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Torneremo Contadini

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Torneremo Contadini

La campagna offre ormai posti di lavoro più sicuri e stabili che non l'industria. L’emigrazione ,però, ha portato via tanti bravi agricoltori e nei campi sono rimasti i pochi “giovani cinquantenni” che ,resistendo, hanno continuato il lavoro dei padri , più per non far morire la loro terra che per il guadagno.

 


Da essi potremo , per fortuna  ancora, apprendere tante conoscenze che risulteranno utili per il progetto    “ Torneremo Contadini “.

Tra le colture ereditate dai padri questi amici hanno saputo mantenere soprattutto quella delle leguminose : ,fave,ceci ,lupini, fagioli e fagiolini in particolare.


L'alluvione del '22 provocò gravi danni specie all'agricoltura. Questo Contadino ha perso tutto il raccolto di oltre 5 o 6 Qli.   E' la testimonianza , come altre , che si produceva tanta fagiola .    Questa ,prodotta nelle "vote " del Pesipe ,sarà stata buonissima .

Anche perché i nostri terreni si prestano molto bene a queste colture che da sempre generano prodotti di ottima qualità come i Fagioli e i Fagiolini . Alcune aree sono ,poi, particolarmente vocate per questo tipo di leguminose soddisfacendo tutte le esigenze di cui la pianta ha bisogno .

Vallate , superfici in declivio , terreno a consistenza asciutta e drenata, acqua a sufficienza ,protezione dai venti e soprattutto un microclima che rappresenta ,insieme all’altitudine di alta ,media  o bassa collina , la condizione giusta per la vegetazione ideale  della pianta leguminosa.

Il microclima, in alcune zone, rappresenta addirittura il primo valore in assoluto in quanto riesce a mantenere   l’ambiente ideale , nello stesso tempo asciutto e fresco, con temperature tra i 15 e 18 gradi e nelle zone basse a temperature anche superiori.

Qui il prodotto riesce a raggiungere  qualità di tipo alta e si presta meglio per alcune varietà ben conosciute dai consumatori finali .

Pastosità dolce e “ sciarinusa “ che bene si gusta se accompagna con solo olio di oliva locale dal  sapore gradevole .

La coltivazione dei fagiolini ,ad esempio, richiede preferibilmente climi temperati - caldi senza eccessive escursioni termiche. Quella ideale potrebbe variare tra 15 e 25 °C circa mentre il terreno adatto dovrebbe risultare  fresco, soffice, asciutto, ricco di humus e argille ma ben drenato. Prodotti biologici utilizzando  i concimi stallatici .

Non abbiamo mai pensato ad essere imprenditori ,purtroppo, ma forse stavolta si presenta  con intenzione ma senza legacci , l'occasione e la convinzione che si può realizzare qualcosa di produttivo affidandoci solo alle potenzialità del territorio e all'impegno degli operatori.

Negli ultimi anni sono cresciuti del 10 % gli iscritti agli Istituti Agrari mentre sono scese le iscrizioni ai licei dopo i picchi eccessivi. Sta accadendo cioè , che le tanto denigrate mani rubate all'agricoltura, stiano per tornare nel settore primario con qualche elemento culturale in più che mancava davvero.

Tra gli agricoltori con meno di trent'anni ,consultando qualche indagine, i laureati pare debbano essere un buon 30% e , buona cosa , il 60% possiede un diploma di scuola media superiore.

Qualche trasmissione televisiva come “ Linea Verde “ ha proposto e promosso qualche buona impresa calabrese ,in Sila . Giovani laureati che hanno mollato il posto di lavoro in informatica ( al Nord ) per riprendere l’attività casearea dei padri  con buon esito finale. Prodotto Locale Esclusivo il marchio di produzione.

La politica però non aiuta,non informa ,è impreparata ,svogliata e senza idee  non è capace di realizzare (quando tenta di farlo ) i fondamentali principi di incentivazione , sbagliando quasi sempre , sia la progettualità che le scelte , ignorando miseramente anche le vocazioni del territorio e il territorio stesso .

La politica europea ,inoltre, parte da condizioni per noi assolutamente svantaggiate perché non siamo , come orografia ,la Padania . L’agricoltura moderna, infatti, è fortemente indirizzata alla meccanizzazione e richiede estensioni di terreni pianeggianti che nel nostro comprensorio non esistono per causa della sua naturale configurazione orografica.

Per reagire a questo stato di cose sarà pertanto necessario puntare sui prodotti di nicchia, valorizzando quelli agricoli o di allevamento cosiddetti “tradizionali” perché ottenuti o lavorati secondo antiche tradizioni.

Intanto come altrove,sarà utile disporre almeno di un riconoscimento locale  (Denominazione Comunale )  e contare sulla disponibilità intraprendente dell ‘Amministrazione Locale che pare non sia granchè interessata a questo tipo di sviluppo .

Da noi ,a Jacurso, è stato calato a tavolino un piano territoriale senza aver messo piede a Madama Laura, negli anfratti del Pilla, nei ricchi terreni alle falde della Contessa ,nelle estese zone boschive delle Timpe Rosse ,Grecò ,Passo della Rutta , Serra del Gelo , e Bellifico .

Patrimonio boschivo deturpato dall’incuria ,dalla mancata sorveglianza e dal vandalismo. Scelte scellerate sulla vocazione di alcune aree a valorizzazione turistica (Eolico e ,ultima risorsa aggiunta, il Mini Eolico ) , a viabilità e soprattutto a predisposizione agricola per la generazione di prodotti e beni utili alla economia locale. Tante torri eoliche ,invece , e tanti scempi nei posti più visibili , aperti allo sguardo anche per chi ha difficoltà a vedere .

Scelte cartacee operate , soprattutto a tavolino, da professionisti forestieri e perciò ignoranti del territorio , delle sue ricchezze , delle sue fragilità fisiche e strutturali , delle potenzialità dimenticate mentre dovremmo essere (o avremmo dovuto essere ) " i locali " essere coinvolti e portare quel contributo  che potrebbe sovrastare  anche  la presunta intelligenza .

Così la montagna, le fertili e interessanti terre della montagna ( Piano della Croce, Serra Pelata, Zingara , Farillusa, Dietro Volino, Valle di Camicia , Masi ) che ,insieme a quelle poste a Nord, nella zona bassa del territorio (Castanò , Chiusa ,Basile , Scannizzi ,Valle del Pesipe) non potranno mai essere oggetto di attenzione semmai di speculazione come già sta succedendo.

Era una constatazione o provocazione che andava fatta perché dormire è morire e dare un contributo potrebbe cominciare ad essere il fondamento di ogni piccolo impegno che potrà diventare grande.

La nostra associazione lo sostiene tra le tante strettoie che ,però,si riescono a superare e un auspicio va verso le intenzione della nascente Pro Loco della presidente Dot. ssa Buccafurni.

Insieme alla fagiola arriverà ,e noi di Kalokrio lo incentiveremo, forse l’inizio di un possibile sviluppo nel settore dell’ allevamento animale e della lavorazione dei prodotti.

Intanto promuoviamo incontri e coinvolgiamo col giusto interesse i giovani che credono nel riscatto sinora mancato.

Chi vivrà ..vedrà del grande Rino

Si ringraziano ,intanto,quanti stanno collaborando al recupero dei prodotti autoctoni che interessano il settore agricolo delle leguminose e della faggiola in particolare


fc


.

Qualità coltivate ( da Serratore Michele ) che danno Fagiolini senza "cordejha"

Malia . terra di faggiola ma non particolarmente idonea alla coltivazione.

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