Quale 1° Maggio! Quì Campiamo d'Aria
Qui, come diceva Otello, non abbiamo bisogno di nulla . Lo volete capire ? Quì campiamo d’aria ! Qui non abbiamo nulla da festeggiare il 1° maggio
E’ solo un giorno di maggio per chi un lavoro non lo ha mai avuto o non lo ha più.
Per chi lavora senza diritti
Per chi sta lavorando come “apprendista” o “stagista” .
Per chi in un ufficio, in uno studio legale, in un negozio, su un furgone, su uno scooter sta lavorando in nero e con la laurea nei ricordi.
Per chi “il posto fisso non esiste più”
Per chi “ ci togliamo questi rompicoglioni dalle balle e li mandiamo all’estero “
Per chi è stato umiliato dalla lacrimuccia della sabauda Fornero
Per chi negli ultimi vent’anni ha conosciuto i Co.Co.Co. , i Co.Co.Pro,
Per chi nella scuola ,cioè a tutti i docenti che dopo tanti anni di precariato hanno dovuto scegliere tra le loro famiglie e l’emigrazione ,per la stabilizzazione di quel lavoro per poco più di mille euro al mese.
Per chi , per quei mille euro , paga di fitto “ solo “ 600 euro al mese da emigrato/a
Per chi ha quei “contratti” redatti per far pagare meno il lavoro
Per i lavoratori di Alitalia ,perennemente in crisi come tante altre aziende, amministrati da incapaci amici della politica ma lautamente stipendiati per i disastri procurati
Per le associazioni sindacali mentalmente fermi agli anni settanta
Per chi , dalle associazioni sindacali , è sceso dal treno alla prima fermata utile abbandonando " compagni , lavoratori e studenti " al loro destino
Per tutti gli italiani che per lavorare sono stati costretti a emigrare.
Per i giovani di Jacurso che, con una laurea in tasca ,hanno consapevolmente lasciato Jacurso
Per il 70% dei giovani calabresi, dai 15 ai 24 anni , che non hanno lavoro in Calabria
Per la calabria ultima tra le Regioni di tutta l’Europa come certificato da Eurostat
Per i 600.000 calabresi ,su 2 milioni di abitanti ,che il lavoro non lo cercano più
Per la desertificazione sociale ,territoriale ed economica di questa terra.
Per gli Aeroporti di Crotone e Reggio Calabria
Per il il Porto di Gioia Tauro in crisi occupazionale e la politica che investe su altri porti del Nord
Per le reti di trasporto
Per i treni declassati , senza attenzione e senza manutenzione che ruotano al sud
Perché chi è nato nei mitici anni ’80 che l’età della pensione (pensioncina) la vedrà arrivare (se la vedrà) a 75 anni.
Per chi ogni precario è tale solo per conto suo
Per chi Commessa in un negozio di abbigliamento con un contratto part time e uno stipendio da 400 euro al mese.
Per chi Impiegato in un supermercato che lavora il doppio delle ore che compaiono in busta paga, senza giorno libero e per 800 euro al mese.
Per chi Segretaria in uno studio che per 500 euro al mese lavora 10 ore al giorno con un contratto a tempo determinato e ovviamente part time.
Ma anche per chi dice e si sente eroe di lavorare in questo giorno e tace la maggiorazione retributiva (leggi posto fisso )
E’ questa forse una delle facce più tristi della disoccupazione, della crisi, del precariato.
Si annientano i sogni di intere generazioni. Quelle stesse generazioni che pensavano ad una loro vita normale e che ormai hanno messo in conto di fare la valigia e partire .Per trovare un’opportunità migliore altrove, lasciando nella propria terra la famiglia, gli affetti, le radici.
Non possiamo rimanere che rassegnati anche a questo ormai.
E’ diventato normale per i nonni di oggi saper manovrare questi tablet per veder crescere i propri nipoti su Skype.
Ed è diventato normale spedire i pacchi per alleviare la spesa alimentare dei figli come è diventato normale che le mamme insegnino a cucinare ai figli la frittata via cellulare .
E’ diventato normale ,anche, rivedersi con fratelli e amici di una vita solo a Natale, poi a Pasqua qualche settimana in estate inseguendo la vecchiaia .
E tutto questo sarebbe anche normale se fosse una scelta..
Ecco quindi che il Primo Maggio dovrebbe anche far riflettere sul diritto di scegliere dove poter lavorare e costruire la propria vita.
La redazione e il gruppo di kalo krio e Jacursoonline hanno voluto riflettere su questi tanti aspetti ,si sono impegnati e continuano a promuovere possibili attività di lavoro cercando di valorizzare e premiare il lavoro e le potenzialità lavorative locali , promuovendo progetti di sviluppo a finanziamento europeo .
Ma non si potrà percorrere nessun progetto se anche le nostre Amministrazioni , in modo indolente, continuano opportunamente ad operare privileggiando la manodopera e il lavoro intelluttuale attingendo a professionalità esterne .
Che restano lontane mentalmente da Jacurso , dalle nenessità locali ,dai bisogni delle persone e della terra che noi calpestiamo. E che sul luogo non producono reddito e neanche rapporti umani.
Per dare memoria a questa giornata del lavoro vogliamo , infine ,ricordare quanti, sia localmente che in terra straniera ,sono stati vittime del lavoro stesso.
Svizzera , Stati Uniti , Argentina , Canadà , Australia …per tanti nostri cittadini sono un triste ricordo ed è nostra intenzione commemorarli con una ricorrenza a loro da dedicare.
Francesco Casalinuovo per il gruppo Kalokrio e jacursoonline