Fagiolata '13

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La fagiolata 2013

Si è ripetuta anche quest'anno la tradizionale serata presso l'oratorio.Il gruppo di amici si è ritrovato insieme ancora una volta a preparare quanto necessario per allietare la serata e le persone intervenute a gustare un buon piatto di fagioli preparati con gusto ed in vario modo.

Jacursoonline porge i saluti ai partecipanti della fagiolata o meglio alla zuppa di pane e fagioli accompagnata da un buon bicchiere di vino .E’ una buona iniziativa perché la serata ,con la  sua piccola aggregazione ,tenta in questo modo di legare il passato con il presente del quale  Jacurso ha bisogno.

...  dal sito Jacursoonline

...Questo e pochi altri erano  i piatti tipici di cui disponevano i nostri nonni per alimentarsi  e far fronte alle fatiche giornaliere.Piatto nutriente,genuino e abbondante cioè “saziante”.Diceva un proverbio che “posa e vinu  ,de sula basta “. Noi l’abbiamo chiamata sempre “posa”,in altri luoghi vicini la chiamano anche “suraca” o anche “Posegghja” (a Curinga).La posa veniva coltivata a larga quantità “janca e russa “ e di diverse qualità che qui non è il caso di”sciorinare”. Posa,cucuzzi,puarri ,patate,scariole , peperoni ecc. erano le delizie di cui inconsapevolmente (oggi per noi) sapevano nutrirsi i nostri nonni.La posa serviva  come alimento ,soprattutto nel periodo invernale,e si accompagnava con un buon condimento di olio “biologico” e l’immancabile “scalogna” o cipolla rossa de jicurzu oltre al bicchiere de vinu.Di questo legume  i nostri contidadini erano fieri e lo accompagnavano con piccanti peperoncini coltivati anch’essi con scrupolosa attenzione per  essere “vruscianti”. Tutti,indistintamente ne mangiavano un piatto,ricchi o poveri,grandi e piccoli che fossero. Per i poveri costituiva,di fatto ,l’alimentazione meno costosa e laboriosa avendo tutti gli ingredienti a “portata di mano “ ed era il vero nutrimento. Abitualmete 'na bona pignata era sufficiente farla cuocere al fuoco da primo mattino. I fagioli,cioè la posa,sostituivano la carne ,anzi era la carne dei poveri,considerato che quest’ultima si consumava tra Natale,Pasqua e la Salvazione. Ma solo di capra. Oggi la carne si consuma quotidianamente e mangiare fagiola è quasi uno sfizio. Si è tutto capovolto.Nelle nostre campagne si produceva buona “posa”e nelle case si “aggiustava”un saporoso piatto.Cortale e pure Girifalco erano ottimi produttori di fagiola.Girifalco produceva dei saporosi “luppini” ed un certo “Limbejha”,un  caratteristico omaccione di mezza età,  si portava ,a piedi ,a Jacurso e barattava un piattino di “luppini” con due di Fagiola. A jacurso una donna andava ,anche, nelle sette bettole per vendere i luppini che si consumavano con il vino…….Questo ed altri argomenti  sono tratti da “Foresi e Contadini nelle campagne di Jacurso  da documenti,ricerche,testimonianze e tradizioni a cura dello scrivente. Saranno pubblicate a breve sul sito.E allora non ci rimane che rivederci davanti ad un piatto rustico colmo di “posa” ovunque si voglia fare.

Pierino Ciliberto ha cucinato ,da buon professionista quale è .Sughi e cottura dei fagioli sono stati preparati con l'ausilio di Bruno e Vincenzo  Maiolo,Assunta ,Mario Pellegrino e Antonio Vonella. Hanno partecipato un buon numero di persone con lo spirito di stare insieme,che fa sempre bene.Bambini ,ragazzine e ragazzi si sono divertiti ai biliardini.

tavolata