempio ,alcuna azione  sulla cosiddetta “Area del Pioppo” leggi ex Burrone Castano’ che senza allarmismi, comincia a guadagnarsi qualche seria attenzione.

Intanto siamo per la ricostruzione del muro in pietra e con le stesse pietre. Sono proprietà comunali per i quali gli amministratori dell’ottocento non si sono fasciati la testa e al contrario ,senza una lira , hanno trovato il coraggio di abbattere ben dodici case per far posto alla strada e alle opere annesse.

Leggi muri,muretti ,cunette ,ponti e ponticelli. Vedere beni patrimoniali, mutui , Tasse, Monte Frumentario,Taglio Cellia , Taglio Cerasara, Dietro Volino,Mano Morte ecc…..

 

Insieme si può e noi siamo per condividere anche la voglia di fare.

Perchè

Noi siamo ciò che ricordiamo di essere stati ma è difficile sapere per ricordare in quanto a volte pesa e a volte non si ha interessi.

Personalmente ,ritengo che la nostra memoria storica sia un diario, un salvadanaio della vita comunitaria che racconta i fatti più significativi delle vicende che hanno accompagnato questa collettività .E senza memoria non c’è futuro.  Ma qualcuno dirà … fatevi li ...

Fc&Md per jacursoonline