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La Giornata delle Donne

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L'Alba dei Tempi

Siamo tutti consapevoli come  la violenza cosi detta di Genere possa essere ancora  l’espressione  di quella cultura patriarcale  che , al presente , alberga  nell’uomo del  nostro tempo . In verità, da quel che si può apprendere ,  ha radici profonde e antiche che arrivano dalla preistoria  e che ai giorni nostri solo col complice superficialismo dell’attenzione mediatica ,  riesce , spesso e volentieri, a motivare  l’accaduto motivandolo alla perdita di controllo da parte di quegli  individui  che la compiono perché dal carattere “  irascibile” , dovuto alla provocazione ….., per un po di eccessiva goliardia .

 

 

Quando ,però , un uomo aggredisce una donna che cerca di sottrarsi al suo volere , al suo potere o comunque, a una forma di possesso, ripercorre invece processi, anche molto lontani nel tempo, nei quali quei comportamenti erano tollerati se non addirittura  consentiti un po perché abitualmente succedevano   ma spesso per rapporti di arbitrio , arroganza , oltre che dai rapporti di forza un po riconosciuti o tollerati.. Per lunghissimo tempo le donne se ne sono state buone buone relegate negli spazi loro dedicati dalla cultura del tempo ma , dopo gli anni sessanta , la maggiore autonomia femminile  le ha spinte in territori per loro inesplorati , controllati ,di appartenenza maschile al punto che tale intraprendenza al femminile ha cominciato a disturbare il maschio antico.

Discorsi sul Genere

Diversamente da quanto si pensa,  il Sesso e il Genere, non hanno la stessa equivalenza né sono l’uno il sinonimo dell’altro già che indicano rispettivamente il primo le caratteristiche biologiche di un individuo  , quindi maschio o femmina, mentre il secondo fa riferimento ai tratti sociali e culturali che forniscono un valore al sesso, definendo cioè modi di fare, di agire e vissuti in termini di mascolinità o femminilità. Appare ,dunque , chiaro che  il Sesso Biologico si riferisce alla natura biologica  “dell’essere nato  maschio o femmina”.

«Sull’argomento c’è molta confusione, sia tra gli adulti che tra i ragazzi , per cui prima di sentir parlare dell’identità di genere, ho ritenuto necessario cercare chiarimenti sulla parola identità e cercando ho potuto apprendere  come l’espressione “violenza di genere” venga utilizzata in senso esteso per indicare la violenza di un genere nei confronti di un altro genere. Purtroppo , sulla base del reiterato verificarsi di eventi delinquenziali a danno delle donne,ha assunto  una specifica connotazione per indicare la violenza maschile rivolta al genere femminile.

Cartesio - Filosofo e matematico francese

Si potrà  anche leggere come  il genere femminile , già dagli anni sessanta in avanti ,   venisse identificato come una delle condizioni predisponenti al ruolo di vittima tanto che in quest’ultimo periodo il senso comune favorisce e rafforza questo tipo di “predisposizione” socio-culturale dell’essere femmina interpretando la violenza di genere come l’esito di comportamenti errati da parte della donna, spesso accusata di deviare dai criteri del ruolo assegnatele culturalmente e per consumata  ereditarietà . Cioè di non rispettarne quel recinto che fino agli anni cinquanta manteneva in essere il ruolo delle donne e che con gli anni sessanta cominciava a cedere con la trasformazione anche della società italiana.

I pregiudizi e gli stereotipi di genere, dunque, costituiscono la matrice della violenza contro le donne , favorendo la concretizzazione dell’aggressività maschile in violenza esercitata sia  fuori  che  dentro le mura domestiche.

Una spinta a ritroso mi hanno ricondotto ad alcune ricerche sul mondo femminile come quelle che vengono appresso riportate consultando alcuni Registri degli Atti di Nascita dove l’ufficiale di Anagrafe , di suo mano , scriveva  “ … è comparso  avanti a me  …    …   il quale* mi ha  presentato un bambino che io ho accertato  di sesso …...

Alcune considerazioni

•             Mi ha presentato un bambino è la voce sempre riportata al maschile

•             Non ho mai trovato scritto il riferimento ad  una madre che si presentasse a dichiarare la nascita di un bambino. Credo perché non in condizioni dopo il parto. A farlo era quasi sempre il padre, a volte un familiare . Ma tanto solo nel caso di figli legittimi  e sempre una figura maschile.

Quando a presentarsi non era il padre/familiare ,  abitualmente il ruolo spettava a chi avveva assistito la partoriente  ( l’odierna ostetrica ed in passato “ mammana “ ). In questa condizione  trattavasi di un figlio expositus nei Registri della Chiesa  cioè illeggittimo (una brutta annotazione )  e di ignoto padre in quelli dello Stato Civile . Ancora più avvilente per il bambino costretto a  portarsi dietro un cognome sui “ generis “. Alla persona che lo presentava * ( quasi sempre la “ mammana ” ) spettava presentare il bambino  per  l’ accertamento  del  sesso del bambino . Informava, l’Ostetrica ,  l’intenzione della  madre a mantenere l’anonimato e , quanto al  padre non dichiarato, veniva apposta  la dicitura :. di padre ignoto. L’Ufficiale di Anagrafe chiedeva quindi le intenzioni sul nome ….” la madre vuole che sia dato il nome di ….          E siccome , aggiungeva l’incaricato all’anagrafe , deve avere pure un Cognome …lo chiameremo … Io gli darò per cognome Esposito Colombo Balilla  Gemma Bandiera  Giulio Cesare Spurio Di Dio D’Incerto…

Un cognome di fantasia. Così il cognome inventato diventava non solo il prodotto della creatività del singolo amministratore, ma anche il riflesso dell’immaginario, della mentalità e delle vicende dell’epoca. Molte, perciò, furono le variabili: l’estro del momento; un richiamo all’aspetto fisico del bambino o alle sue origini sociali o geografiche; una prefigurazione di un destino possibile; un richiamo a fatti storici o di cronaca del momento. Occorreva in ogni caso trovare un cognome che nessun altro avesse.

* A dichiarare il bambino si rendeva disponibile “ la mammana “  che lo aveva visto nascere avendo  aiutato la mamma durante il parto , in quanto  per il “ Disonore “ , la ragazza – Donna – veniva allontanata da casa !  Nei registri ,pertanto , sono riportati nomi di fantasia , di sberleffo , di personaggi storici e comunque tali da far intendere “ la colpa della madre “. Lucio Dalla canta  …“ con quel nome che io mi porto addosso.. Gesù Bambino “.

Si è voluto tanto riportare  e potrebbe appena bastare almeno  per sottolineare una delle non poche e diversificate violenze alle quali sono state soggette le donne soprattutto in un  passato silenzioso  e quasi indifferente all’ascolto  dal ruolo maschile imperante  . Era necessario , per i tempi, ma accettare  " chi capitasse ...per sistemarsi " non era già allora, pur con la necessità ... di una benevola disattenzione una sorta di violenza simbolica , subdola , esercitata dal dominatore (Genitori/Famiglia ) che impone al dominato una certa visione del mondo ?

Le ragazze , ho ascoltato raccontare da una donna anziana ,si davano da fare perché era necessario maritarsi. Dovevano uscire da casa ancora giovanissime ! Le prime con le prime dove , per  le famiglie numerose diventava  una necessità ed una regola . Si accettava l’uomo ( il maschio ) che capitava e … a Dio della Fortuna  ! Perché capitava di mettersi anche con “mascanzoni ” detto e pronunciato con un po di avvilimento. Forse per qualche episodio  di astio e sofferenza  ! Quindi due violenze insieme ma soprattutto emotiva.

Oggi si legge  che  “ La Violenza Emotiva è causata da persistenti insulti, umiliazioni e/o critiche che nel tempo possono distruggere il valore che la persona ha di sé. L’abuso emotivo , poi , è un tipo particolare di violenza per molte donne. Anche  difficile da capire e da denunciare dal momento che si mantiene in superficie e non ci sono segnali fisici della sua azione. Ma le ferite, anche se non si vedono, sono profonde e minano la stima che la donna ha di se stessa. “

Maschio o Femmina

Al momento della nascita, il maschio e la femmina si distinguono per il fatto di possedere determinati attributi sessuali differenziati; in seguito, mediante il processo di socializzazione, maschi e femmine acquisiscono però  modi di sentire, di interagire e di comunicare, regole di comportamento e ruoli che ne determinano, dal punto di vista sociale e culturale, l’appartenenza sessuale. Personalmente  è stato necessario riflettere e ripassare più volte il concetto per assimilare  il giusto significato che porterà alla seconda considerazione cioè alla  ricorrente “ Violenza di Genere “ .

Uomini o Donne  o  altro insieme

E’ quindi la natura a definire se siamo maschi o femmine, ma in seguito è la società che attribuisce significato a questa distinzione; chi diventiamo come uomini e donne è in larga misura determinato dalle aspettative sociali e culturali.

Porsi delle domande sul proprio essere maschi e femmine, significa interrogarsi sulla propria identità sessuale, considerata un costrutto formato essenzialmente da quattro diverse dimensioni che, semplificando il concetto , saranno  singolarmente intese come  : il sesso biologico e l’identità di genere, il ruolo di genere e l’orientamento sessuale.

Ai giorni nostri la Violenza di Genere è diventata anche molto preoccupante. Andando a ritroso  era  il 2011  quando con  la Convenzione di Istanbul si intendeva definire  con il termine “Genere” tutto l’insieme di “ ruoli, comportamenti, attività e attributi socialmente costruiti che una determinata società considera appropriati per donne e uomini ”. Oggi , purtroppo , sappiamo quanto sta accadendo in Turchia a proposito di quella convenzione decisa nella Città turca di Instanbul nell’anno 2011.

Infatti

“ Dopo averlo annunziato il  20 marzo, il Presidente Erdogan firmava  il decreto che ratificava  il ritiro della Turchia dalla Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la Violenza nei confronti delle Donne e la Violenza Domestica, più nota come Convenzione di Istanbul perché lì fu firmata l’11 maggio del 2011.”

La Convenzione prevedeva e prevede, tra l’altro, il sostegno alle donne vittime di violenza, il risarcimento dei danni in sede civile, il divieto del matrimonio forzato, la lotta alla violenza psicologica e fisica, allo stalking, alla violenza sessuale, alle mutilazioni genitali femminili, alle molestie sessuali. L’annuncio della fuoriuscita ha provocato un immediato moto di protesta delle donne in Turchia e nel mondo occidentale mentre in questo modo appare chiaro come la Turchia abbia  compiuto un ulteriore passo lungo il sentiero infernale del ripudio dei diritti umani , delle donne e delle conquiste della civiltà del diritto, intrapreso a partire dal “ presunto colpo di Stato “ del 16 luglio 2016.


Stanno introducendo le loro culture con la permissività delle nostre democrazie e delle nostre concessioni .

 

L’offesa alla Donna Ursula Gertrud von der Leyen,

Una distanza ancor più insanabile perché si consuma sul terreno dei principi fondamentali e dei diritti, come quello del rispetto della dignità delle donne e della parità di genere. E questo poco ha a che fare col sessismo. Il caso ribattezzato “Sofagate”, con la Turchia sotto accusa in tutta Europa per aver relegato la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen sul divano, in una postazione non di pari livello durante il colloquio con il presidente turco Erdogan, il ministro degli esteri turco Mevlut Cavusoglu e il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel. Immediatamente sono piovute su Erdogan le accuse di “maschilismo” e “machismo”, accompagnate da titoli di fuoco sui media (“Lo schiaffo di Erdogan alle donne”  e ancora  “Il ceffone maschilista di Erdogan”

E’ un fatto grave perché viene sminuita la presenza di una donna a scapito di un uomo, per di più di fronte al mondo.  Un  gesto pensato e voluto e per niente  una gaffe  che esprime , volutamente , una forma di disprezzo ufficiale,da parte di uno  Stato, per il diritto alla vita, all’indipendenza e alla libertà delle donne.

ll lunghissimo cammino della Turchia verso l’entrata nella UE si arena , dunque , su un divano? Pare volutamente vero.

 

 

Uno sguardo al Passato

A proposito di legame uomo - donna e matrimonio in uno scritto di primo ottocento

“ Che cosa intendete voi per contratto ? Se voi intendete quelle formalità , e modificazioni che vi aggiunse la società per la celebrazione del matrimonio in seguito della diramazione delle famiglie , e delle relazioni sociali , e più spesso della depravazione dei costumi forse avete ragione . Ma si doveva avvertire che l'essenza del matrimonio è nella natura ed è anteriore alle idee di società civile , che doveva nascere in seguito , anzi in vigore di questa operazione della natura. Sotto questo aspetto che è il semplice , è il vero , egli è tanto poco una convenzione , o contratto , che fu una necessità della natura , e una legge nel primo uomo , e nella prima donna. Non si formó colle fredde formalità di consenso , ma colla voce efficace , e dolce del cuore che insegnò a quei  due primi Esseri ragionevoli non a contrattare , ma ad unirsi , vinti dai teneri ed innocenti trasporti della naturale inclinazione . lntendo jo bene che moltiplicati gli uomini , e le donne divenne estesa la libertà della scelta ; e l'uomo potè accoppiarsi più con una che con un'altra compagna , secondando , o le convenienze , o il genio , a misura che prende per regola , o i riguardi artificiali dell'interesse , o le voci più degne dalla natura .

Intendo ancora che la legge sociale dovea stabilire delle condizioni, e dei limiti per frenar l'uomo depravato, o per dirigere quelle relazioni civili ed economiche , e que'privile gi che aveva creduto bene accordare all’union conjugale. Nacque allora l'idea di contratto, e di positiva istituzione , giacchè bisognava pur dare un nome a quest'union naturale dell'uomo colla donna quando si volea, e si doveva soggettare all'ispezion della legge positiva ed umana.”

“ Spesso l'uomo s'illude : non sente un amore virtuoso, la natura cuore  perchè il cuore è corrotto , ed è in preda del vizio . Queste son leggi accessorie ma non sono l'idea giusta dell'union conjugale considerata nella sua essenza . Dobbiamo partire da altri principj . Il cuore dell'uomo ha bisogno d'amare.

Questo sentimento imperioso è nato coll ' uomo , come il bisogno del cibo . Lnatura ha posto un confine al cibo , oltre di cui vi è l'intemperanza ; e lo ha posto all ' amore che è il sentimento più attivo . Diviene un delitto quando oltrepassa la sfera a lui stabilita , e quando perverte l'ordine , e l'armonia del sistema morale . In questo natural sentimento dell'uomo noi dobbiamo cercare la sua dignità , e la forza dell'union conjugale , e noi vediamo assai chiaramente i confini , e le leggi che volle natura . Oltre di queste noi non troviamo che la brutalità che avvilisce . L'uomo che considera la donna come una proprietà acquistata per un contratto , come istromento di voluttà non può stimarla , e senza stimarla non l'ama.”

Costumi a confronto

 

Viviamo  il Presente

”E quello che lo fa eccitare è un corpo sexy, tette grosse ,gambe slanciate, tacchi dodici e labbra rosse e turgide. Dal punto di vista sessuale, dunque, che una donna sia affascinante, brillante, coinvolgente e colta conta meno di zero. Perché quello che attrae il maschio è solo l'involucro.

Ed ancora

“ la donna "a livello istintivo e ancestrale" sarebbe tendenzialmente monogama e programmata per avere un partner alla volta mentre l’uomo , cioè il maschio , è " geneticamente programmato per la caccia. “

Si scriveva su jacursoonline che l’uomo e le bestie delle caverne erano praticamente uguali e che fu Prometeo ad elevare l’uomo al di sopra delle bestie…..Oggi bisogna riconoscere che un po di quella bestialità rimane nell’essere di genere maschile ancora “ abbrutito “ che si sente cacciatore  e proprietario  del genere femminile verso il quale genere si sente dominatore  come un pastore delle sue pecore o come il Sultano del suo Harem .

L'usanza di relegare le donne in un appartamento della casa è antichissima ed in alcuni Paesi viene ancora oggi praticata. Un’usanza che trasformava la donna in un oggetto e la defraudava della dignità e della individualità di persona.

Le principali tipologie di violenza

Violenza Fisica. È la forma di violenza più riconoscibile in quanto visibile e coinvolge l’uso della forza : Le azioni violente comprendono calci, pugni, spintoni, il sovrastare fisicamente, mordere, picchiare, soffocare, schiaffeggiare, minacciare , usare armi da fuoco o da taglio e privare il soggetto di cure mediche.

Violenza Emotiva. La violenza emotiva è causata da persistenti insulti, umiliazioni a violenza emotiva è infine associata ad altri tipi di abusi (fisico, psicologico, economico o sessuale) e spesso precede la violenza fisica.

Violenza Psicologica. Con violenza psicologica s’intende l’insieme di intimidazioni, minacce o comportamenti che incutono paura e che perseverano nel tempo.

Violenza Sessuale. L’abuso sessuale comprende lo stupro, le molestie, i contatti fisici non graditi e altri comportamenti umilianti ed è definita come qualsiasi situazione nella quale la donna si sente costretta a partecipare a un rapporto sessuale

Stalking. È una forma di violenza che si contraddistingue per una condotta a carattere persecutorio e si manifesta attraverso molestie e minacce dirette alla persona e attuate, ad esempio, mediante pedinamenti, messaggi, telefonate.

Violenza domestica,  Stupri, Abusi, , Femminicidi .

L'elenco di ignobili comportamenti maschili nei confronti del genere femminile è consistente, il numero dei  casi sempre più crescente e preoccupante.Mai come negli ultimi giorni si è assistito a una tale incremento che ha come principali vittime le donne. Violenze e femminicidi  perpetrati da partner o ex partner a fronte di un abbandono o una minaccia di separazione da parte della donna.

Più che cercare colpevoli o intavolare battaglie di maschi contro femmine, dovremmo fermarci e riflettere sul nostro percorso evolutivo, domandarci chi vogliamo essere, quali obiettivi vogliamo raggiungere e cosa ci aspettiamo dalla persona che ci accompagna nella vita  di tutti i giorni ».

Ma non dimentichiamo  la faciloneria e la sublimazione  di molte madri nell’educare i figli maschi  ( e femmine ) come fossero principini da servire o ancora la considerazione continua e istigante  che si fa del corpo femminile nei  programmi televisivi di cui fruiscono i giovani in un contesto del tutto consumistico.

Il momento del gesto sin troppo volgare

Tutti questi fattori ,si può ascoltare o seguire in qualche televisione,ci indicano che chi agisce abusi e violenze in base al genere acquisisce spesso questi comportamenti dalla famiglia, dalla società e dalla cultura di appartenenza. Ed oggi è l’ultima testimonianza di questa libera maleducazione per la violenza e l’offesa alla giovane Giornalista  “ palpeggiata “ – in diretta mentre esercitava il suo lavoro per la telecronaca di un dopo partita di calcio !  ( Empoli – Fiorentina )

A pochi giorni dalla giornata internazionale contro la violenza sulle donne Greta Beccaglia di Toscana Tv viene palpeggiata da un tifoso della Fiorentina e il conduttore in studio la invita a "non prendersela".

In un'epoca non facile e caratterizzata da profonde contraddizioni come la nostra, nella quale si innalzano mille voci a difesa dei diritti inviolabili della persona in generale e della donna in particolare, ancora tante disuguaglianze di genere e discriminazioni persistono, calpestando la dignità delle donne e di fatto condizionando le scelte potenziali della loro vita lavorativa.

 

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Riferimenti :

L’identitá maschile e femminile

Chiara Camerani: «Ecco cosa c'è dietro la violenza di un ...

Elisabetta Ambrosi Il maschio è un animale

v. Palmieri – Stefano Pagliarini – la sedia negata

altre ricerche

franco casalinuovo    jacursoonline

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