Non Solo Boschi
La mitologia racconta che Prometeo ( “colui che riflette ed è previgente”), era un Titano, ossia uno degli dei più antichi che , nell’Olimpo di Zeus , controllavano l'universo . Conosceva Atena, figlia di Zeus, dalla quale aveva appreso le arti dell'architettura, dell'astronomia, della matematica, della medicina e anche della navigazione.
Prometeo tentò di trasmettere tutte queste scienze agli esseri viventi sulla Terra in quanto amava molto il genere umano e , in contrasto con Zeus , aveva in desiderio di non mantenere gli uomini al pari degli animali . Consegnò agli uomini il dono della memoria e dell’intelligenza e tanto aveva fatto infuriare Giove. Gli restava ancora il grosso cruccio perchè gli uomini non conoscevano ancora il fuoco .Prometeo disubirà a Zeus e con un sotterfuggio eluderà la sorveglianza di Vulcano per dare vita alla specie umana sino a quel punto considerato alla pari delle bestie.
Il suo nome : Pandora . Una bellissima donna inviata da Giove per punire gli uomini ma, essendo fallito questo tentativo di vendetta, il padre degli Dei fece incatenare Prometeo sulla vetta di un monte dove un’aquila , ogni giorno, vi si recava a lacerare profondamente il ventre.
Prometeo sarà dunque il creatore del genere umano, perché prima del fuoco non si poteva parlare di uomo. Oggi , dietro queste storie mitologiche , nella nostra civiltà del progresso non possiamo più dare conto dell’importanza che fu quella scoperta ..“ Vi porto il fuoco! ” gridò il gigante agli uomini che lo attendevano. “ Vi porto la vita , non sarete considerati al pari delle bestie , non patirete più il freddo e il buio nelle caverne! ” . Leggo che quello di Prometeo sarà un percorso intellettuale che porterà a differenziare gli uomini dalle bestie quasi legittimando il carattere di creature civilizzate.
E, accatastate molte fascine secche e gettativi sopra gli scintillanti tizzoni rubati a Vulcano, Prometeo accese un immenso rogo che salì fino al cielo.
Apriti cielo …quando se ne accorse Giove ! Per punizione fu fatto legare a una roccia sulla vetta di un monte dove ogni giorno, un'aquila gli avrebbe squarciato il ventre e straziato il fegato. E non erano per nulla commiserevoli ! Una Condanna da scontare e patire per l'eternità . Prometeo era però un Titano e quindi immortale tanto che la notte , non straziato dall’aquila , le sue ferite guarivano…e il suo fegato si rigenerava così che al mattino l’aquila ricompariva rendendo così eterno il supplizio al corpo di Prometeo. Mi viene da riflettere se per rendere più giusto questo nostro mondo disobbediente sarebbe opportuno riprendere i miti del passato quando nella mitologia “ il loro tribunale “ non era davvero un divertimento ma anche esemplari punizioni e quindi saggezza nei giudizi . Oggi , noi umani di ultima generazione , abbiamo un gran bisogno di quella saggezza che emerge in tutte quelle storie appassionanti e che rappresentano le fondamenta della nostra evoluzione. In quel mondo dove non tutto era “ armonia “ anzi dove scontri e trasgressioni portavano a punizioni esemplari come per Prometeo . Diversamente dal nostro odierno corrotto tra chi , per parlare di ambiente, tenta di difendere l’equilibrio naturale del Pianeta e chi lo vuole sovvertire oscurando le verità sulle catastrofi e tragedie in atto tali da mettere in discussione la stessa nostra sopravvivenza .
Con la scoperta del fuoco l’uomo preistorico comincia a scoprire un modo nuovo di alimentarsi e scopre senza saperlo di essere o che sta per diventare agricoltore e contadino
All’interno della Macchia Mediterranea… non solo Boschi
La macchia mediterranea è un groviglio di piante, ma anche di storie. Una moltitudine di vite che si ingarbugliano fra i rami di specie sempreverdi, resistenti alle intemperie e all’avidità umana.
In questo ultimo periodo quell’antico fuoco , dato da Prometeo all’uomo per migliorare la sua condizione, è stato malvagiamente usato per recare danno a tutta la macchia mediterranea. Dalla Grecia al Portogallo attraversando , incenerendo cioè , Arbusti , Pini , Lecci , Abeti del nostro Sud. Un patrimonio non solo naturale ma anche culturale dove la grecanicità ha lasciato le sue radici.
La nostra montagna fu conosciuta dai greci di " jacurso " . L'attuale primo agglomerato conserva tanto sia nelle architetture delle case che nel modo di indicare alcuni locali, la scala ,il pianerottolo. Monte Contessa era " KaloKrio ( Bella Fredda ).
La nostra mediterraneità potrebbe ancora imbrigliarci in molteplici suggestioni come quella di Prometeo ma sappiamo che quegli ominidi il fuoco ebbero a scoprirlo da soli segnando l’inizio di una molteplicità di azioni. Comportamenti così lontani che , se non studiati cioè portati alla dovuta riflessione , potrebbero significare il nulla per l’umanità dell’oggi ma che , “ venti milioni di anni fa” , a quei primitivi che cominciavano a diventare “ eretti “ , il controllo del fuoco consentiva di compiere un gigantesco passo in avanti!
Traffici antichi ... dalla Mesopolitania sino a noi
In Verde il territorio di Jacurso ( purtroppo non aggiornato ) In Rosso il Territorio di Maida e , tra i due, quello di Filadelfia ( in basso)
Scaldavano le caverne nei periodi più freddi , tenevano lontani i predatori, modificando la loro alimentazione eliminavano germi e parassiti ma soprattutto , deducono gli antropologi, senza la padronanza del fuoco l’evoluzione umana non sarebbe stata quella che fu. Per avere luce e calore non dipendevano più dal sole e , adesso che avevano vinto l’oscurità potevano tardare fino a notte . Stando in gruppo, scambiando e imparando a costruire arnesi da caccia o rudimentali arnesi per arrostire carni o bollire semi con cui nutrirsi. Momenti determinanti per acquisire un linguaggio abituale per comunicare, per assumere decisioni condivise e , presumibilmente , persino raccontarsi il vissuto giornaliero . Il primo linguaggio multiforme , disarticolato e indubbiamente difficoltoso sarà nato lì, davanti alle fiamme.
Con la scoperta del fuoco l’uomo preistorico comincia a scoprire un modo nuovo di alimentarsi e scopre senza saperlo di essere o diventare agricoltore e contadino. Imparerà a cuocere erbe,bacche,tuberi e i cereali selvatici.Poi comincerà a coltivarli e per farlo avrà necessità di liberare il terreno e rassodarlo.Utilizzerà il fuoco per crearsi una radura nel Bosco o per liberare l’antibosco dalle ginestre , dalle eriche , dalle sterpaglie e dalle erbe infestanti.
C’è da pensare al panico di questo primitivo che non riesce a controllare le fiamme che sulla radura si alzano e hanno già dato al fuoco i primi alberi del bosco ! Quando il fuoco si estinguerà da solo rimarrà a guardare quel terreno incenerito , scoprirà la cenere e comincerà a capire il fuoco. Tanto , per averlo letto , capitava all’Homo Erectus 400.000 anni fa. Ma prima della comparsa dell’Homo sapiens.
Potrebbe essere stato ,anche , un caso di ...autocombustione !
Il Bosco Brucia ancora ma…non è più il Fuoco Amico
Oggi l’Uomo Sapiens si muove tra i di boschi senza la necessaria prudenza che mancava tanti … mila anni fa giusta la grande risorsa di boschi e foreste . Ai nostri giorni il problema degli incendi boschivi ha raggiunto invece una tale gravità da assumere proporzioni anomale e molto preoccupanti . Oggi l’uomo sapiens si aggira vicino ai boschi magari con il proposito di vendette trasversali, con azioni dirette a provocare reazioni mirate o per il gusto di spettacolari visioni quando il fronte del fuoco diventa maestoso.. Certa stampa se la prende anche con le assunzioni politiche nel comparto forestale che sono tante, è vero , e forse producono davvero troppo poco visto che i territori restano indifesi e i boschi vanno a fuoco.
Ricordate i Cantonieri ? I “ Cantonieri “ sono spariti ma erano efficienti. Ai cantonieri erano assegnati tratti di una strada provinciale e “ dovevano “ curare l’agibilità. Impilavano sul bordo strada il loro cartello di lavoro che stava a dire " Tratto di Strada in Manutenzione "assolvendo con responsabilità questa mansione anche perché erano soggetti ad un controllo continuo da chi guidava una macchina o dei passanti (si andava a piedi nelle campagne e da Jacurso a Maida ) . Oggi , consegnare alla custodia cioè vigilanza , rastramento , fasce parafuoco .... di una ragionata superficie di territorio ....potrebbe provocare una vertenza ? Forse che si! Non a torto sono stati soppressi i "Cantonieri" e i " Guardaboschi Comunali ".
Oltre che nel resto del mondo, Nord , Isole e Sud Italia hanno continuato a bruciare per l’intero Agosto ed anche se in queste giornate di Settembre sono arrivate le precipitazioni , i grossi temporali eviteranno gli interventi aerei dei Canadair ma cominceranno a verificarsi gli inevitabili smottamenti e le frane, l’irruenza incontrollata delle acque si riverserà dentro gli abitati allagando i piani bassi mentre nelle pianure devasterà quel poco di agricoltura sopravvissuta alla calura e alla siccità estiva. .
Con i boschi in fiamme, gli animali sono scappati con grande difficoltà ma stanno morendo da superstiti perché nei piccoli nuovi territori, già occupati , ci sarà poco da spartire per alimentarsi con le altre specie presenti . E poi mancherà persino lo spazio.
Qui da noi , in Calabria , questa difficoltà si è addirittura risolta con l’apertura dei territori al fuoco dei fucili mentre in altre Regioni , Presidenti e Comitati a difesa degli animali si sono impegnati alla tutela delle specie stremate o decimate persino con “ punti di ristoro “ selezionando il territorio anche per una ricognizione sui danni faunistici .
Da Maida a Jacurso . Adesso come allora ripercorrendo la prima strada
Appunti dal Passato
I Boschi sono stati e continuano ad essere una risorsa per il nostro Comune . La proprietà privata alberata è abbastanza estesa e quella comunale è ricoperta da Boschi dai significativi valori patrimoniali. Nel passato non troppo lontano gli amministratori di fine ‘800 dovettero far ricorso alla risorsa boschiva per poter aderire al consorzio intercomunale che promuoveva la costruzione della “ Strada Consortile “ . " Perchè la strada favorirà i commerci , avvicinerà la società delle genti vicine e aprirà le menti “. Scrivevano nella delibera di adesione al “ Consorzio Strada Consortile Catanzaro Corace – Curinga “. Ma altri momenti di grossa difficoltà finanziaria venivano superate in tempi recenti attingendo proprio al patrimonio boschivo.
Oggi questo patrimonio che interessa soprattutto l’aspetto paesaggistico appare , purtroppo in sofferenza perché poco attensionato e se costerà qualche pena scriverlo bisogna pur dire che , guardandoci attorno gli stessi Amministratori conoscono in modo superficiale il territorio . Per dirne qualcuna i limiti territoriali , le strade , i fossi , le opere idriche a salvaguardia delle piene , la ripartizione delle opere irrigue, le aree interessate a frane …. Le stesse strade comunalinon stanno in una contezza del loro stato di esistenza.
Quanto alla difesa della proprietà boschiva il fatto grave è che nessuno sa più come custodire i boschi. Nessuno più sa come si fa o come si faceva .Il Corpo Forestale non esiste più . E’ stato addirittura militarizzato essendo gli uomini del Corpo Forestale diventato Carabinieri con scarsità di mezzi e preparazione, conoscenza del territorio e poca esperienza . E poi non si può improvvisare una squadra antincendio facendo ricorso a elementi volontari – disoccupati. Ricordo quando i nostri boschi , maturi al taglio , bruciavano in modo abituale agli inizi dei primi caldi. Una mattina , per un nostro Bosco prossimo a cedere al fuoco, si era mobilitata tutta la forza lavoro dei forestali e quelli del consorzio. Ebbene non se ne fece nulla perché quando venne richiesta l’autorizzazione per intervenire , la richiesta fu negata se non a rischio di chi la proponeva. Cioè il Sindaco. Giusta decisione perché si era sprovvisti delle tutte ignifughe, equipaggiamento di mezzi , sicurezza e soprattutto preparazione. Sapeva come farlo, piuttosto , la gente di montagna. Che in montagna, spopolata da tempo, non vive più. La buona volontà di ambientalisti e gruppi ecologici è un palliativo da fine settimana . Una volta lo facevano anche i pastori, i boscaioli e gli operai forestali di un tempo. E che dire dei carbonai ? Sapevano come trattare e accudire il fuoco nei boschi. Perché tutti col Bosco …si campava.
Ai giorni nostri invece non bastano più neanche i Canadair che non costano noccioline ma 6 mila euro/ora e poco più di 2 mila euro/ora un elicottero , le squadre di Vigili del Fuoco e gli interventi antincendio della Protezione Civile , Calabria Verde …. a mettere fine a questo scempio di roghi incontrollati che da anni fa olocausto dei boschi e dei monti della Calabria che bruciano … bruciano.
Continua. Qualche anticipazione
Nel nostro passato
Esistevano ben tre concerie a Jacurso . Produrre il pellame era indispensabile per le scarpe delle signorine “ de ‘bona fhamigghjia “ che andavano a sposare il giovanotto “ di condizione Civile “ “ de ‘bona fhamigghjia “ . Delle Signore “ de ‘bona fhamigghjia “ . E dei Contadini , Zzappaturi e mastri Artigiani.
Ai primi erano necessari i pellami delicati e morbidi come quelli dei Capretti. Dei conigli per la borsetta o il pagliaccetto per il neonato a venire . Ai secondi occorreva un pellame rozzo , duro , spesso . Quello dei vitelli . Ma si utilizzava la pelle dei conigli …delle volpi….e di tutti gli animali da pelliccia e da cuoio.
Le concerie … e il Bosco ?
Si perchè pellami , le suole ecc. venivano trattate con prodotti derivati dalla corteccia degli alberi . E questi alberi o arbusti stavano nei boschi . Le concerie necessitavano ,anche, di un ragionevole bisogno di acqua corrente che da noi non mancava.
La Martellata
Per “ tagliare " gli alberi di un bosco era necessario poterli selezionare , cioè osservare lo stato di salute , la ceppaia , altezza , età , ... uno …a uno… e quindi numerati e " martellati " con il martello a sigillo del Corpo Forestale ...
Questo e altro nel prosieguo…
il Territorio in colore celeste
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Un Libro .. per ricordare
...Ma Ti Ricordi di questo Libro ? Non Facile da dimenticare
francesco casalinuovo Ass.Cult. Kalokrio -sito jacursoonline Collaborazione Arch.M Mazza