Le Pietre del Carso

Se le Pietre del Carso ...

 

La Grande Guerra aveva provocato la morte di milioni di soldati.  Tanta gioventù

Per mantenere viva la memoria di questi giovani Caduti , Francia e Gran Bretagna , finita la Guerra, pensarono giusto dare una degna sepoltura ad un “ Soldato Ignoto “ considerando l’impossibilità di poter ricomporre e recuperare tutti i corpi , per lo più, senza una sicura identità.

Su questo proponimento , Francia e Gran Bretagna , pare  si sarebbero  mosse  per prime ma  a dire il vero anche  l’Italia era stata la prima Nazione , tra i belligeranti  a istituire a livello  ufficiale , una giornata per commemorare la fine della Grande Guerra. Appunto la data del  4 novembre con  l’entrata in vigore dell’armistizio susseguente dell’accordo siglato a Villa Giusti . Gli altri alleati , si è anche letto ,  che avrebbero considerato  come data quella dell11 novembre, il giorno in cui venne invece siglato l’armistizio di Compiègne. A parte queste considerazioni ,il Milite Ignoto francese fu sepolto a Parigi, sotto l’Arc de Triomphe  e , nello stesso giorno , un rito analogo si celebrò in Inghilterra  dove   Il Milite Ignoto britannico veniva  sepolto a Westminster.

In Italia il ricordo e la cerimonia analoga si concretizzava con l’ iniziativa  del deputato Cesare Maria De Vecchi mediante  la proposta di legge di istituire tale stessa  commemorazione. Il Disegno di legge veniva approvato alla Camera il 4 agosto 1921  proponendo  il Vittoriano come luogo della sepoltura.

Il Vittoriano, per intento  conosciuto,  era stato costruito con lo scopo di rendere perenne il ricordo di Vittorio Emanuele II, chiamato  “ il Gran Re ” o riconosciuto  come “ il Padre della Patria ” ... In realtà dopo comprensibili divergenze le due volontà si compensarono così anche per celebrare la Dinastia Sabauda  che , a buon ragione , collocando in quel luogo pure la tomba del Milite Ignoto, si andava a  mettere in risalto come , accanto alla monarchia sabauda, ora anche i Soldati d’Italia avevano creato la Nazione . Fu anche  questo il motivo per cui il monumento , da allora , veniva riconosciuto  e menzionato  come “Altare della Patria”.

Il Cerimoniale dell'Evento

L’evento che porterà al Vittoriano il feretro di un soldato sconosciuto ha origine nella Basilica di Basilea con la presenza significativa di  Maria Bergamas, madre di Antonio Bergamas, cittadino austriaco che aveva disertato per combattere tra le fila dell’Esercito italiano  poi  morto in combattimento  nel 1916.

Le zone di Guerra oggetto di aspre battaglie e di tanti soldati deceduti in combattimento , erano state accortamente individuate e , come si potrà osservare nella cartografia, corrispondevano a undici luoghi diventati simboli del martirio a cui andarono incontro tantissimi ragazzi. Quelli che partirono da Jacurso non sapevano di Guerra e non sapevano di quel lungo viaggio .... Ragazzi quelli dell'ultima leva del '99 , chiamati quando  ancora andavano a scuola e spediti in prima linea con un solo destino. Vedere il mostro negli occhi : la Guerra

 

Tra il 3 Ottobre  1921 — 25 Ottobre 1921

La Commissione insediatasi con la legge istitutiva del Milite Ignoto esumò da 11 significativi campi di battaglia 11 salme di soldati non riconosciuti.

In queste zone vennero prelevate a caso i resti di undici corpi ormai senza identità.  Uno per ogni luogo.

Nella Basilica di Basilea le  undici  bare  furono composte  e allineate senza alcuna  indicazione . Appunto perché anonime. Maria Bergamas fu designata a indicare una tra  le undici salme quella che avrebbe rappresentato il soldato ignoto.  Ella riassumeva il dolore e lo strazio di tante altre madri. Avanzò tra le undici bare e, giunta alla decima, si accasciò con un urlo: era quella del prescelto, il Milite Ignoto italiano, la cui salma fu avviata a Roma con un treno speciale su cui spiccava il verso dantesco

" l’ombra sua torna ch’era dipartita ".


Il 28 ottobre ,dunque ,fu il giorno in cui fu affidata la scelta della salma che verrà tumulata presso l'Altare della Patria a Roma. Maria Bergamas era la madre di Antonio, ufficiale del 137° reggimento, caduto  nella zona del Monte Cimone nel giugno del 1916 e guadagnandosi la medaglia d'argento al valor militare e il cui corpo non potè mai essere identificato

Il treno partì da Aquileia verso Roma alle 8 del mattino, attraversando 5 regioni e sostando in 15 stazioni dove tutta l'Italia accorse a dare l'ultimo saluto e cementare il senso dell'unità nazionale sotto il segno del lutto collettivo

Il 4 novembre 1921, giornata dell'Unità nazionale e delle Forze Armate, il Milite ignoto fu posto sopra l'affusto di un cannone trainato da sei cavalli, seguito d un corteo fino all'Altare della Patria

«Domani partirò per chissà dove, quasi certo per andare alla morte. Quando tu riceverai questa mia, io non sarò più. Forse tu non comprenderai questo, non potrai capire come non essendo io costretto sia andato a morire sui campi di battaglia… Addio mia mamma amata, addio mia sorella cara, addio padre mio. Se muoio, muoio coi vostri nomi amatissimi sulle labbra, davanti al Carso selvaggio».

Tutti i paesi , piccoli e grandi , ricordano questi ragazzi soldati che spesso non sapevano il perché salivano su quelle montagne  sconosciute.

Per quella prima guerra , a Jacurso , subito dopo la fine del conflitto  fu posta quella Lapide che li ricorda sul facciata della Chiesa. Commemorati  troppo in fretta e poi dimenticati come è vero che il ieri esiste se qualcuno te lo ricorda oggi. E non si pensò ad un semplice monumento forse  per la cultura del tempo . Di salme ne rientrarono appena tre. Delle  altre si conosce poco o nulla .

Idealmente il Nostro Milite Ignoto lo abbiamo recuperato quei pochi  delle associazioni e localmente segnato nella figura del Sergente Serratore ,caduto in combattimento dopo che  , con un assalto alla baionetta, riusciva a riprendersi col suo plotone un cannone che  stava per cadere in mano austriaca.

 


E' degli anni '80 la proposta progettuale per la realizzazione di una stele a ricordo di quei ragazzi che , partendo da quelle case , non avrebbero più rivisto  quei luoghi .

Ancora oggi , purtroppo, resta il vuoto difettando la capacità di interagire , ascoltare e dialogare con l'altro, con l'associazionismo in particolare  e con la spontaneità protesa  al sociale per tutti .

Nell'immaginario ho sempre pensato che il Serg. Serratore Giuseppe , disperso e caduto in combattimento , resterà il nostro Milite Ignoto caduto sul Monte Plana  tra quelle pietre e quelle nebbie a rappresentare il volto di tutti quei ragazzi che hanno lasciato  storie e gesti , pensieri e paure appartenute a chi saliva sapendo di non ridiscendere...

Gen. Cadorna  ...undici battaglie sino all'ultimo uomo...anche quelli di Jacurso..sino a Caporetto !

Ancora oggi l’intera superficie della montagna, sia nel settore austriaco che in quello italiano, appare sconvolto da una miriade di buche frutto di esplosioni e da una serie ininterrotta di trincee, camminamenti, postazioni, gallerie.

L’improvviso arrivo di banchi di nebbia, come in foto, poteva significare la salvezza per alcuni soldati o al contrario, il suo veloce dissolversi, la condanna per altri venutisi a trovare in campo aperto facile bersaglio per il nemico

 

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francesco casalinuovo - jacursoonline