A proposito di rifiuti
“ Cuamu vi vinne a ‘mmente !”
L’espressione ,nel mondo contadino e artigianale ,era il modo immediato per esternare una soddisfazione . Porre rimedio, con una trovata intelligente, ad una difficoltà e mandare avanti un lavoro , costituiva l’ingegno continuo dei nostri padri che ,privi di mezzi ,allenavano continuamente l’ingegno.
Oggi quel mondo è quasi del tutto sparito o sta per esserlo e questa espressione diventa sempre più rara tra coloro che ogni giorno si affardellano per porre riparo alle afflizioni giornaliere. I nostri amministratori ,che contadini o artigiani non sono ma ben altro , difronte al problemi dei rifiuti ,hanno avuto “ in ‘mmente “ di rivolgersi nientemeno che a una regione amica e con la quale si collabora dal tempo dei Savoia.
Gli amministratori di quella fortunata terra, il Piemonte ,hanno giustamente risposto ..N0 ! semmai vi mandiamo i nostri ,quelli speciali ,ma i vostri (da pattumiera ) teneteveli e imparate a smaltirveli da soli !
"I nostri impianti -ha aggiunto l'assessore regionale all'Ambiente Roberto Ravello- sono stati realizzati per gestire una tipologia di rifiuto caratterizzata da un’alta percentuale di raccolta differenzia; nel caso della Calabria, si tratta di rifiuto tal quale, pertanto non compatibile con il nostro sistema”.
Giusto ! Dobbiamo cominciare a programmare i nostri zozzi, poveri e umili rifiuti o da incapaci si va a casa. Non risulta sia stato mai fatto un passo serio in tale direzione e al fallimento dei vari commissariamenti cominciati nel lontano 1997. Si è giocato a scaricabarile all'interno della regione,non si è mai pensato alla differenziazione incentivata e motivata nè si è mai ipotizzato un investimento economico sull'impiantistica del riciclaggio .
Qualche nostro amministratore locale (del litorale Cosentino) in verità un’idea gli era pure “ venuta a ‘mmente “ . Ricopiandola dal nostro passato, quando le molliche di pane non si conferivano nella busta ma si “ scotulavanu “ e insieme ad altri “avanzi” (pochi) divenivano “ il mangiare “ per galline ,maiali e cani. Io me lo ricordo bene . Non c’era granchè da “rifiutare “ .Gli scarti commestibili sfamavano le bestie e gli altri ,biologicamente degradabili, concimavano le campagne.
Si parlava poco di tumori e diossine e le comunità non avevano tempo per le proteste con gli striscioni. Oggi quell'amministratore ha reintrodotto le galline come operatrici ecologiche e produttrici di uova come quelli di una volta.Ma nella bassa Calabria pare che le "pecore" saranno operatrici ecologiche nel parco degli scavi.
Da noi,Il buon Pasquale e il Vigile Peppino spesso si portavano nel nostro vasto territorio. Si imbattevano in carcasse di macchine, fustoni e abbandoni vari. Qualche volta “ispezionavano “ gli abbandoni e rintracciavano i depositari …La discarica era controllata e quasi biodegradabile ,ciclicamente veniva compattata con la ruspa. Il servizio rifiuti funzionava e nessuno ha mai protestato.
Ma i tempi sono cambiati e di tanto !. In bene certamente per la tutela dell’igiene, meno per l’ambiente ma con soddisfazione per quella consumistica. Oggi ,comprare una fetta di formaggio significa portarsi a casa ,il prodotto incartato , la guantierina di polistirolo bianco e tanta pellicola trasparente. Per l’igiene del prodotto la sola carta non potrebbe già bastare ? Ma poi se non metti queste cose, non vanno in crisi le aziende e ti licenziano i lavoratori ? E allora si demanda più di un compitino alla scuola dove si lavora poco e si può fare perciò… l’educazione ambientale, l’educazione stradale, l’educazione alla legalità, l’educazione sessuale, l’educazione alla convivenza civile ,il patentino ….Quante educazioni ! Nella scuola ai ragazzi andrebbe prima di tutto insegnato il Latino la Matematica il Disegno l’Informatica e l’Italiano perché il Prof. o la Prof. di Elettrotecnica non devono parlare di ambiente o di sesso ma insegnare bene le loro conoscenze! E la Scuola ,quella che forma, sta fuori ,tra la gente.
I nostri amministratori ,considerato che oggi la politica è un mestiere cioè una professione, avrebbero però bisogno delle conoscenze sul territorio che amministrano . Bisognerebbe percorrerlo il territorio,assaporarlo e non approvare un piano disegnando aree (sulla carta ) per destinazioni inadatte o stilare un programma senza aver conosciuto le bellezze o le asperità di un luogo.
Conoscerne ,cioè, le risorse ,le potenzialità e destinarne l’utilizzo dovrebbe essere una cosa fatta " per davvero". Nel territorio calabrese ed italiano, esistono indubbiamente i siti ottimali che possono ospitare certamente le discariche controllate, gli inceneritori e i differenziatori per il riciclaggio dei materiali “buoni “. Pensiamo alle lattine di birra e coca cola (alluminio) ai componenti elettronici (oro e rame ). I rifiuti vanno certamente differenziati ,riutilizzati e smaltiti ma sul territorio . Dove sono stati prodotti e non certamente spediti all’estero .Forse che all'estero sono più capaci o hanno solo deserti ?
Sicuramente saranno più attenti alle necessità sociali.La collettività deve anche imparare a riciclare, differenziare ,essere meno sporcacciona, fare meno…olà ! con le buste sulle strade , ai bordi dei sentieri ,le lavatrici negli alvei dei fiumi, i materassi nei boschi. Le proteste procedono dopo i sani e civili comportamenti e ,se giuste, devono essere ascoltate . Troppo spesso arrivano per l’incapacità di adeguate scelte politiche e soprattutto per la marginalità ritagliata alla collettività che spesso, se non sempre, resta esclusa dalle scelte operate da chi ha virtualmente tutti gli strumenti per farlo e non lo fa.