Il Presepe del 2015

Il presepe del 2015

L’allestimento di un presepe è una vera e propria arte. Non tutti sono in grado di cimentarsi in questa attività temporanea ed unica che si verifica ogni fine d’anno in occasione della nascita divina.

 

 

Da noi fare il presepe era già da sempre una sorta di ricorrenza che in ogni casa vedeva impegnati soprattutto i ragazzi di mezza gioventù.

Talvolta lo si faceva ,anche senza tanta febbre religiosa, giusto per impegnarsi nel desiderio famigliare per l’evento della tradizione. Don Guzzo ,parroco sino agli anni '60 , era un cultore del Presepe .

Allestiva da solo uno scenario pieno di significati etici, sociali e naturalmente religiosi .

Poi le recite chiudevano la parentesi natalizia. Ma erano altri tempi.

Recita davanti la grotta. Periodo Guzzo Arciprete

Fare un presepe è dunque un rituale divertente per grandi e piccoli che scatena la curiosità di cercare i pastori, i re magi ,le pecorelle ,l’angioletto…il mulino animato ,il fabbro che batte il ferro …In chiesa il rituale non cambia granché. Almeno sino a un decennio fa o certamente di più ,si faceva a gara per avere le chiavi del portone che ogni sera si apriva e si chiudeva alle spalle.

Oggi le cose son cambiate praticamente di corsa . Non solo si rischia di non vederlo allestire ma non c’è alcun interesse tra i giovani a prendere il testimone. E se non si impara…. Quest’anno , come ormai è ricorrenza ,anche per la poca disponibilità dei soliti faticatori serali, è stato mastro Ciccio Trino a ricaricarsi il fardello dopo una giornata di lavoro . I soliti faticatori hanno comunque dato il loro indispensabile contributo e così Bruno De Vito e l’esperto Mario Vincenzo Buccafurni hanno pure partecipato nella scadenza natalizia dell’addobbo.

Il Presepe è anche un connubio tra sacro e profano e per chi lo allestisce è necessario non distrarsi eccessivamente nella fantasia progettuale della creatività.

Il venditore di formaggio . il fabbro , il falegname ,il vinaio ,il contadino ,le pale del mulino spesso allontanano lo sguardo dalla grotta che però anche stavolta è stata posizionata al posto giusto ,cioè in evidenza .

Mastro Ciccio ha dedicato quasi un intero mese per l’allestimento, insieme ai predetti saltuari collaboratori .

Come capita in queste circostanze ,il lavoro ,i materiali e il tempo impegnato sono gratuite e spesso mal ripagate .

Dopo una diecina di anni e più ,Il Natale e il presepe hanno trovato ospitalità nel santuario Madonna della  Salvazione .

Fin quando forze e dedizione continueranno ad essere disponibili continuerà questa tradizione silenziosa e sinora mai interrotta .