Il Dott. Gratteri a Jacurso

Lezione di Legalità

 

Aria di legalità Sabato sera a Jacurso alla sala Convegni di Via Nazionale. Nella piccola comunità , in tanti non credevano alla possibile presenza del Dott. Gratteri , Procuratore di Catanzaro.

 

 

Invece non bisogna trascurare i piccoli centri,abbiamo capito dalle parole del Dott. Gratteri, perché è dalle piccole piazze che inizia il viaggio verso il potere degli aspiranti uomini degli affari illeciti.

Presenti il Sindaco ed altre autorità , gli interventi sono stati moderati dalla giovane  giornalista Sig.ra Canino che ha proposto una serie di domande alle quali il Dott. Gratteri ha replicato con argomentazioni alle quali per la gente comune ,spesso, non è abituale darsi risposte.

Tra il numeroso pubblico in sala si è notata la presenza di alcuni Sindaci della zona ,tante giovani donne e per le forze dell’ordine il Comandante la Stazione Carabinieri di Cortale, Capobianco, accompagnato dall’App.Amantea.

Il Dott. Gratteri ,da pochi mesi alla procura di Catanzaro,ha detto della qualità e del buon lavoro svolto da questa Procura anche se a volte condotto in ordine sparso .

E al proposito ha riferito dell’impegno in atto per ricostruire e riorganizzare un ufficio più efficiente.

Il Procuratore Gratteri ,il Sindaco e il Comandante la Stazione Carabinieri di Cortale Capobianco

Non è vero ,ha poi detto ,che i meridionali sono omertosi come capita abitualmente di leggere o ascoltare dalle fonti di comunicazione. Con tale informazione potrebbe passare il comportamento alla abitudinarietà a non  farlo ed ha citato la testimonianza di un prete ,che poi ha pagato con la vita , e che ha rappresentato la prima vittima della Chiesa.  E ,tra la gente, capita che la persona non parli perché non sa come e dove farlo.


il Sindaco, il Dott Gratteri e due consiglieri, Mattia Dattilo e Francesco Gigliotti

Alle domande dell’interlocutrice,si prosegue sulla liberalizzazione delle droghe e a proposito dell’inquietante e crescente mercato degli stupefacenti il Dott. Gratteri spiega le motivazioni della Sua contrarietà alla liberalizzazione di quelle leggere.

Le droghe leggere, per tutte le organizzazioni mafiose , spesso rappresentano solo "il primo passaggio" .Una piccola organizzazione criminale nasce ,acquista potere e conquista una piazza di spaccio iniziando con la marijuana .

Il passo poi è breve per utilizzare quella stessa piazza per vendere eroina e cocaina" e intraprendere nuovi percorsi.

Dalla mancata liberalizzazione ,con il contrasto allo spaccio di hashish e marijuana non è vero che si sottrae tempo ,uomini e risorse ad obiettivi o indagini più importanti e aggiunge che "Le attività investigative dimostrano come le organizzazioni criminali ,che spacciano gli stupefacenti al dettaglio ,spacciano pure cocaina, eroina, insieme anche alla marijuana, hashish e droghe sintetiche.

Infine un passaggio interessante sulla dimensione sociale entro la quale si inquadra il fenomeno ‘ndranghetistico” che coinvolge le pubbliche Amministrazioni . Alle domande risponde che “con lo scioglimento si mandano a casa gli amministratori cioè i politici , ma non i quadri,cioè gli impiegati e i dirigenti spesso “sistemati “ anche per il dopo da quella maggioranza politica sospesa per collusione o altro".

Rimane ,cioè, il dirigente di uno o più settori, anelli di congiunzione , tra il gruppo affarista e l’amministrazione anche quando il politico “colluso “è stato estromesso .

Le amministrazioni e le mafie ,conclude ,sono purtroppo figlie della società in cui nascono e la ndrangheta esiste perché noi le accordiamo consenso .Quante volte i nostri figli vedono il capo del paese dialogare ,prendere il caffè,parlare di pallone cioè attorniato dai loro padri ?

Se questo consenso venisse a mancare le “ndranghete “sarebbero ridotte a semplici associazioni organizzate di criminalità comune. E spiega come è semplice mettere il cappio al collo di un professionista,un imprenditore ,un proprietario terriero ,una persona in difficoltà.

Dopo questo interessante incontro con il Dott. Gratteri – si è usciti sicuramente più “ acculturati “ e consapevoli che in questo Sud tutti dentro di noi teniamo un atteggiamento non obiettivamente sincero nella società in cui viviamo giornalmente .

Atteggiamenti che portano all’indifferenza verso i soprusi e che pertanto come dice il Dott. Gratteri ,le mafie non possono essere altro che figlie di noi stessi e della società che formiamo.

E’ seguita,complice San Martino ,la “castagnata “ e la degustazione di un piatto tipico.

Come è noto ,oltre che magistrato, il Dott. Gratteri è anche un saggista con tanti libri di successo che hanno trovato larghi consensi.

In essi c’è non solo la denuncia del male chiamato mafia, ma anche una forte attenzione per l’aspetto educativo alla legalità, una forte sollecitazione all’impegno primario soprattutto delle nuove generazioni.


Padroni e Padrini

 

fc14 nov 16