Non Si Può Fare Più Finta di Niente

Il Sindaco Ruga del Comune di Amato


“ Non Possiamo Far Finta di Nulla”

Senza volto e senza nome. Due corpi di migranti annegati sono stati sepolti , con un semplice numerino di matricola , nel Cimitero di Amato.


Le due matricole di fatto ne cancellano ogni identità, ogni ricordo e ogni possibile riferimento per i loro familiari. Identificati con la sigla PM434 e PM422 nell’accogliere le due bare, il sindaco Ruga ha voluto dare rilievo come anche un piccolo abitato , Amato , “ dimostra con azioni concrete di essere una comunità di apertura , partecipe, solidale e accogliente”.


All’incirca nello stesso periodo ma con esigenze e motivazioni diverse , due donne del Marocco residenti nel nostro Comune ma sempre migranti , rivendicano e chiedono un chiarimento, una risposta per la situazione abitativa in cui sono state trascinate, sostengono loro, sia dalla precedente che dall’attuale Amministrazione Comunale.

Nella stessa seduta di Consiglio è audace , veemente , accorata e intrisa di amore, il dolore di una mamma che , colma di ardore affettivo, rivolge e rivendica ai due gruppi di maggioranza e minoranza il dignitoso diritto di sepoltura per una figlia , perduta giovanissima, che aspetta una definitiva collocazione nel nuovo cimitero ove la costringe un destino crudele quanto la sorte che non le ha fatto dono per quel lavoro da Medico che stava espletando.

Nessuno in aula, tra le persone presenti, non ha potuto che riconoscere , comprendere e assentire per questo dignitoso sfogo al quale non era mai capitato assistere nel corso di un Consiglio Comunale a Jacurso !.

Stava per prorompere un applauso di solidarietà e di assenso ma la dignità e la tristezza di questa mamma lo ha frenato e la gente è rimasta muta !

Di fronte a questi due gesti che esaltano i valori morali di queste Donne Mamme che vivono a Jacurso , ” Non possiamo far finta di nulla” al cospetto della denunciata cecità Amministrativa osservata come in questo caso e come negli ultimi anni amministrativi che comprendono un consistente periodo di assenza .

Orario insolito , a dire il vero , per un’Assemblea Comunale che usualmente si consuma ” nel volgere di un’ora e che abitualmente viene fissato nelle ore serali , solitamente di sabato, al fine di consentire , invogliare e rendere partecipi i cittadini.

Una scelta decisamente infelice che non trova motivazione alcuna se non per limitare le presenze .

Di concreto un solo punto all’ O. d . G proposto nella interrogazione presentata dalla minoranza consiliare.

La pratica in itinere per la revoca di due finanziamenti : Il finanziamento per La Costruzione del Nuovo Cimitero” e Il finanziamento relativo alla “ Viabilità e Arredo Urbano “.

Argomenti di largo interesse che , per la conoscenza e la divulgazione che meritava nei canali esigui dell’informazione democratica locale , è rimasta sconosciuta ai più di questo assonnecchiato paese.

In tanti si son chiesti , per esempio, le motivazioni che hanno spinto per un nuovo Cimitero e non per un più rapido ampliamento , nel posto e nella direzione già tracciata attiguo all’asse stradale .

Ampliamento logico e commisurato alle reali esigenze del momento e che sarebbe bastato per l’estinzione progressiva degli abitanti jacursesi !

Suoli , invece, ceduti /venduti a costi molto esosi con adempimenti burocratici come  la progettazione ,l'approvazione e quindi la costruzione non proprio alla portata di tutte le tasche .

Si poteva fare di più e meglio per agevolare le necessità dei cittadini con risorse alquanto esigue ? Certamente si ! Era già stato fatto per  l'ultimo ampliamento ed era opportuno compiere delle scelte.

Il tutto in un luogo che cimitero ancora non è ma appena un cantiere in stato di quiete e adesso anche dal futuro incerto ! “

Un Cimitero, per un paese così piccolo , sempre più spopolato e parimenti così grande appare indubiamente il frutto di una carente indagine conoscitiva sul numero dei futuri morituri! I cui abitanti hanno, per la maggiore, già disponibilità nel primo Cimitero dove , senza indolenza , a suo tempo, è stata operata anche la distruzione del prato cimiteriale per le sepolture a terra al fine di consentire la cementificazione dissennata di altre tombe

E poco è mancata la cementificazione anche dei suoli riservati per legge ai bambini e neonati ( che un tempo non si faceva in tempo a seppellire ) cancellando quello che era il Cimitero Storico di questo Comune che tanto costò per la sua prima edificazione .

In paese arieggia , ormai, un clima da eutanasia di una società che muore...e muore in silenzio...senza far rumore...senza protestare...senza inveire...Le famiglie intere sono rassegnate nella loro disillusione verso l’ ennesima delusione e pure i giovani hanno perso ogni speranza di un futuro migliore in questo paese...o, addirittura, meno peggiore e senza più speranza .Sfiduciati anche loro dalla Istituzione locale.

E anche per questo motivo “ Non possiamo far finta di nulla”

Quanto al Consiglio , c’è da scrivere, poi , che l’arco temporale utilizzato per i dibattimenti , cioè i tempi materiali che negli ultimi tempi sono stati impiegati per aprire e chiudere gli argomenti , sono stati sempre tempi irrisori.

Difficilmente si sarà verificato per la presunta capacità dell’intera assemblea a sviscerare ed esaurire gli argomenti in breve tempo ma verosimilmente sarà capitato per la mancanza di attenzione sia verso i temi da trattare che per i limitati interventi dei consiglieri e le opportune discussioni.

Ormai ,come appare , siamo giunti al lassismo morale e all'abbandono totale. Siamo diventati solo un paese di pochi pensionati e un manipolo di impiegati !

Non siamo più neanche in cinquecento ma facciamo tanto rumore ignorando che il 60% delle case sono vuote e sfitte, dove non c'è un polo culturale degno del nome e se esiste non viene sorretto anzi ostacolato ; non c’è soprattutto attenzione “ normale “ verso il territorio e il patrimonio comunale in particolare dove il bene abitativo dell’Ente viene rinvenuto abbandonato e lasciato al degrado .

Dove gli “alberi “ sono spuntati fuori da quello che prima era il tetto di case ora abbandonate ma non in periferia anzi nel pieno dell’abitato.

L’abitato che soffre mali endemici arrivati da lontano mentre ipotetici piani di sviluppo vengono sottratti alla conoscenza e all’utilità dell’abitante . E si potrebbe continuare ancora per 100 - 1000 pagine...ma sarebbe sleale senza un contradditorio che ,invece, si ha voglia di proporre costruttivamente con la cittadinanza attiva. Non per fare critica e adunanze ma per far convergere idee e soluzioni .

E queste manifestate e inusuali contestazioni non sono il frutto o l'opera di fomentazioni esterne ma appaiono  solo l'esplosione del malessere che serpeggia in chi non trova più risposte e per crederci basta affidarsi all'aula consiliare dove i fatti sono stati compiuti dando credito alle Donne protagoniste e a quanto esternato che dovrebbe essere motivo di profonda riflessione.

Quella cittadinanza che parla , cerca dialogo ma non viene ascoltata.

E anche di questo “ Non si può far finta di Nulla “

Quanto alle pratiche cimiteriali e alle altre, relative alla viabilità e arredo urbano , la posizione dei due schieramenti ha evidenziato e difeso le proprie ragioni ma al cittadino attento e presente in aula , non è bastato per accettare tali situazioni ravvisando, nelle esposizioni di entrambi gli schieramenti , scelte e azioni poco condivise.

Le riflessioni ci portano anche a scrivere quanto sia motivo di sostenere il valore del bene comune e che le opere intraprese siano portate ad una cantierazione urgente se è vero che le buste per le gare di appalto non sono state mai aperte e messe ad assegnazione.

Da ultimare e non da lasciare monche per assistere al degrado in cui già versano a dispetto , forse, della precedente gestione ignorando il segnale rumoreggiato in ogni ambito ed ora arrivato chiaro anche per le proteste vissute in aula.

Quanto alle famiglie marocchine la loro condizione è sufficientemente conosciuta. E’ stato consentito loro di arrivare nel nostro abitato con modalità che, non conoscendole appieno , non ci si perde a trattare ma per alcune di esse modalità , si ha motivo di credere in buona fede , oggi pesa più d’una disattenzione e svista amministrativa che non poteva né doveva essere compiuta e che oggi la nuova Amministrazione , pensando di fare bene , pare abbia ingarbugliato ancor di più la vicenda .

Come tutti sanno, però , uno sfratto non si improvvisa e dall’intimazione di sfratto al rilascio potrebbe trascorrere , come capita soventemente , un ingente periodo di tempo.

Due Donne della comunità del Marocco espongono la situazione abitativa

Quanto alla comunità marocchina, questi nostri simili oggi appaiono completamente integrati come è vero che alcune di loro ( donne ) attendono le nostre donne anziane, lavorano se capita mentre i loro figli / figlie condividono le amicizie anche con i nostri.

Non si sono manifestate sorta di intolleranza o di razzismo e per l’esigua economia locale costituiscono una fonte modesta ma , abitando , hanno prodotto non solo reddito ma hanno e stanno impedendo , nel piccolo , il degrado devastante al quale va soggetto un territorio da tempo in sofferenza sia nel tessuto urbano che abitativo e agricolo.

Chi tra gli amministratori di maggioranza e minoranza ha posto alle proprie conoscenze le reali situazioni nelle quali sono state condotte queste famiglie ? Con doppie bollete luce , canone rai, addirittura seconda casa ( per via del trasferimento che ,dicono, sarebbe stato provvisorio) e, altro… da pagare . E con la comunicazione che le abitazioni andranno a concorso per l'assegnazione.

Al momento usufruiscono dell' erogazione luce dimezzata e prossima al distacco !

Pertanto ci si domanda cosa potrebbe comportare una buona proposizione ( verso queste famiglie ) , arrivata già dalla precedente Giunta Comunale. Che non non può essere disincettivata solo per non volere concertare o individuare una soluzione, intesa prima a carattere umanitario e certamente anche  burocratica.

Piccola comunità che , unitamente al patrimonio abitativo ha potuto anche mantenre in essere la presenza delle istituzioni scolastiche che da quest’anno , con uno scarno comunicato , quasi anonimo nel contenuto , ammaineranno per sempre le due bandiere e chiuderanno per sempre le porte dopo tanti anni di “ sforzi “ per mantenerle aperte.

E pertanto ,paradossalmente , mentre non si tenta , cioè non si lotta, per impedire tale evento , si accettano i provvedimenti per mettere in sicurezza la struttura che non avrà più la destinazione per la quale occorrerà intervenire !!

Ci sarebbe stato ,indubbiamente , poco spazio per qualsiasi soluzione perché i numeri degli iscritti restano esigui ma per questi numeri sono state operate anche scelte che nessuno ha la pretesa di censurare  . Ma c'è da osservare  che anche nel mondo animale e vegetale abitualmente si lotta sino allo stremo...per difendere un anelito di vita.

Non ricorreva , di conseguenza , la circostanza per stabilire una “giornata di lutto “ ma la distanza tra cittadini e istituzione si mantiene ,purtroppo , come in questi casi delicati quando la collettività non è messa in condizione  di partecipare al proprio destino . Perciò nessuna informazione e nessun coinvolgimento della popolazione attiva che tra poco si vedrà privata anche di un’altra istituzione : le Poste

E anche per questo motivo “ Non possiamo far finta di nulla”

E allora dopo la “morte “ del Cimitero , della Viabilità , dei Muri , delle Scuole , della Strada di Circonvallazione , della Bretella , dei Palazzi ….della nostra Montagna ..del Campo Sportivo….ecc ..ecc … cosa rimane da portare all’estinzione se non l’Autonomia Comunale ?

E quale utile informazione sui proponimenti che si intendono seguire per le opere in abbandono ?.

Attualmente l’attuale Gruppo Amministrativo , mancando dell’apporto politico e amministrativo del suo Sindaco , è stato sorretto per l’impegno di chi legalmente poteva farlo ma bisogna riconoscere che sono già maturati i tempi per delle scelte che non possono essere più procrastinate o , peggio, delegate .

Considerati fondati i tanti mugugni , anche all’interno dell’attuale coalizione , ma soprattutto anche tra i sostenitori o cittadini ,queste considerazioni pare opportuno vengano fatte anche se abitualmente siamo sempre perspicaci a guardare , molto sagaci a censurare chi si adopera per il bene comune senza però proporre o esporsi di persona. Quanto al gruppo di minoranza al momento appare come un gruppo autonomo che continua ,invece , a mantenere un comportamento di non collisione sostenendo , a volte , che la situazione stia per divenire insostenibile e che i loro progetti , giustamente , sono o falliti o bloccati o peggio revocati per incuria e disinteresse facendo appena intravedere propositi di sfiducia ma , si osserva ,con un grande equivoco dubbioso sul quel che sarà dopo.

Al Sindaco a cui vanno riconosciute le sue doti umane e intelluttuali ,professionali e di altruismo , in questo periodo in cui appare non in grado cioè in qualche difficoltà di svolgere compiutamente il suo mandato elettorale non si può chiedere, per una forma di rispetto, più di quanto siano in grado di trasmettere i suoi più stretti collaboratori.

Certamente un Ente , un paese e i suoi abitanti sono in diritto - dovere di riconoscere nel Sindaco eletto la guida amministrativa e pertanto il rischio di colpire quei valori di umanità resta alto sapendo che nelle intenzioni stavano i proponimenti per una paese solidale e con una comunità di cittadini protagonisti attivi della vita pubblica.

Crediamo ,tuttavia, che tra i compiti e le responsabilità di uomini pubblici , cioè di amministratori pubblici , corre il dovere morale di dichiarare la possibilità/impossibilità di assolvere un impegno gravoso o di provvedere in merito per un andamento amministrativo che non finisca in sofferenza né si ricorra a sciagurati puntellamenti esterni.

Strane alchimie di ritorno , intanto, cominciano a manifestarsi in giro e a marcare il territorio in nome di un prestigio dal volto umano..

Ma la politica dov’è arrivata o dove sta per arrivare ?. Per noi la politica , e quella locale in particolare, è dimenticarsi di se stessi per servire gli altri.

E di tanto ha bisogno il paese

E’ questo che , per motivi diversi, si è sentito “ urlare “ dalle donne in Municipio .

E con molta determinazione ha pure sentenziato  che mancando queste capacità "farebbero bene andarsene Tutti “.    "Si 'nno ' ssiti  capaci vi 'nda jiti ...e ....basta"

Si 'nno ssiti capaci vi 'nda jiti ...e basta...arrivederci

Pare il caso di aggiungere che , persa questa dimensione , nell’opinione popolare si abbia già contezza di contrattare solo con politicanti impegnati al desiderio di potere e privilegi che da decenni , ormai , è stato posto davanti all’amore per il destino della nostra gente.

Ecco perché , allora, a tutt’oggi tra maggioranza e opposizione, manca il dialogo anche su materie di prima urgenza come la semplice attenzione per una famiglia di migranti con lo sfratto in mano o la richiesta per un diritto sacrosanto .

Concluso a scaricabarile tra gli uni e gli altri.

Fino a quando questa politica locale sarà percepita dai cittadini come un arengo di iniqui i quali badano solamente al proprio interesse o ai propri giochi di potere, fino a quando la politica rimarrà il luogo della confusione, fino a quando la politica sarà identificata solo con le campagne elettorali.

Fino a quando i cittadini percepiranno queste incongruenze non ci sarà pertanto che da percorrere una via alternativa composta da persone semplici ma che le mani hanno voluto sempre affaticarle di lavoro e di onestà.

Non si può più fare Finta di niente “

Per dimostrare con azioni concrete di essere una comunità partecipe, operosa , solidale e accogliente” .

 


francesco casalinuovo per Jacursoonline  Kalokrio